Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

giovedì 27 settembre 2007

I primi passi verso la catena

Gia' lo dicono tutti i guru delle telecomunicazioni e oramai fa parte di qualunque visione strategica delle societa' delle telecomunicazioni: si avvicina un futuro in cui tutti saremo connessi a tutti. La comunicazione universale, il poter raggiungere e comunicare una persona in qualunque parte del mondo essa sia. Questa e' la base per il formarsi di una coscienza comune e universale. Dalla comunicazione nasce il confronto e si cresce insieme, arrivano le risposte alle nostre domande. I primi passi verso la catena, verso la rete e l'interazione tra tutti passa per la comunicazione. Sara' l'occasione per riusare la nostra testa e riaccendere quella fiamma vitale. Le reti di telecomunicazioni multimediali faciliteranno il contatto tra le persone. Non ci sara' bisogno di spostarsi per riunirsi tutti insieme intorno a una piazza a discutere, bastera' la rete e con essa potremo allargare le nostre riunioni a intere nazioni. In questo modo andremo ricostituendo quello che e' lo Stato, l'insieme di persone che si autogovernano e regolamentano. Dobbiamo svegliarci, conoscere le cose da vicino direttamente dalla fonte senza piu' nessun filtro e intermediazione e disinformazione. Non possiamo piu' essere distratti dalle varie fonti informative che ci propinano paccottiglia in modo da farci dimenticare i veri problemi e il vero significato di quello che ci accade intorno. Vogliamo sapere perche'. Usiamo la nostra testa e incominciamo a pensare a prendere coscienza della nostra esistenza e di dove stiamo andando. Non facciamoci piu' mettere le bende sugli occhi ma comunichiamo tra di noi ogni cosa. Prendiamoci l'informazione direttamente spargendo la voce, ognuno nel suo campo, ognuno nel suo ambito diffonda le informazioni. Liberiamoci di quella cultura parassitaria e servile, che non è mai uscita dai suoi circuiti accademici per scendere in mezzo al popolo a compiervi quell’opera missionaria, di cui le è sempre mancato non solo la vocazione, ma anche il linguaggio. Perche' la cultura e' nostra di diritto fa parte del nostro DNA storico e ci rende uomini completi.

mercoledì 26 settembre 2007

La Storia

Quando guardiamo la Storia, quando studiamo gli accadimenti del passato e osserviamo l'operato umano dobbiamo porci nella prospettiva corretta. Non e' possibile osservare la Storia con distacco dall'alto come di qualcuno che osserva il frenetico movimento delle formiche intorno a un formicaio. Quello che ne risulta e' un incomprensibile e frenetico andare e venire di centinaia di esserini, cosi' meccanico, cosi' assurdo. La Storia invece va vista dal dentro guardando agli uomini che l'hanno fatta come a proiezioni della nostra anima. La Storia e' uno strumento per capire le azioni umane e cercare di comprendere meglio come siamo fatti, perche' indubbiamente portiamo dentro l'eredita' di quello che siamo stati in passato.

Usciamo dal nostro torpore

Perche' sono convinto che oramai siamo fermi in un periodo che considero il nostro nuovo medio evo? La democrazia e' la forma di governo che caratterizza la maggior parte delle realta' occidentali moderne eppure come un fenomeno spontaneo all'interno di essa sono nate e si sono radicate realta' secolarizzate di nuclei di potere e dominio che come nel medio evo costituivano i vari signorotti del feudo. Queste realta' molto spesso si confondono anche con le istituzioni e si sono oltre modo allargate fino ad abbracciare il panorama mondiale diventando cosi' extranazionali. La normale vita dei vassalli e' da tempo regolata e convogliata in un complesso sistema di meccanismi inevitabili. Le nostre azioni come singoli, il nostro contributo e la nostra produttivita' non hanno per noi una prospettiva piu' ampia di quella del rendiconto personale o nei casi peggiori la mera sopravvivenza. Facciamo lavori senza significato, alienanti, senza prospettive e noiosi e tutta la nostra azione e' vista per soddisfare le nostre esigenze individuali. Per i grandi problemi che abbracciano la sfera del pubblico preferiamo che altri prendano le decisioni importanti e ci appoggiamo piacevolmente a loro e pretendiamo che ci assistano. In questo modo questioni come l'assistenza, le pensioni, le cure sanitarie e i servizi alla persona diventano oggetti completamente separati dall'ambito sociale e visti solo come merce di scambio se non come cose dovute. E' il periodo piu' buio dei nostri tempi perche' dominato dall'individualismo esasperato e dal lassismo estremo che ci porta inevitabilmente a vivere sulle spalle di qualcun'altro avendo di fronte una prospettiva che non si allontana dal mero vivere alla giornata. Per questo motivo credo che l'unica speranza sia rivalutare la nostra esistenza e anche le ragioni stesse del nostro operato reinventando il modo di vivere. Prendo come esempio la rete e individuo il tessuto sociale di una nazione come un grande organismo vivente composto di cellule ognuna con il suo compito ma nessuna piu' importante dell'altra. Ogni cellula sa cosa dovra' fare una volta sviluppata perche' questo e' scritto nel DNA, quindi in una legge superiore che possiamo anche identificare come una coscienza comune. Come un insieme di cellule autocoscienti allo stesso modo dovrebbe essere organizzata la vita di ogni cittadino nella consapevolezza del suo ruolo all'interno della societa' senza posizioni di potere o privilegio, insomma il governo del popolo. Il senso di comunione e di appartenenza in cui ogni componente si rende utile nell'interesse della comunita' puo' portare anche alla soddisfazione personale per quello che si sta facendo e a una corretta interpretazione e percezione della vita. Tutto e' regolato da una legge interna che si deve andare a formare nella coscienza di ognuno di noi ed e' proprio questo lo scopo ultimo di questo periodo buio che stiamo vivendo. La mancanza di valori, di ideali forti, di giustizia sociale e di una moralita' che caratterizza la nostra epoca sono il motore per una protesta e l'occasione di fare autocoscienza, di fermarsi a riflettere su dove stiamo andando e perche'. E' quindi nella rivoluzione, nella trasformazione, nella liberazione da queste catene che ci tengono assopite le coscienze che dobbiamo impegnarci prendendo un po' di tempo per riflettere sulla nostra esistenza. Ognuno di noi deve darsi un ruolo utile e responsabile all'interno della sua comunita' perche' questo e' anche un ritorno per il suo interesse personale perche' ne avra' in cambio una sensazione di appartenenza e una gratitudine che potra' gratificare maggiormente la persona rispetto al mero denaro. Non e' una rivisitazione del nazional-socialismo perche' la rivolta non nasce dall'esterno ma dall'interno e non e' focalizzata a trovare il diverso, l'estraneo per scaricare tutte le frustrazioni e proposizioni come capro espiatorio, sarebbe troppo superficiale come prospettiva e non porterebbe a nessun vantaggio. L'alternativa possibile e' la rete, fatta di conoscienze e di contatti per comunicare. Per acquisire l'autocoscienza e' necessaria prima di tutto la conoscenza, e' necessario che ogni persona sia in grado di capire e conoscere il piu' possibile su come funzionano i meccanismi del sistema, perche' la paura e l'ignoranza ci legano le mani e ci fanno cascare in un sonno senza fine, nella passivita' di ogni giorno. Costituiamo questa rete, entriamo in contatto e scambiamoci le informazioni, iniziamo a collaborare per cambiare il futuro, facciamolo sfruttando la rete e creando una rete di persone, una catena, un grande organismo autocosciente, il colosso che si sveglia dal grande sonno.

