Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

martedì 16 ottobre 2007

La Fabbrica dei candidati politici

Interessantissimo oggi l'articolo apparso sul blog di Beppe Grillo dove viene riportata un'intervista del linguista Noam Chomsky(http://www.beppegrillo.it/2007/10/chomsky_e_le_ma.html) in cui definisce i partiti delle macchine per la produzione di candidati. Mai come oggi in un clima di sfiducia generle e in cui i tratti sono cupi se non neri carbone la politica ci propone i punti di riferimento, i fari nella nebbia gli uomini anzi l'uomo che ci guidera'. La popolazione e' lontana dalla gestione degli affari pubblici e deve rimanerne lontana e questo e' lo scopo della politica che come dice Noam citando un famoso commentatore americano "la politica è l'ombra che il potere economico ha posto sulla società". Finche' si dovranno difendere interessi individuali ponendoli al di sopra degli interessi generali, finche' prevarra' l'individualismo e il mercimonio tipici della societa' capitalistica non avremo mai la vera democrazia in cui la popolazione partecipa radunandosi ogni tanto per scegliere tra candidati e programmi che vengono presentati loro. Invece si ritiene che la maggioranza della popolazione sia ignorante e inaffidabile, le persone responsabili che dovrebbero guidare il Paese devono essere tenute al riparo dalle sue iniziative, dalla sua rabbia: questo pensiero è comune tra i liberal, gli intellettuali democratici e, da loro, si trasferisce alle classi dirigenti. Il paese va in pezzi e paga e continuera' a pagare il mantenimento di posizioni di privilegio e i costi di politiche miopi e truffaldine ma dall'altra parte la popolazione dorme sonni tormentati sicura che non tocchera' a loro dover subire i costi dello sfascio. Lasciamo il carico alle generazioni future tanto se tutti gli altri sfruttano la situazione succhiando risorse e ricchezze alla comunita' perche' dovremmo essere proprio noi gli unici stupidi che non approfittano? Continuiamo a vivere alla giornata affidando le nostre sorti future a questi spacciatori di sogni marci e senza futuro.

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