Interessantissimo oggi l'articolo apparso sul blog di Beppe Grillo dove viene riportata un'intervista del linguista Noam Chomsky(http://www.beppegrillo.it/2007/10/chomsky_e_le_ma.html) in cui definisce i partiti delle macchine per la produzione di candidati. Mai come oggi in un clima di sfiducia generle e in cui i tratti sono cupi se non neri carbone la politica ci propone i punti di riferimento, i fari nella nebbia gli uomini anzi l'uomo che ci guidera'. La popolazione e' lontana dalla gestione degli affari pubblici e deve rimanerne lontana e questo e' lo scopo della politica che come dice Noam citando un famoso commentatore americano "la politica è l'ombra che il potere economico ha posto sulla società". Finche' si dovranno difendere interessi individuali ponendoli al di sopra degli interessi generali, finche' prevarra' l'individualismo e il mercimonio tipici della societa' capitalistica non avremo mai la vera democrazia in cui la popolazione partecipa radunandosi ogni tanto per scegliere tra candidati e programmi che vengono presentati loro. Invece si ritiene che la maggioranza della popolazione sia ignorante e inaffidabile, le persone responsabili che dovrebbero guidare il Paese devono essere tenute al riparo dalle sue iniziative, dalla sua rabbia: questo pensiero è comune tra i liberal, gli intellettuali democratici e, da loro, si trasferisce alle classi dirigenti. Il paese va in pezzi e paga e continuera' a pagare il mantenimento di posizioni di privilegio e i costi di politiche miopi e truffaldine ma dall'altra parte la popolazione dorme sonni tormentati sicura che non tocchera' a loro dover subire i costi dello sfascio. Lasciamo il carico alle generazioni future tanto se tutti gli altri sfruttano la situazione succhiando risorse e ricchezze alla comunita' perche' dovremmo essere proprio noi gli unici stupidi che non approfittano? Continuiamo a vivere alla giornata affidando le nostre sorti future a questi spacciatori di sogni marci e senza futuro.
Chi sono?
Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.
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