mercoledì 19 settembre 2007

Proviamo a vedere cosa sta succedendo nel mondo

Economia : la situazione e' carica di presagi negativi. Come scrivo in un mio commento su di un autorevole blog che si occupa prevalentemente di macroeconomia americana http://michelespallino.investireoggi.it/flash-fed-itazione/ la decisione della FED di abbassare i tassi potrebbe essere una decisione presa di concerto con le altre istituzioni finanziarie mondiali. In ogni caso in questo modo riporto letteralmente "ha deciso di sostenere la bolla del credito aprendo le porte ai prestiti a go go. Di conseguenza i comparti azionari (e credo solo azionari e non obbligazionari) della borsa si aspettano utili cospiqui appoggiandosi sull’andamento a debito delle aziende. Di contro il dollaro si deprezza, l’inflazione aumenta, i cittadini si rifinanziano a debito, aumentano i consumi, aumenta l’import dall’estero, aumenta il deficit da bilancia commerciale, aumentano i costi delle materie prime e quindi i costi alla produzione. Greenspan dice che l’euro sara’ la moneta di riferimento dopo il dollaro. Se non ho detto qualche castroneria si stanno segando le gambe da soli e presto i paesi esteri che hanno investito negli asset americani venderanno tutto, dollaro compreso, e si riempiranno di euro e l’America sara’ costretta a dichiarare guerra all’Iran per salvarsi dall’inferno. Ma che sta succedendo?". La visione a medio lungo termine non e' delle piu' rosee, intanto la stampa ci riporta come previsto che la moneta unica ha preso il volo tocando il nuovo record a 1,3988, le borse europee ed asiatiche hanno registrato un a giornata positiva di guadagni trainate anche da Wall Street che e' partita positiva e ha poi incrementato i guadagni. Dall'altro lato, come prevedibile, il petrolio segna un nuovo recordo rispetto al record gia' toccato il giorno precedente e si attesta a quota 82,51 dollari al barile sul mercato di New York (prezzo del Light Crude sui future di ottobre). Questa ulteriore impennata e' seguita alla diffusione del dato sulle scorte settimanali USA di greggio che hanno manifestato un calo superiore alle attese, mentre quelle di benzina sono cresciute meno di quanto si prevedesse. Dobbiamo inoltre tenere in conto le materie prime, basilari per la produzione di beni, che sono prese d'assalto dalle grandi potenze produttive quali l'USA, la Cina, l'India e la Russia. Troviamo per esempio l'esercito Cinense nella zona del Darfur, la Russia che promette appoggio e armi all'Iran, Isdraele che riapre le tensioni in medio-oriente in modo da favorire e giustificare l'ingresso USA in quell'area, l'India che si sta accaparrando quasi l'esclusiva sul mercato mondiale della fornitura del cemento e sta diventando l'ombelico del mondo per quanto riguarda il campo dello sviluppo software a basso costo. In ambito interno la Cina sta dando fondo al massimo alle sue miniere di carbone, innondando il mondo di scarichi inquinanti, e la Russia sta pompando greggio e gas su tutto il suo territorio preparandosi per un futuro di scarsita' di risorse sconfinando verso il polo nord per accaparrarsi zone inesplorate del sottosuolo marino. Dal lato del cosi' detto terzo mondo e dei paesi ex-comunisti in via di sviluppo la situazione e' quella prevedibile di una migrazione di massa in ambo i versi. Dai paesi sviluppati c'e' in atto un'invasione per acaparrarsi materie prime e fattori produttivi a bassissimo costo, e la maggioranza delle aziende sposta la parte produttiva direttamente in all'estero. Di contro una massa di immigrati sta invadendo l'europa sia dall'Africa che dall'Europa dell'est in cerca di condizioni migliori, giocando anche sul margine che possono realizzare con il cambio euro moneta locale. E allora non ci stupiamo nel vedere spot pubblicitari finanziati dalla Spagna in Senegal per scoraggiare l'immigrazione clandestina: il 70% di coloro che tentano di sbarcare in Senegal ogni anno e' senegalese. In Italia l'invasione di albanesi e rumeni e' un dato di fatto, e il problema della micro-criminalita' si sta facendo sempre piu' pesante perche' le condizioni di vita e le possibilita' di trovare lavoro per queste persone sono veramente umilianti. Ecco quindi che aumentano i piccoli crimini come le rapine, gli omicidi, lo spaccio di droga, la prostituzione, tutte quelle forme di attivita' economica che sfruttano il livello di civilta' e di benessere presente in un dato momento. Il fenomeno delle migrazioni non si fermera' e di contro portera' alla progressiva crescita di un malessere che ben presto si trasformera' da xenofobia a forme piu' organizzate di reazione fino a favorire molto probabilmente l'ascesa al potere di forme di governo conservatrici, nazionaliste e di destra: e di questo gia' ce ne stiamo accorgendo sentento le dichiarazioni in merito all'immigrazione che alcuni esponenti di sinistra stanno rilasciando in questi giorni. Oramai citta' e sopratutto periferie (dove i costi sono meno sostenuti) sono invase dagli stranieri.
Politica: visti i presupposti sopra citati e' normale prevedere l'avvento di una nuova epoca di "regimi" all'insegna del conservatorismo, del nazionalismo e ritorneranno i auge i vecchi valori della famiglia e del lavoro a cui aggrapparsi. Probabilmente siamo in cerca anche di una guida da identificare in una persona fisica, siamo in cerca di un tiranno (inteso nel senso del tiranno greco) o di un nuovo duce. La classe politica gia' se n'e' accorta e sta proponendo figure di spicco a cui fare riferimento invece di una anonima struttura di partito o di una moltitudine di facce. Il fenomeno Grillo e' un tentativo di invasione di questo campo sperimentale e potrebbe togliergli il dominio della scena. Il populismo e il qualunquismo torna di moda ma non e' un fenomeno negativo ma una esigenza reale che si deve concretizzare in proposte concrete e sopratutto realizzate.
Ideologie: In questo marasma di perdite di valori e di assenza di punti di riferimento anche la Chiesa si sente espropiata del proprio ruolo di guida e del suo messaggio. In un mondo che fa dell'interesse privato ed economico il faro e lo scopo ultimo di ognuno di noi non e' facile portare la gente a un momento di autocoscienza e al recupero di una morale. E allora anche qui come nella politica quale e' la ricetta che si e' scelta: la conservazione. Ratzinger e' un tradizionalista e si rifa' alle origini del cristianesmio e ai valori fondanti. L'imperativo e' ritrovare l'identita' cristiana cercandola nella dottrina e nei valori storici. Ma i numeri della chiesa danno l'evidenza di una crisi: negli ultimi dieci anni sono diminuiti del 10% i battesimi, del 15% le comunioni, i divorzi sono raddoppiati e l'uso dei contraccetivi come la pillola e' quasi raddoppiato. La CEI parla della crisi dei valori della famiglia e intanto si moltiplicano anche gli scandali a fondo sessuale che coinvolgono i preti. In mancanza di una figura carismatica (ecco l'esigenza del leader, del tiranno anche qui) come e' stata quella di Paolo II Wojtyla che si apriva alle folle oceaniche si ritorna ai vecchi valori fondanti, deriva conservatrice e di chiusura verso la modernita'.

