Si sta delineando in rapide tappe un quadro politico economico molto importante. Innanzitutto il virus della crisi finanziaria ha invaso definitivamente l'economia reale e il mercato e' alla disperata ricerca di nuovi settori di business, nella mia piccola previsione prevedo tempi duri per l'universo di Internet e per le tecnologie ecologiche. Fin'ora le gigantesche possibilita' di drenare denaro da questi due settori e' passato inosservato, presto o tardi nuove regolamentazioni di questi mercati ancora in fieri metteranno il freno alla liberta' di cui godono questi settori. Ma la crisi finaziaria sta avendo i suoi effetti devastanti sull'economia mondiale. I tassi di disoccupazione stanno aumentando in tutti i paesi e le borse mondiali stanno vivendo una volatilita' di tutti i listini a dir poco eccezionale. La conseguente stretta creditizia nei mercati interni del mondo sta bloccando le iniziative produttive, molte aziende chiudono e si abbassano i prezzi delle materie prime e i volumi delle esportazioni. La conseguenza immediata e' un innalzamento della poverta' in tutto il mondo e l'aumento della sperequazione tra ricchi e poveri si fa sempre piu' ampia. I problemi migratori che stiamo vivendo in questo periodo sono poca cosa rispetto a quelle che saranno le conseguenze dell'immediato futuro. L'ONU ha lanciato l'allarme profughi Africa, l'ente ha calcolato che solo all'interno della somalia ci sono 1,3 milioni di sfollati e il fenomeno migratorio puo' rappresentare una vera e propria catastrofe umanitaria. Si intensificano anche i piccoli conflitti internazionali corroborati da una situazione di poverta' e vessazione che imperversa in tutti i paesi in via di sviluppo bloccati da quesa crisi finanziaria dell'occidente. Inoltre gli stessi paesi occidentali subiranno un processo migratorio che portera' la gente dalle campagne e dalle zone industriali periferiche verso le citta' a causa della perdita del lavoro. Le citta' saranno sempre piu' vessate da fenomeni di criminalita'. Il clima che si respirera' sara' quello di protesta e ci saranno possibilita' di scontri tra la popolazione civile. Di pari passo l'inflazione aumentera' e saranno inutli i tentativi delle banche centrali di abbassare i tassi di interesse, prova provata e' il fatto che sia in USA che in Europa si sta pensando di intervenire nel capitale delle banche con i soldi pubblici in un tentativo di riesumazione di nazionalizzazione di stampo comunista dirigista. Ecco perche' sta circolando la paura di una possibile chiusura dei mercati globalizzati e di protezionismo, aleggia su tutto il mercato un vento rosso di stampo comunista dirigista dove l'autorita' in questo caso e' rappresentata sia a livello nazionale che a livello internazionale. Con molta probabilita' sara' il periodo in cui gli stati occidentali si indebiteranno fino al collo per ripianare l'onda distruttiva del mercato finanziario e verranno introdotte misure di assistenza e di ammortazzatori sociali. Tutto questo andra' a scapito dei soliti paesi in via di sviluppo che pagheranno i costi di questa manovra mondiale. Ecco perche' questa tensione mondiale che si verra' a creare potrebbe essere il terreno fertile per una prossima guerra o per un intensificarsi e un moltiplicarsi dei conflitti mondiali. Restiamo sintonizzati per vedere come la situazione evolvera'.
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