
Abbiamo capito che il modo piu' virtuoso di risolvere il problema rifiuti e' iniziare da una raccolta differenziata, e' cioe' fare pressione sulla moralita' del cittadino perche' prenda coscienza delle sue azioni e se ne attribuisca la piena responsabilita'. E' in definitiva il concetto di senso civico che in una sana convivenza dovrebbe essere parte integrante della nostra cultura. Ora pero' nessuno si fa una domanda molto elementare: come puo' un cittadino fare la raccolta differenziata in modo semplice? Esistono materiali, composti, confezioni di dubbia destinazione per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, neanche gli esperti sanno bene se debbano essere classificati come rifiuti organici, inorganici, da CDR o altro. E quindi in quale sacchetto lo butto quel rifiuto? Abbiamo fatto un polverone per mettere sulle etichette dei prodotti la composizione e la provenienza a garanzia del consumatore, ora adoperiamoci per metterci anche una classificazione da rifiuto a garanzia del produttore di rifiuti per eccellenza che e' sempre il consumatore. (Poi dovremo passare a classificare i rifiuti industriali e la loro destinazione perche' anche quello deve essere fatto e sara' sicuramente piu' complicato). La mia proposta e' quindi molto semplice, sull'etichetta a caratteri possibilmente cubitali deve essere messa una classifica di rifiuto che va ad indicare al consumatore a quale categoria appartiene il prodotto, in modo che possa gettarlo nell'apposito cassonetto. Perche' nessuno ci ha pensato fin'ora? Con tutte le leggi inutili che esistono in questo stato non se ne potrebbe fare una utile che imponga questa aggiunta alle etichette?
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