Mutui Italiani

In con comitanza con la decisione della FED di abbassare il tasso di sconto arrivano i dati dell'ABI sull'aumento dei tassi sui mutui. Le banche italiane sono sempre meno disposte a prendersi rischi sul futuro e cercano di monetizzare il piu' possibile in tempi short. Il costo del denaro quindi in Italia risulta cresciuto a quota 5,63%, forse anche a causa del timore generato dalla crisi del mercato immobiliare statunitense e dei mutui sub-prime in sofferenza. Nel mese di Agosto i tassi medi applicati dalle banche alle famiglie per i mutui ipotecari sono arrivati a quota 5,63% con uno spread di circa 2 punti percentuali rispetto al tasso di sconto fissato dalla BCE. Il valore in Agosto dell'anno precedente era pari a 4,57%. Un tasso cosi' alto non si registrava dal novembre del 2002 quando si attesto' a quota 5,66%: ma a quel tempo si pagava lo scotto dello shock dell'11 Settebre 2001 e i tassi erano incominciati a scendere toccando i minimi del 3,58%. Il rialzo si e' particolarmente accentuato a causa dei recenti rialzi della BCE e all'attesa di ulteriori ritocchi verso l'alto previsti entro la fine dell'anno. E' da registrare inoltre 16,50 miliardi di euro di sofferenze del sistema creditizio registrati nei primi sei mesi del 2007, che sono 352 milioni in piu' rispetto al dato dell'anno precedente. Forse il trend sul mercato immobiliare si sta invertendo e i prezzi cominceranno a scendere vista l'impossibilita' di recuperare facilmente credito per l'acquisto della casa. Forse. E' anche vero d'altra parte che la situazione macroeconomica generale indica inflazione a rialzo e forse potrebbe favorire l'abbassamento dei prezzi degli immobili.

FED e tasso di sconto

La FED ha tagliato di mezzo punto percentuale il tasso di sconto portandolo dal 5,75% al 5,25% e il costo del denaro e' stato abbassato al 4,75% abbassando di conseguenza il livello dei fed funds: e' la prima volta dal 2003 che viene abbassato. La reazione delle borse e' stata subito positiva, a Milano il Mibtel ha aperto in progresso dell'1,83% e l'S&P/Mib del 2,15%. Positive anche le altre Piazze capitanate da Parigi (+ 2,32%). Londra ha segnato un + 1,63% e Francoforte è in positivo dello 0,71%. A trainare soprattutto i titoli bancari dopo gli scossoni dei giorni scorsi. Wall Street in volata subito dopo il taglio dei tassi deciso dalla Fed: i tre indici Dow Jones, S&P e Nasdaq hanno guadagnato più dell'uno e mezzo per cento. La Borsa americana ha chiuso con un rialzo del 2,5%. Le considerazioni fatte dalla FED sono state che data la moderata crescita dell'economia americana nella prima meta' del 2007 condizioni di restrizioni creditizie dovuta a tassi alti e la recente "correzione" operata dal mercato immobiliare potrebbero frenare la crescita ulteriormente. Pertanto si e' deciso di tagliare i tassi. Ora il divario fra costo del denaro negli USA e in Europa e' sceso al 0.75%: il tasso ufficiale in Europa e' infatti pari al 4%. Si sono avuti effetti sul mercato delle valute, dell materie prime e dei preziosi: l'euro si e' impennato al massimo storico di 1,3980 dollari, il petrolio Wti a New York ha ritoccato il record raggiunto poche ore prima salendo fino a 81,9 dollari al barile, e infine l'oro e' schizzato al Comex raggiungendo i valori massimi da 28 anni e quota 733,4 dollari l'oncia. Ma con il petrolio ai massimi sarebbe prevedibile un aumento di costi alla produzione e di conseguenza un aumento dell'inflazione. E questo non sarebbe positivo neanche per le borse per quanto riguarda il comparto azionario e obbligazionario perche' utili piu' bassi e tassi di interesse bassi porterebbero a una svalutazione delle azioni e dei rendimenti da obbligazioni. Credo che l'operazione favorira' l'aumento dell'inflazione.

