Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

giovedì 23 aprile 2009

Diario politico italiano : pagna 43

La crisi e' finita!
L'annuncio della Confindustria rompe il cupo silenzio della fosca sistuazione economica mondiale e quindi anche italiana. La previsione di schiarita all'orizzonte e' un azzardato volo pindarico ancora meno generico di una previsione astrologica. Con molta probabilita' le concessioni dei sindacati con la firma del nuovo accordo sulla contrattazione di secondo livello e l'innondazione di concessioni per le domande di cassa integrazione e mobilita' hanno dato il loro effetto. Ora si passa alla campagna propagandistica per orientare la percezione della gente, per ricoprire tutto di una patina di tranquillita'. Fuori la tempesta si sta preparando. La maggior parte delle grandi banche americane sono virtualmente insolventi, le banche giapponesi stanno valutando di richiedere aiuti allo stato, la banca centrale Europea sta pensando di abbassare ancora i tassi di riferimento e l'Euribor minaccia ancora di risollevare il capo. Le borse non hanno ancora finito di spennare i polli che con incoscienza stanno provando a trarre profitto dalla situazione disastrata della maggior parte delle societa' quotate, nella disperata ricerca di recuperare tutto il profitti fittizi creati nel tempo. Intanto aumentano i disoccupati in tutto il mondo, in Francia il clima e' sempre piu' teso e le rivolte violente dei lavoratori contro i manager delle aziende in cui lavorano si fanno sempre piu' numerosi. La cassa integrazione aumenta con percentuali da capogiro e gli ultimi rapporti dell'ISTAT stimano che circa il 4% della popolazione italiana (due milioni e mezzo di persone) sono in uno stato di poverta' assoluta. Superfluo poi parlare di debito e deficit perche' stanno aumentando ovunque alla velocita' della luce. L'FMI dice che in Italia il PIL si ridurra' di 4 punti percentuali quest'anno e di -0,4 nel 2010 ma sopratutto il deficit di quest'anno salirà a livelli molto superiori rispetto a quelli richiesti dal trattato di Maastrich (5,4%) per poi salire ancora al 5,9% l'anno prossimo. Importanti anche le ricadute sul debito pubblico che, in rapporto al Pil, cresce dal 105,8% del 2008 al 115,3% per poi salire ancora al 121,1% nel 2010 e al 129,4% nel 2014. Notizie nere anche per il lavoro con un forte aumento del tasso di disoccupazione che dal 6,8% della forza lavoro del 2008 salirà quest'anno all'8,9% per passare al 10,5% nel 2010.
Un intero pianeta che invece di lasciare che la bolla si sgonfi, che falliscano chi deve fallire sta continuando a gonfiare. Intanto l'FMI ha stimato che esiste una cifra pari a 4000 miliardi di dollari di svalutazioni di asset globali, cioe' di valore fittizio creato e non reale. Il mondo si sta facendo sempre piu' piccolo e angusto e solo i piu' forti potranno ancora viverci. La Cina si e' accorta che la sua stabilita' economica e sociale e' in pericolo visto che l'eta' media si sta alzando e ora ci sono piu' anziani rispetto alla popolazione di lavoratori e per garantire risorse alimentari in tempo di crisi inviera' 1 milione di contadini cinesi in vari paesi dell'africa a coltivare la terra per rifornire la patria di sufficienti scorte alimentari. Anche altri paesi hanno investito acquistando nel 2008 terreni all'estero. Tutti si muovono verso il "prodotto autarchico" alla ricerca di una virtuale indipendenza di mezzi e risorse, si prepara un mondo di barriere economiche e di battaglie economiche se non vere e proprie guerre. E' una questione di sopravvivenza. L'indipendenza contro la dipendenza, l'autarchia contro la globalizzazione. C'e' chi si prepara investendo in economia reale e chi invece crea denaro e gonfia i debiti per sostenere ancora tutto il sistema farlocco: chi ha piu' probabilita' di sopravvivere?
Riferimenti: