Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

domenica 26 agosto 2007

La Morale come motore regolatore della vita

Se pensavate che prima o poi il cancro della specie umana avrebbe invaso e devastato l'intera terra potete stare tranquilli non accadra'. Come direbbero gli antichi forze ultraterrene stanno giocando una partita piu' grande di noi per limitare i danni. Ma in fondo queste forze non dobbiamo andarle a cercare troppo in la' in chissa' quale spazio metafisico, queste forze esistono nell'uomo stesso e sono in continuo conflitto tra di loro. La piu' alta e piu devastante di queste forze e' sicuramente la morale. Dal primo momento che l'uomo accede alla sfera dell'autocoscienza si riconosce come soggetto e non oggetto della natura e come appartenente volente o nolente a una comunita' di individui. La maggiorparte delle sensazioni che ci avvicinano alla coscienza di Se' si appoggiano al giudizio, all'ammirazione alla simpatia all'odio degli altri. L'uomo e' indubbiamente un animale sociale e partecipa delle stesse emozioni e sentimenti della comunita' a cui appartiene. Nel corso della storia questa forza morale e' stata abbracciata e applicata e poi abbandonata ogni qual volta l'uomo ha perso coscienza di se e ha dimenticato il rispetto per il prossimo, per la sua liberta' e per le sue esigenze. Le guerre e la sopraffazione hanno inevitabilmente soppresso la morale e avviato un processo regolare di abbattimento demografico. Forse c'e' da pensare che sia un meccanismo naturale di regolazione che prevede un meccanismo di controllo demografico involontario. Oggi, casi specifici a parte come la guerra in Afganistan o Iraq, le guerre non esistono piu' nella maggior parte dei paesi sviluppati, e allora verrebbe da pensare che questo meccanismo automatico si sia fermato. Sbaliato. Il meccanismo funziona ancora ma e' piu' subdolo, sta agendo da tempo sottotraccia e non ce ne accorgiamo. La "morale" capitalistica immorale ci sta sterminando piano piano. Le condizioni di vita sono peggiorate anche se i tempi si sono allungati, ma e' solo un accanimento terapeutico un incomprensibile prolungarsi di una vita piena di acciacchi e sofferenze: quanto e' forte l'istinto di sopravvivenza. Nelle citta' fa sempre piu' caldo, i cibi che mangiamo fanno sempre piu' schifo, siamo affetti da nuove malattie di continuo e per porre rimedio a questo continuiamo a usare energia per rinfrescarci, a sfruttare sempre di piu' le risorse naturali e a inventare nuovi e inutili farmaci che curano malattie e ne fanno sorgere altre di nuove. Questo perche' l'uomo non e' piu' visto come soggetto ma come oggetto, non piu' come fine ma come mezzo da sfruttare, e questo il buon capitalista imprenditore fa'. Sfruttamento estremo delle risorse, persone viste come consumatori-oggetto e costi indiretti che vengono ribaltati su ognuno di noi come l'inquinamento, il riscaldamento terrestre e la corruzione. E cosi' siamo sempre piu' soli con noi stessi, ci attacchiamo a quei pochi affetti che abbiamo per ricreare una ambiente sociale che ci sorregga e ci insegnano a curare in nostri interessi anche a danno degli altri, l'individualismo prende il posto della morale. Ci stiamo autoflagellando e non lo riconosciamo perche' e' comodo che sia il capitalista che commetta azioni indecenti basta che a noi arrivino le stesse comodita' e beni di sempre: chiaramente la responsabilita' e' anche nostra che supportiamo involontariamente questa situazione. E quando non siamo noi ad autocastrarci ci pensa la natura che stuzzicata dalle nostre azioni sconsiderate scatena su di noi eventi di portata biblica: innondazioni, maremoti, tifoni, incendi, desertificazione.
Presto o tardi per necessita' dovremo recuperare la nostra coscienza morale e agire di conseguenza. Quando questo accadra' usciremo da questo medioevo oscuro in cui ci siamo impantanati da anni.

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