martedì 18 settembre 2007

Effetto Grillo

Stavo riflettendo su un'affermazione del nostro presidente del consiglio Romano Prodi. Egli ha affermato giustamente che gli italiani non sono tanto diversi dai loro politici. E' vero, indubbiamente la classe politica e' lo specchio trasparente dei vizi e delle poche virtu' della societa' italiana. C'e' stato un tempo in cui siamo stati tutti Berlusconiani dentro, e forse lo siamo ancora come atteggiamento verso la cosa pubblica e verso gli altri, e probabilmente siamo arrivati a un certo punto in cui quella palese ostentazione pubblica dei peggiori difetti dell'italiano medio ci ha schifato e disgustato. Allora siamo passati a votare la parte opposta, sperando che non si portasse dietro i nostri difetti ma solo la parte migliore. E invece era solo un capro espiatorio, in fondo al nostro cuore sapevamo che nulla era cambiato perche' nulla e' cambiato nel cittadino italiano e nel modo di rapportarsi con gli altri e con le istituzioni. Siamo individualisti, furbacchioni, arraffiamo quello che possiamo, sporchiamo senza pulire, scarichiamo le colpe sugli altri e restiamo completamente indifferenti alla cosa pubblica a meno che non ci interessi direttamente, ci facciamo corrompere e corrompiamo a nostra volta, ci raccomandiamo e raccomandiamo gli amici, rubiamo dove possiamo e ci facciamo rincoglionire davanti alla televisione e col calcio, dimentichiamo nell'arco di un'ora le peggiori nefandezze e la miseria che regna nel mondo. E allora che cosa significa oggi Grillo e i movimenti organizzati che lo stanno seguendo? Per me significa un piccolo risveglio delle coscienze, un'inizio. Quello che mette a disposizione Grillo e i suoi meet-up e' un punto di aggregazione dove condividere obiettivi comuni, ma e' anche l'occasione di sentirsi partecipi di una comunita' unita e consapevole. Oggi viviamo isolati nella nostra casa e siamo diffidenti dei vicini come di chiunque altro. Pochi sono i punti di riferimento e gli obiettivi che propongono anche se buoni nelle intenzioni non comportano un coinvolgimento diretto delle persone. Fin'ora i partiti hanno goduto della posizione privilegiata di poter guidare gli interessi della gente verso obiettivi inconsistenti convincendo la gente che la responsabilita' di risolvere i grandi problemi della nostra societa' e' qualcosa che solo loro possono fare. Qualcuno pensa per noi e ci rende la vita meno problematica, ma la vita e' probematica e va affrontata a viso aperto. E' tempo che la gente si occupi di politica e si coinvolga direttamente nella discussione democratica su come affrontare tutte le tematiche che coinvolgono la gestione di uno stato. E' tempo che il cittadino entri in politica. Per queste ragioni vedo con molto favore l'azione di Beppe Grillo di risveglio delle coscienze che forse ci portera' a riscoprire il senso di appartenenza a una comunita' piu' grande che e' lo Stato, perche' lo Stato e' una cosa nostra. Vista la memoria corta degli italiani l'opera di Grillo sara' un'impresa titanica che non gli condera' un attimo di pausa, e in ogni momento trovera' le resistenze della vecchia classe politica attaccata ai privilegi e allo stato delle cose. Non posso che fargli i miei migliori auguri e la promessa che presto saro' dei suoi.

sabato 15 settembre 2007

Una nuova crisi del '29?

Di ieri la notizia che anche la Banca Centrale Inglese si e' mossa per iniettare di liquidita' il sistema bancario. La Banck of England si e' mossa ieri per il salvataggio della Northern Rock, quinta banca britannica per mutui, offrendo un prestito di salvataggio dopo che la stretta creditizia innescata dalla crisi dei subprime ha colpito la capacita' della banca di raggogliere fondi sul mercato monetario. Il soccorso e' dovuto arrivare perche' prima la banca ha registrato perdite record dopo che la stessa ha dichiarato che la crisi dei mutui subprime negli USA sottrarra' dai suoi utili tra i 500 e i 540 milioni di sterline. L'annuncio ha fatto perdere al titolo il 32% in borsa. A quel punto si e' ripetuto il fatto gia' successo nel '29 quando il crack di Wall street mise in ginocchio l'economia americana, i correntisti si sono presentati davanti agli sportelli formando lunghe file per ritirare i propri risparmi. Nella giornata di ieri e' stato ritirato circa un miliardo di sterline, circa il 4% del totale dei depositi detenuti dall'istituto. Evidentemente la banca si e' trovata di fronte un inizio di crisi di liquidita'. Nel '29 il fenomeno fu diffuso e creo' una pesantissima contrazione della liquidita' sul mercato. Al tempo la crisi di liquidita' investi' gli istituti di credito che si rifecero sulle industri produttrici di beni di consumo provocando una catena di fallimenti a catena, l'incremento della disoccupazione, la riduzione dei salari, la contrazione dei consumi, la discesa dei prezzi dei beni e alla fine il blocco dell'economia del paese. C'e' da pensare che quello che hanno fatto fin'ora le varie istituzioni bancarie centrali internazionali e' stato quello di prevenire la possibile crisi compensando la possibile contrazione di liquidita' con un'immissione di liquidita' nei mercati. Ma la malattia non e' stata ancora curata perche' non si e' ancora capita l'entita' del disastro e quanto si sia sparsa per l'organismo mondiale. E' da prevedere nei prossimi mesi altre cure cortisoniche di liquidita' per tappare le voragini imminenti. E allora aspettiamoci un altro calo generale dei tassi di sconto o un'altra ondata di operazioni sul mercato delle banche centrali che tapperanno i buchi del palloncino che stava per scoppiare per farlo continuare a riempirsi d'aria. I prezzi saliranni, continueranno gli investimenti in borsa, aumentera' il credito nei mercati e ritorneremo a parlare delle stesse cose a breve.

