Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

giovedì 7 maggio 2009

Diario politico italiano: pagina finale

Chiude qui la cronaca dei fatti politici ed economici del nostro paese. La chiusura e' voluta sia per la sua valenza metaforica sia perche' la dura realta' dei fatti mi porta a concludere che oramai in Italia la politica e' finita. La politica lascia definitivamente il posto al conclamato nepotismo con il plauso della massa adorante, felice di essere serva e compiacente, felice di pagare i privilegi di altri, felice di poter approfittare nel suo piccolo delle malefatte di ogni giorno. Posso anche concedermi il lusso di parlare di colui che sta uccidendo la politica facendo nomi e cognomi sicuro, o quasi, di non peccare di mania persecutoria anche perche' su ogni giornale e televisione non si parle che di lui a indicare che tutto il resto e' niente. Come diceva il marchese del grillo "perche' io so io, e voi non siete un cazzo", e allora parliamo di questo marchese del grillo. Oggi quello che rimane della politica gira intorno alle squallide storielle, alle battute di cattivo gusto, alle sfrontatezze, ai deliri di onnipotenza di una singola persona: Silvio Berlusconi. Un uomo piccolo, in tutti i sensi, come piccoli, gretti, ignoranti e totalmente passivi sono gli italiani stessi, oramai ridotti a massa informe priva di un'opinione e liberati finalmente da ogni costrizione morale ed etica: allo sbando completo. Un uomo che deve essere anche profondamente solo, che non riesce piu' a parlare con la moglie se non tramite giornali e che deve farsi consolare da una minorenne che chiama appositamente con il consenso del padre. Una contraddizione vivente di un uomo profondamente solo e alienato che compensa con un atteggiamento quasi ossessivo compulsivo immergendosi nelle folle di gente per sentire i loro apprezzamenti alla ricerca disperata del riconoscimento della sua autorita' e leadership, dall'altra parte un popolino informe e senza personalita' prono e che pende dalle sue labbra: deve anche avere una bassissima considerazione di questi miserevoli esseri senza personalita' e senza spirito critico ma solo automi festanti e adoranti. Uccidigli la madre, prendili in giro, nutrili di beni di consumo ma non toccargli il portafoglio se no sono guai. Ecco cosa sono gli italiani, e il bello e' che il portafoglio non gli viene toccato, almeno questo e' quello che credono loro. Quando vedranno che il debito pubblico salira' alle stelle e l'intera nostra economia sara' in uno stato comatoso prossimo alla bancarotta allora qualcuno tocchera' le loro tasche. Tutta questa massa di roncoglioniti non riescono a vedere cosa gli viene sottratto, perche' quello che lo stato paga per gli stipendi, le raccomandazioni, le regalie, i posti inventati nella pubblica amministrazione e nello stato, li paga pantalone e non il cittadino direttamente: ma chi e' pantalone?. Governati come plebe sotto un re giullaresco, greve, volgare e impertinente e circondato da lacche' e leccapiedi accondiscendenti per opportunita' e interesse e da una fila interminabile di mendicanti che chiedono la questua, un favore, uno sguardo verso la loro condizione miserevole. Un popolo di "piagnoni" che mendicano favori e si lamentano sempre, il cui obiettivo ultimo e' la raccomandazione: e' un fatto di moda, e il conformismo e' un valore saldo e intramontabile. Da oggi i cattivi sono le persone per bene, gli onesti, gli studenti che usano la loro giovinezza per formarsi e studiare, nessun futuro li aspetta ma una semplice vita da signor nessuno sballottati qua e la nel mare della precarieta'. Oggi bisogna diventare calciatori o al piu' politici, veline o al piu' politici, comici o al piu' politici. La politica e' vista come una branca dello spettacolo, la possibilita' di avere una evidenza pubblica e quindi successo, televisione, pubblico, applausi in definitiva essere famosi. Al diavolo le responsabilita', le idee, la prospettiva di un futuro migliore, il bene comune cose troppo grandi ed effimere, intangibili e incomprensibili. Oggi l'Italia e' una nazione di vecchi privi di saggezza e di una coscienza perche' preoccupati di sopravvivere con una pensione ridicola, bombardati dalla pubblicita', raggirati da banche e commercianti e abbandonati dai propri cari. In quanto ai giovani, vivono in un mondo a parte fatto di vestiti alla moda, di calcio, di discoteche di veline e di tronisti e di sogni di carriera nel mondo dello spettacolo. Rimangono i falsi giovani, la generazione dei 30-40 enni che si ritrovano la scomoda responsabilita' di fare i moralisti, di parlare come un tempo parlavano i loro nonni o i loro genitori e che non avevano mai approvato i loro punti di vista perche' troppo conservatori. Un Italia senza stimoli, che non cambia anzi e' avversa al cambiamento, un'Italia delle vie facili e veloci della raccomandazione e dei concorsi truccati, delle piccole ruberie e malefatte per il proprio tornaconto, un'Italia che ha gia' perso la gare per il futuro incancrenita nei suoi peggiori vizi oramai invasa dalla metastasi. Ecco perche' chiudo questa sequenza di posts, non ha piu' senso parlare del nulla, recensire questo squallido teatrino da corte dei miracoli. Sono schifato di tutto questo squallore e di essere soffocato da questa massa di coscienze spente, non c'e' piu' niente che puo' scuoterli tranne la rabbia cieca.