Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

martedì 13 novembre 2007

Considerazioni sulla concorrenza in Italia

Partiamo dall'assunto che la concorrenza perfetta non funziona e non e' praticata quasi in nessun posto del mondo ma al contrario e' praticato il coporativismo, le fusioni e le lobby di interessi. La concorrenza in questo contesto deviato ha quindi assunto un significato negativo e viene ormai intesa come strumento di sopraffazione e di speculazione. In un mondo perfetto ci dovrebbe essere la possibilita' di poter esprimere nel limite del possibile le nostre aspirazioni individuali e la nostra creativita'. Ognuno dovrebbe avere la possibilita' di scegliere cosa fare nella vita e come rendersi utile alla comunita'. Oggi in Italia la concorrenza che dovrebbe garantire un miglior prodotto e migliori condizioni per i consumatori e' solo applicata in condizioni di mercato nero, lavoro sommerso e comportamenti sleali. Chi fa concorrenza al mercato e' il sommerso che si scarica dei costi delle tasse e dei contributi allo Stato. Tutto fatto in nome dell'interesse individuale e del denaro. E' anche vero che in Italia il regime fiscale sopratutto quello applicato al lavoro dipendente, e quindi coercitivo, crea una barriera all'iniziativa economica e alla concorrenza che sommato all'azione della burocrazia ci mette in condizioni di deviare, frodare e speculare. Probabilmente un sistema che non da libero spazio all'iniziativa e pone di fronte una serie di barriere insormontabili sia dal punto di vista economico che dal punto di vista della complicazione burocratica non riuscira' mai a veder realizzati gli assunti economici di base. Anche il concetto di posto fisso e di datore di lavoro hanno ingessato la societa' trasformandola da una parte e dall'altra. Nasce in questo modo un meccanismo perverso di dipendenza per cui i cuccioli non riescono piu' a staccarsi dalle mammelle della mamma. Per ovviare a questa imperfezione nascono enti terzi che tentano di regolamentare gli scambi economici e non fanno altro che aumentare il numero di regole che gia' affogano il panorama legislativo-amministrativo. Per dare una scossa al sistema io propongo due filoni d'azione. Il primo deve investire il pubblico impiego riformandolo profondamente. Io dico che il pubblico impiego deve essere reso accessibile a tutti i cittadini sopratutto in giovane eta', per questo deve essere istituito un servizio civile che inizi fin dalla scuola media superiore che permetta a i giovani di avvicinarsi al pubblico impiego. Come succede per il servizio civile per la leva militare cosi' deve avvenire per le pubbliche amministrazioni che devono accogliere i giovani nelle loro strutture e fargli vivere da vicino la routine amministrativa. Lo si puo' chiamare doposcuola perche' impegnera' alcuni pomeriggi dei giovani in attivita' burocratiche. La seconda iniziativa deve investire il regime fiscale. Io propongo una aliquota fissa di tasse per tutti che vada a contribuire alle spese per l'ordinaria amministrazione e i servizi necesari (come ad esempio la sanita', la scuola) piu' una quota volontaria dichiarativa che in piena trasparenza venga dirottata verso particolari servizi pubblici come per esempio le pensioni, l'assistenza sociale, la sanita' specialistica ed altro. La quota variabile dichiarativa da diritto tramite codice fiscale che attesa l'avvenuto pagamento a quei servizi di cui sopra, chi non ha contribuito vuol dire che ha intenzione di procurarsi quei servizi in modo autonomo. Anche per la quota fissa si applica automaticamente la trasparenza perche' sara' evidente dove questi fondi dovranno essere dirottati.

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