mercoledì 12 settembre 2007

Il clima in Italia

Alla fine e' arrivata la notizia che tanto temevamo, la bella italia sta bruciando come un tizzone ardente. Ma d'altra parte finito l'effetto shock della notizia del giorno i giorni a seguire saranno come sempre all'insegna della dimenticanza e dell'indifferenza. Ieri c'e' stata la Prima conferenza nazionale per i cambiamenti climatici a Roma. Il risultato delle ricerche effettuate ha proclamato l'italia fra i paesi che pagheranno maggiormente le conseguenze del riscaldamento terrestre. Infatti la temperatura del nostro bel paese e' cresciuta quattro volte di piu' della media dell'intero pianeta: 1,5 gradi in 50 anni contro gli 0,7 in un secolo. A completare il quadro l'elenco delle funeste notizie si compone di una diminuzione del 5% delle piogge, del dimezzamento dei ghiacciai e della perdita di un terzo delle coste. Il rischio siccita' non interessa piu' solamente le regioni meridionali ma e' diventato anche un problema per la pianura padana, per non parlare dei fiumi della penisola che stanno subendo una progressiva riduzione della loro portata. Sembra la citazione del passo bibilico dell'apocalisse, spero che qualcuno ci avvertira' quando dovremo marchiare con il sague gli ingressi delle nostre case per essere risparmiati da una morte atroce. L'Agenzia dell'ambiente (Apat) dice che in Italia siamo in ritardo di 10 anni sulle misure da adottare per la lotta all'effetto serra. Le conseguenze di questo quadro ambientale sconsolante sono chiaramente l'aumento di mortalita' che risulterebbe pari al 3% per ogni grado di temperatura in piu'. L'alternativa al momento sembra solo quella di incoraggiare l'uso di fonti alternative per l'enegia a cominciare da quella solare, e puntare di piu' sulle risorse naturali per combattere l'avanzare del cemento sul territorio. Anche la realizzazione di nuove opere sul territorio che al momento attuale devono sottoporsi alla valutazione di impatto ambientale (VIA e VAS) dovra' cambiare tenendo conto degli effetti futuri dei cambiamenti climatici: l'opera magari rimane invariata nel tempo ma i cambiamenti climatici possono modificare radicalmente il territorio circostante. Anche le opere attuali come le ferrovie, le costruzioni lungo le coste, le autostrade devono essere rivalutate considerando quello che potrebbe essere l'impatto sui cambiamenti climatici. Legambiente ha misurato in Roma un aumento della temperatura di 13 °C nel 2007 rispetto alla temperatura registrata negli stessi periodi dal 1960 al 1990. E le citta' sono le zone dove l'aumento di temperatura e' piu' sensibile a causa del traffico e dei riscaldamenti che producono effetto serra e sopratutto del cemento che assorbe il calore e surriscalda tutto l'ambiente circostante. Milano e Bologna sfoggiano tabellini da record in questa pazza corsa la surriscaldamento, e in generale sono le zone urbane del nord Italia le piu' colpite dall'aumento di temperatura. Ma gli effetti del caldo si fanno gia' sentire nelle tasche degli italiani registrando un aumento dei costi per far fronte ai danni provocati dai cambiamenti climatici che si aggira intorno ai 50 miliardi di euro l'anno. Secondo il parere del ministro dell'ambiente Pecoraro Scanio per tagliare le emissioni di gas serra nel nostro paese servirebbero dai 3 ai 5 miliardi di euro all'anno, mentre un altro miliardo e mezzo andrebbe speso per le cosidette misure di adattamento che servirebbero a limitare le conseguenze negative dei cambiamenti climatici come siccita', innondazioni e simili. Aggiungiamo inoltre che paesi come la Cina, l'India e la Russia sono stati considerati allo stato attuale fra i dieci paesi piu' inquinanti di tutta la terra a causa degli enormi complessi industriali manifatturieri e per le miniere. E cosi' fioriscono le proposte di eco-incentivi per rinnovare il parco elettrodomestici casalingo con nuove teconologie piu' ecologiche e le iniziative di compensazione del volume di anidride carbonica generata con l'introduzione di nuove aree verdi e la piantumazione di almeno 3 mila alberi in Roma. Se volessimo vederla sotto un'altra prospettiva si prospetta una grossa possibilita' di business in un'area ancora poco esplorata che e' quella dell'ambiente. In fondo e' la vecchia storiella del costruire e smontare continuo, prima ci innodiamo di cemento e anidride carbonica e quando la cosa non e' piu' sostenibile cerchiamo di mettere una pezza smontando tutto e creando nuove costruzioni in una frenetica attivita' che come sempre ci sfugge di mano. D'altra parte l'uomo non riesce a stare fermo e a seguire i dettami della natura che gli indica uno stile di vita semplice e armonico ma cerca di crearsi un ambiente circostante il piu' confortevole possibile. Cosi' cambia l'ambiente intorno e crea crepe nel sistema naturale che in ogni istante tenta di curare creando ulteriori crepe. E' evidente che l'ambiente sara' il business dei prossimi anni a venire.

martedì 11 settembre 2007

Lavoro e Carriera

Il lavoro nobilita l'uomo. Ma il lavoro e' qualcosa di piu', e' il componente fondamentale della vita di tutti i giorni. Grazie al lavoro abbiamo un nostro posto nella societa', creiamo i nostri legami sociali, maturiamo e impegniamo la nostra mente e il nostro corpo in attivita' che a volte ci danno soddisfazione e tutto sommato abbiamo uno scopo. Il lavoro e' quindi parte delle fondamente dell'individuo e della sua personale crescita interiore. Ecco perche' quando si parla di carriera si tocca un tasto tanto pericoloso quanto oramai sopravvalutato. Purtroppo il lavoro al giorno d'oggi ha perso quasi tutta quella importanza e quell'impatto sociale che aveva un tempo. Prima era l'uomo a lavorare e questo impegno era una componente fondamentale nei rapporti con gli altri e nella creazione di una famiglia. Oggi il lavoro che ognuno di noi fa e' spesso talmente lontano da quello che poi e' il risultato finale che genera e talmente specializzato e settoriale che alla fine serve solo come fonte di reddito per la sopravvivenza e la soddisfazione dei bisogni di tutti i giorni. Che significa quindi fare carriera? Significa entrare nelle logiche aziendali e autoconvincersi che pretendere posizioni di prestigio grazie ai meriti personali e' la cosa ultima a cui aspirare. Questa logica si e' pero' nel tempo dovuta piegare all'avidita' e all'individualismo umano che hanno portato a deviazioni aberranti per cui oggi chi fa carriera e' di norma il raccomandato e cioe' colui che fa parte del club ristretto che si occupa unicamente di curare i propri interessi privilegiati. A questo punto e' inevitabile chiedersi se sia ancora giusto pensare che la carriera e' il passo finale cui dover per forza arrivare, e sopratutto se sia fondamentale per la crescita personale. La qualita' del lavoro si e' abbassata notevolmente con il tempo e meno della meta' dei lavoratori e' soddisfatta di quello che le imprese programmano per loro, senza dimenticare che i meccanismi di carriera nel nostro paese sono poco oggettivi e molto discrezionali come si diceva in precedenza. E allora spuntano le regole per fare carriera che ricordano un po' i comandamenti aziendali e la furbizia napoletana. Ecco le 10 regole che vengono pubblicizzate: 1) programmare ed agire, 2) rassicuare i superiori e conseguire risultati, 3) Essere ben vestiti e curati, apreti e sicuri, 4) sapere come gli altri ti vedono, 5) cambiare azienda dopo un anno che non si impara piu' nulla, 6) fanno carriera quelli che affermano le proprie idee atttraverso i risultati, 7) bisogna fare esperienze diverse, 8) entrare nei gruppi che contano, rendersi visibile, allacciare relazioni per ampliare la rete di conoscenze, 9) innovare, 10) non essere mai uguale a quello che eri la scorsa settimana. Una volta si entrava in azienda per rimanerci una vita, era un'ancora di sicurezza, oggi c'e' molta piu' mobilita'/precarieta' e quindi molta piu' incertezza e insicurezza. Oramai sia il settore privato che quello pubblico sono dominati da logiche affiliative e saper creare rapporti interpersonali e gestirli e' considerato un merito che poi paga in termini di carriera: e' come dire che la raccomandazione fa premio. Oltre alle competenze e alla bravura quello che serve maggiormente e' saper comunicare, farsi conoscere e rendersi visibile. In un certo senso bisogna sedurre il nostro interlocutore e dominare la sua sfera emotiva. D'altra parte dato che l'azienda persegue un utile di esercizio perche' non adeguarsi alla stessa prospettiva? Se poi confrontiamo gli ambiti aziendali dal punto di vista economico, allora ci sembra di intravedere una differenza tra l'ambito pubblico e quello privato. In quello pubblico la redditivita', l'utile non e' lo scopo principale. Il sistema pubblico prevede l'offerta di un servizio al cittadino, di ridistribuire la ricchezza per il fabbisogno pubblico, e' quindi l'organo di raccordo tra l'attuazione e del programma di governo e quindi gli indirizzi individuati dalla politica , e le risposte che si devono dare alle richieste degli utenti. Difficile quindi stabilire come valutare il merito e proporre incentivi in apparati dove l'unico margine di gestione e' nella scelta di percorsi procedurali previsti dall'ordinamento per realizzare gli indirizzi di governo. Come a dire che dato che qualcuno gia' decide per noi perche' sforzarci di dare il massimo quando ci basta fare lo stretto necessario. Una logica che poi alla fine si applica anche al privato perche' spesso il semplice impiegato non riesce ad avere la stessa visione che hanno i vertici aziendali e non riesce quindi a partecipare attivamente alla missione aziendale. Dirigere in un'azienda non e' cosa facile perche' si deve aver ben in mente dove si sta andando a finire e perche'. Al termine di questo lungo discorso abbiamo quindi capito se ha ancora valore la parola carriera? Credo che il suo valore dipendainevitabilmente dalle conseguenze sociali che puo' avere nell'individuo, e cioe' dalla considerazione che si aspetta di avere come ritorno dagli altri e da come questa puo' cambiare le sue dinamiche sociali. Dipendiamo per la maggiorparte della nostra identita' dall'opinione degli altri che ci assegna un posto nella struttura sociale in cui viviamo. Se cambiano le logiche di questa struttura cambia anche il valore che noi assegniamo alla parola carriera.

