Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

lunedì 14 gennaio 2008

Italia un paese in svendita

E' ora che ce ne facciamo una ragione, l'Italia e' un paese in svendita oramai da molti anni e non e' piu' possibile riaverlo indietro. E' un paese svenduto agli americani e alle potenze occidentali dai tempi del dopo guerra, questo ha permesso la diffusione del modello americano che ha cambiato il nostro stile di vita e spazzato via le tradizioni, e ci ha diviso trasformandoci in sorridenti consumatori. E' un paese in svendita da quando gli stranieri si sono trasformati da turisti in acquirenti, perche' si sono accorti dei meravigliosi paesaggi, della natura e del cibo italiano. Se ne sono innamorati e se lo sono comprati, svenduti a poco prezzo. E' un paese in svendita perche' se un tempo avevamo delle attivita' produttive anche di avanguardia, col passare degli anni per nostra inettitudine e incapacita' le abbiamo tutte svendute e continuiamo a farlo. E' un paese in svendita perche' interi settori di territorio, di attivita' politica, di attivita' economica li abbiamo lasciati gratuitamente alla mafia e alla malavita che continuano la loro attivita' di sfruttamento e di corruzione. E' un paese in vendita perche' e' l'interesse e il profitto che governano ogni nostra azione e ci siamo fatti corrompere tutti per pochi soldi per voltarci dall'altra parte quando qualcosa succede, tanto succede sempre agli altri. E' un paese in vendita perche' abbiamo svenduto i territori del sud per farne delle discariche a cielo aperto e ora non ci interessa neanche tanto trovare i colpevoli, perche' nel profondo sappiamo che e' sempre la solita storia di corruzione, connivenze e interessi particolari. E' un paese in vendita perche' abbiamo svenduto settori produttivi importanti che avrebbero dovuto godere di un mercato libero e liberalizzato a piccole famigliole che hanno fatto e fanno il brutto e il cattivo tempo in Italia, e una di queste ancora rimane attaccata alle nostre chiappe come una zecca ed e' l'Impregilo. E' un paese in svendita perche' abbiamo permesso che comprassero la dignita' umana e la moralita' di paesi in via di sviluppo in modo da sfruttare le loro genti, e ora ci troviamo invasi da extracomunitari che reclamano giustamente cio' che gli e' dovuto. E' un paese in svendita perche' ci siamo fatti comprare quel poco di dignita' e di moralita' che avevamo un tempo per acquistare con quei soldi un nuovo elettrodomestico, un abbonamento o un'altra amenita' simile. E' un paese in svendita perche' ci hanno comprato offrendoci qualunque surrogato possibile anche la voglia di vivere. Soffriamo un po' tutti del male di vivere e non vogliamo ammetterlo e non riusciamo piu' a trovare uno scopo importante nella nostra vita, l'unica cosa che sappiamo fare e' cercare di fare piu' soldi possibile. E' un paese in svendita perche' abbiamo venduto la nostra giovinezza non assicurando un obiettivo e un futuro ai nostri giovani, lasciandoli in un oblio fatto di eccessi, di droga, di sesso senza amore, di falsi ideali e di noia. E' un paese in svendita perche' lo abbiamo dato in mano per anni a piazzisti fanfaroni che come in un vecchio film del selvaggio west ci hanno venduto in cambio l'elisir di lunga vita, la cura di tutti i malanni mentre invece era solo acqua zuccherata. E' un paese in vendita perche' abbiamo ceduto le nostre anime spaurite e confuse al fondamentalismo e al perbenismo di religioni sempre piu' impantanate nelle gerarchie, nella disciplina e nell'osservanza della dottrina piuttosto che impegnate nella cura e nella consolazione dello spirito. E' un paese in svendita perche' tutto si compra, tutto ha un prezzo. Se rivogliamo indietro il nostro paese, la nostra dignita', la nostra moralita' iniziamo a dare un prezzo alla nostra persona, ai compromessi che affrontiamo, alle nostre scelte e alle conseguenze delle nostre azioni, ma sopratutto alla nostra coscienza politica. Forse potremmo scoprire che tutto questo non ha piu' un prezzo.

4 commenti:

FR4NZ15C0 ha detto...

Sembri seccato nel tuo commento al mio post (forse sono io che ho colto una sfumatura che non c'è).
Tuttavia ho volutamente accennato al 1848 e alla rivoluzione francese perchè il 68 e il 77 erano troppo orientati dalla potere politico comunista. Nel paese la crisi sociale è tale da colpire tutti indistintamente. È su questo che bisogna lavorare, il fatto cioè che molti trovino difficoltà ad andare avanti a prescindere dal colore della propria appartenenza.
Non dubitare arriverà il momento. e non è detto che sarà incruento. abbi fede

Lorenzo Prosperi ha detto...

Prima o poi i servi del signore oscuro fiuteranno la nostra carne e ci ghermiranno nell'oscurita'. In ogni caso non ero seccato ma riflettevo a voce alta.

FR4NZ15C0 ha detto...

Il signore oscuro non sarà mica quello dell'anello.

Un anello per domarli, un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nel buio incatenarli.

Lorenzo Prosperi ha detto...

Bisogna cogliere l'aspetto metaforico della grande opera che e' il signore degli anelli, anche perche' ne e' piena.