Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

giovedì 21 febbraio 2008

Evoluzione antropologica dei nostri giorni

E' innegabile oramai che l'ambiente condiziona il tuo sviluppo interiore e fisico. Chi formula teorie standosene comodo a casa su come in quale misura l'ambiente e i comportamenti condizionano le persone non sa realmente come il processo avviene. Basta andare tra la gente tutti i giorni e mischiarsi all'informe gregge di persone che si muove ordinatamente. C'e' una lotta alla sopravvivenza in atto, una guerra tra poveri in cui solo pochi, i piu' furbi, riescono ad emergere. E c'e' una rabbia repressa dentro ogni cittadino che non aspetta altro che di esplodere, basta una piccola provocazione e di solito a provocarla e' sempre la persona sbagliata. La stessa citta' e' diventata piu' simile ad una gabbia, e' come vivere in un enorme zoo fatto di un'unica gabbia e ogni giorno si lotta per rivendicare i propri spazi fisici e spirituali. E cosi' il cittadino si abbrutisce, si chiude in se stesso ed alz le barricate. Egli si trincera dietro il proprio egoismo e lo erge a bandiera per portare avanti i suoi interessi privati anche a svantaggio dell'altro. In questa "guerra" l'altro e' un nemico che spesso vuole imporre e a volte e' solamente noioso. E' un mare di "monadi" cieche, sorde e mute che si muovono per inerzia. Si creano valori personali relativi, si disconosce l'autorita', si protesta per ogni cosa e sopratutto non si ha bene in mente quale sia l'obiettivo finale. L'Italia non e' piu' una nazione ma un gigantesco movimento di individualita' isolate. Nel disorientamento totale non meraviglia il fatto che facilmente si riesce a legare insieme le persone per il perseguimento di un obiettivo. E' facile infatti in questo "minestrone" ergersi a guida e catturare i consensi, proprio perche' manca un punto di riferimento che dia una prospettiva futura diversa. Sono quindi sempre piu' convinto che non e' piu' il tempo dei mediatori e della dialettica ma e' il tempo di una spinta autoritaria. Nuove figure "dittatoriali" sono gia' in nuce, e quando sara' il tempo si manifesteranno. Una grossa crisi sociale e civile e' alle porte.

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