lunedì 10 settembre 2007

Mercato Immobiliare Italiano

Quali sono stati gli effetti collaterali o collegati della crisi dei muti sub-prime nel resto del mondo? Ad oggi le grandi istituzioni economiche e finanziare mondiali incominciano a scoprire le carte in tavola. Il Fondo Monetario Internazionale ha previsto una "seria" frenata nella crescida dell'economia "mondiale". L'effetto domino si riversera' sull'economia globale. Non si riescono ancora a stimare le perdite in termini di PIL ma il crescente indebitamento ed esposizione dell'apparato finanziario USA sta creando degli effetti a catena. Secondo i piu' ottimisti ci sara' a livello mondiale un inasprimento delle condizioni di credito, i piu' pessimisti invece prevedono una perdita dei posti di lavoro, il crollo delle Borse e lo scoppio della "bolla immobiliare", si prevede una forte impennata delle vendite di case con la conseguenza di una diminuzione dei prezzi. I grandi investitori si tireranno indietro dai mercati e si porra' il problema di come controllare il fiume in piena dei prodotti derivati che neanche le banche centrali riescono piu' a controllare. Nel nostro continente le varie stime delle agenzie immobiliari, che da tempo orientano il mercato immobiliare verso una tendenza rialzista, diffondono i risultati dei loro "studi" per forviare e drogare il mercato. Secondo i dati di Tecnocasa il flusso del credito bancario concesso per l'acquisto della casa e' rallentato, i prezzi delle case crescono ma con valori molto al di sotto delle previsioni, i piu' bassi dal 1998. Inoltre il rialzo dei tassi di interessi e il diminuito potere d'acquisto dei redditi delle famiglie incidono sulla diminuzione della domanda nell'ambito immobiliare. I migliori apprezzamenti sono per le abitazioni nelle periferie e nei comuni capoluogo rispetto alle grandi citta'. C'e' anche qualcuno che dice che l'aumento dell'offerta immobiliare e la frenata della domanda portera' entro la fine del 2007 a una flessione del 5% nel volume delle compravendite. Insomma in sintesi si registtrano modesti aumenti del prezzo delle case e una sensibile diminuzione della domanda. Nell'analizzare questo mercato non ci dobbiamo scordare delle conseguenze sociali e del fattore psicologico. La casa e' un bene irrinunciabile ma ad oggi la tendenza delle persone e' molto diversa da quella del 1998 quando e' iniziato il boom delle case. Le persone rimangono single o comunque non sposate fino oltre i 30 anni, molti giovani continuano a vivere nella casa dei genitori o comunque preferiscono andare in affitto, la tendenza e' quella di trovare casa nella periferia o nei comuni confinanti le grandi citta'. Esiste inoltre un fiorente mercato di case di nuova costruzione che gareggia con quello delle vecchie abitazioni, inoltre la popolazione media nazionale e' anziana e vive piu' a lungo e preferiesce trascorrere il resto dei giorni nella propria casa piuttosto che in un ospizio, ragione per cui sono aumentate le vendite di case in nuda proprieta' che a lungo andare sono diventate sempre meno convenienti visto il lungo periodo di attesa prima di diventare padrone dell'immobile a tutti gli effetti. Anche se si registra sempre un aumento dei prezzi nelle grandi citta' e' indubbia una diminuzione della domanda a fronte di un aumento dell'offerta. Questa situazione di non equilibrio dovrebbe portare a una diminuzione dei prezzi a meno di esternalita' impreviste. Se a un certo punto la banca centrale dovesse decidere sui tassi di interesse come influirebbe questo sui mercati immobiliari? Proviamo ad analizzare la cosa. Se dovesse decidere di abbassare i tassi di interesse per immettere liquidita' nel sistema finanziario oramai dissestato la moneta perderebbe valore, si avrebbe un incremento dell'inflazione con conseguente apprezzamento degli immobili che verrebbero considerati beni rifugio ma tutto questo in concomitanza di una diminuzione della domanda e di un sempre minor potere di acquisto dei redditi potrebbe portare a uno spostamento verso le periferie e forse un abbassamento dei prezzi delle case nelle grandi citta'. Se poi questo fenomeno fosse legato a un'inasprimento della pressione fiscale dovuto all'aumento del deficit e all'aumento degli oneri da interesse sui debiti da bilancia commerciale non sarebbe piu' conveniente investire in immobili. In questo caso le societa' immobiliari che oramai dominano e condizionano il mercato immobiliare dovrebbero agire di conseguenza facendo lievitare i prezzi delle case cercando di imporre un prezzo fuori mercato. La cosa durerebbe poco e a quel punto dovranno diversificare il loro business offrendo servizi accessori oltre a quello della compravendita di immobili per colmare le perdite nel campo delle vendite di immobili. Troppe variabili in ballo e come al solito dominera' il fattore psicologico della gente che in un mercato drogato e condizionato come quello immobiliare sara' costretta a subire i prezzi senza la possibilita' di scelta. Se invece la banca centrale dovesse decidere di alzare i tassi di interesse, cosa assai improbabile, tenendo conto di tutti i fattori credo sia inevitabile una diminuzione dei prezzi delle case. Ma chi puo' dirlo con certezza.

Siccita' nel sud del paese

La siccita' e' ormai un fatto noto e presente anche in Italia. Cresce l'allarme acqua anche in Italia e minaccia sopratutto le regione del meridione. Le previsioni per il nostro paese come per alcune zone dell'Europa e' di una diminuzione delle risorse idriche del 20-25% entro il 2100. Le analisi svolte dall'Ipcc 2007, dall'Agenzia europea dell'Ambiente (Eea 2005) e dal CNr e dall'Enea saranno presentate a Roma il 12 e il 13 Settebre per la conferenza nazionale sui cambiamenti climatici. Secondo il dossier l'andamento della temperatura, delle precipitazioni, degli eventi metereologici estremi, delle evoluzione dei ghiacciai e delle portate dei fiumi tendera' a ridurre la disponibilita' d'acqua in tutta Italia. La questione avra' grossi impatti e implicazioni sulle attivita' economiche come l'agricoltura, il turismo, produzione industriale, urbanizzazione e settore assicurativo. Le probabili cause della siccita' nel sud dell'Italia pare siano da attribuire principalmente alle scarse piogge, alla evapotraspirazione e ai prelievi idrici per le varie attivita' locali industriali e agricole. Secondo l'attuale studio della Conferenza Nazionale delle Acque forniti dal CNr-ISAC (Istituto per lo studio dell'Atmosfera e del Clima) le risorse idriche complessive dell'Italia sono distribuite in modo non uniforme con la presenza del 41% al Nord, il 26% al Centro, il 20% al Sud e il 6% alle Isole. Nessuno pero' ci parla di un'ulteriore effetto che la siccita' provoca inevitabilmente e cioe' quello delle migrazioni. Presto masse di gente si spostera' verso aree piu' ricche di risorse andando a congestionare il territorio creando situazioni non sostenibili di sfruttamento estremo. Forse per cause naturali la nostra densita' demografica incomincera' a ridursi sensibilmente.

Bin Laden e Noam Chomsky

Nel nuovo discorso di bin Laden viene citato Noam Chomsky e lo storico Emmanuel Todd. Il linguista del MIT Chomsky portabandiera della sinistra radicale in America e' stato definito da Bin Laden "uno dei piu' capaci fra quelli che stanno dalla vostra parte", per via delle tesi anticapitaliste esposte nel suo libro "Hegemony or Survival". Emmanuel Todd invece viene citato per un suo studio del 1976 in cui prevedeva la caduta dell'URSS basandosi sulle statistiche della mortalita' infantile. Oggi lo storico francese ha dato alle stampe il libro <> che traccia le linee di una incombente caduta dell'impero superpotenza americano. Pero' la cosa piu' interessante di questo accadimento e' la reazione di Noam Chomsky il quale fa notare di essere stato colpito da una folgorante similitudine. Il fatto consiste nel confrontare il discorso di Bin Laden con quello di Papa Benedetto XVI fatto in Austria. Da un lato il leader di Al Qaeda ha difeso il modello fondamentalista islamico di societa' su temi come le tasse e i mutui mentre dall'altro il Papa ha fatto altrettando con il modello cattolico rilanciando l'ostilita' assoluta della Chiesa nei confronti del diritto di praticare l'aborto. La similitudine nell'uso delle parole fra i due discorsi e' inquietante. E' una minaccia bilaterale all'esercizio della liberta' personali proveniente da chi intende imporre al prossimo forme diverse di assoluta intransigenza: tutte e due le filippiche prevedono la distruzione del mondo occidentale se non si accetteranno i precetti della vera fede. Sia la chiesa cattolica che il fondamentalismo islamico sono alla disperata ricerca di una sopravvivenza, di poter essere il faro che illumina il cammino nei tempi bui imponendo dall'alto quei valori morali irrinunciabili con il metodo della costrizione. Un'altra forma di fascismo radicale e fondamentalista che accomuna le due religioni. Ora che i tempi sono bui si ripiomba nel medioevo della nostra storia e il terreno e' fertile perche' possano risorgere nuovi riferimenti e guide spirituali, ma siamo dunque costretti a dover scegliere solo tra queste due deprimenti alternative? Credo fermamente che la ricerca di una morale e di qualcosa in cui credere sia un percorso interiore fatto di maturazione nel tempo, di autocoscienza e di critica. Mi rifiutero' sempre di sottostare a qualunque forma di iposizione morale anche se posta sotto forma di consiglio benevolo, la mia liberta' viene prima di tutto e dopo solo la liberta' degli altri.

mercoledì 5 settembre 2007

Comunismo reale

Sempre piu' evidenti sono oramai le connotazioni e le determinazioni di un comunismo totalitario globale che pianifica la vita economica di ognuno di noi a vantaggio di pochi, una casta, che si arricchiscono. Crediamo di essere vittime del capitalismo ma non ci accorgiamo che il capitalismo e' l'altra faccia della medaglia del comunismo stalinista. L'unica differenza e' che nel capitalismo non riusciamo sempre bene a identificare il colpevole perche' e' una rete senza nessuna struttura gerarchica ma solo una struttura intrecciata di interessi orizzontale. Il prolificare di sovrastrutture istituzionali e di grandi colossi multinazionali non fa altro che peggiorare il quadro d'insieme di questa gigantesca oligarchia. Perche' si vanno sempre piu' formando nel mondo unioni di stati, fusioni di compagnie multinazionali?. E' piu' semplice stringersi insieme e continuare a curarsi dei propri interessi piuttosto che combattersi e competere. In questo modo le strutture di potere diventano sempre piu' lontane e irragiungibili e aumenta l'uniformita' e l'omologazione della gente perche' la sfera pubblica invade e uniforma quella privata. Scompaiono le diversita' e si semplificano tutti i processi di regolazione politica ed economica. Nelle pieghe di questo enorme molosso si perde l'individuo e le sue peculiarita', la struttura globale si fossilizza, la vita si appiattisce. E cosi' accettiamo le quote latte, la moneta comune europea, i tassi di interesse fissati dalla BCE e tutte le assurde regole che ci sono imposte da questa mano invisibile centrale. Nascera' una nuova dinastia di dei ultraterreni di cui avremo timore e reverenza, e seguiremo le loro direttive e i loro capricci da buoni credenti. Chiederemo all'oracolo di interpretare i loro comandamenti e cercheremo di rendergli sacrifici per imbonirli.

Manie di potere: stiamo creando un mostro in Cina

E' di oggi la notizia di un'intrusione di Hacker cinesi nei computer del pentagono, cuore del dipartimento americano della Difesa. L'attacco e' avvenuto a giugno e anche il Finantial Times lo riporta. Non ci sono notizie ufficiale ma si sospetta che l'attacco sia da attribuirsi all'Esercito di Liberazione del Popolo cinese, ma qualcuno e' convinto che siano coinvolti direttamente anche gli ambienti militari cinesi. Anche il governo tedesco ha sollevato il problema di infiltrazioni cinesi nei computer del suo governo. Chiaramente dal ministero degli esteri cinese e' stato risposto che ogni atto criminale che mini sistemi informatici e' proibito categoricamente. Sta di fatto che l'esercito cinese sonda regolarmente le reti informatiche militari americane, e chiaramente si ritiene che il Pentagono faccia altrettanto con i computer di Pechino. Quello che preoccupa e' che l'esercito cinese ha dimostrato la capacita' di condurre attacchi che mettono fuori servizio il sistema americano. Ecco dunque eliminata la supremazia dei sistemi sofisticati di difesa americana, ci troviamo di fronte a un nuovo gigante teconlogico, una nuova potenza mondiale che oltretutto tiene per le palle l'America anche dal punto di vista finanziario. Nessuno lo sa poi, ma l'esercito cinese e' presente in africa e in asia dovunque ci siano paesi ricchi di materie prime, in prima fila per accaparrarsi lo sfruttamento. L'America si muove annunciando con squilli di tromba a suon di guerre e la Cina invece si allarga silenziosamente e indisturbata. Sta forse nascendo una nuova era di guerra fredda? La Russia, l'India e la Cina sono gia' in trattative per costituire un patto asiatico che abbia come obiettivo la difesa degli interessi dell'area euro-asiatica, in contrapposizione alla Nato. Due schieramenti si stanno posizionando e in quanto a potenza militare e finanziaria sono allo stesso livello. Come andra' a finire?

martedì 4 settembre 2007

La Speculazione

Mi sbagliavo quando facevo la considerazione che l'aumento dei prezzi dei prodotti di primaria necessita' che ogni anno avviene e' da addebitare unicamente alla progressiva scarsita' di risorse naturali. A concorrere al rialzo dei prezzi, con una forza forse maggiore, e' la spinta speculativa del commercio. La speculazione e' alla ricerca incessante di nuovi margini e guadagni e la sua spinta viene dal basso, dal singolo, dall'atteggiamento delle persone nei confronti del mondo. Presupposto principale e' la solitudine dell'ndividuo nella societa' che ha esasperato al massimo le sue pulsioni individualistiche. Ed e' cosi' che quello che veramente importa e' l'arricchimento personale e quindi la speculazione. Niente di piu' facile in una societa' che ha creato questa rete di dipendenze cosi' fitta che fa capo a pochi centri di distribuzione del lavoro, dei beni e dei servizi. Nessuno e' piu' indipendente ma e' legato per ogni sua esigenza e necessita' in modo indissolubile a chi produce per lui. Anche i suoi bisogni sono creati da chi produce per lui. Una volta creata la dipendenza e' facile speculare su qualcosa di cui si ha bisogno. Il meccanismo e' perverso perche' ha comee unico scopo se stesso, e quindi si alimenta e usa qualsiasi mezzo per autoalimentarsi. E cosi' si allarga la sperequazione tra ricchi e poveri, si rallenta la mobilita' sociale e si smarriscono quei valori morali e civili che dovrebbero essere alla base della convivenza pacifica.

Cina e poverta'

L'economia cinese sta crescendo a ritmi serrati dell'ordine del 10-11% se non di piu'. Ha potenzialita' quasi illimitate visto il bacino di manodopera rurale che ancora deve trasferirsi dall'agricoltura all'industria. Le esportazioni aumentano e anche gli investimenti pubblici e privati. Di contro l'inflazione e' cresciuta al 4,4% e la banca centrale cinese ha deciso di aumentare i tassi di conseguenza. La popolazione totale arriva a un miliardo e 300 milioni di cui solo 760 milioni ha una occupazione, e di questi ben 340 milioni sono agricoltori. L'urbanizzazione cresce a ritmi accelerati e ha chiaramente ampi margini di crescita. E' indubbiamente un immenso serbatoio di manodopera. Inoltre con la sua propensione al risparmio delle famiglie e con le immense riserve valutarie accumulate negli anni la Cina sta crescendo dal punto di vista scientifico e tecnologico formando un vero e proprio esercito di scienziati di eccellenza. Inevitabilmente pero' si sta creando una sperequazione sociale, stanno nascendo nuove classi di super ricchi e classi sempre piu' ampie di poveri. Non trascurabile poi il continuo degrado ambientale introdotto dall'industrializzazione, lo spreco di energia e l'inquinamento. Proprio di oggi e' la notizia che lo stato cinese approvera' lo stanziamento di sussidi statali di sopravvivenza per circa 30 milioni di poveri. Lo scorso anno i poveri erano 23 milioni. La Cina sta vivendo una l'industrializzazione in piena esplosione nel 2007, un po' in ritardo rispetto alla vecchia Europa e all'America ma grazie a questo anacronismo e' in grado di creare una discrepanza tale che permette alle economie evolute di continuare ad avere alti margini sfruttando le risorse umane piu' economiche della cina ma d'altra parte non si accorge invece di aumentare la sua posizione debitoria nei confronti della cina che sta diventando sempre piu' ricca anche perche' concentra su di se' la produzione vera che e' il vero valore aggiunto. Quanto tempo ci vorra' perche' si passi al capitalismo e al dominio del terziario anche in Cina? Molto tempo. Prima la fase di urbanizzazione dovra' essere completata e la massa migratoria e' di notevoli dimensioni. Forse solo la scarsita' di materie prime interropera' prima questo percorso. In un mondo dove il 20% della popolazione mondiale consuma circa l'80% delle risorse disponibili e' facile immaginare cosa succederebbe se quel 20% dovesse diventare il 30 o peggio il 40% della popolazione mondiale con le stesse esigenze e bisogni dell'attuale 20%. Questo pianeta non e' fatto per sopportarci tutti quanti. Io vedo nel futuro un'inversione di tendenza e una nuova poverta' per tutti, ma steremo a vedere come va a finire.

domenica 2 settembre 2007

I costi della vita: come non fare Economia


Anche quest'anno come negli anni passati sono annunciati aumenti di luce, gas, e degli alimenti come latte, pane, semola, pasta, burro e in generale i derivati dal latte. Ogni anno i nostri soldi perdono di valore, e in un mondo dove dipendiamo da quello che possiamo acquistare in tutto anche dai bisogni primari, questo e' deprimente. Ma e' un'inevitabile legge economica. Gioisca chi ha veramente capito il significato di Economia, al di la' dei vari cavilli e mirabolanti strumenti finanziari e delle moltiplicazioni dei soldi, perche' l'economia studia come vengono ripartite le "scarse" risorse esistenti nel modo piu' efficiente. La nostra societa' e' lontana anni luce dall'applicare una rigorosa politica economica: siamo nell'era dello spreco senza fine.

Abbiamo deciso che le materie prime costavano poco e che il vero costo stava nel prodotto finito e cosi' c'e' stato un moltiplicarsi di prodotti finiti e un utilizzo smodato, industriale, di materie prime. Ma prima o poi le miniere si esauriscono, i giacimenti si prosciugano e i campi coltivati in maniera intensiva si inaridiscono. E allora sale il prezzo del gas, dell'energia e per fare il pane la semola la devi pagare di piu' perche' ce ne sta sempre di meno rispetto all'anno precedente. E' inevitabile che i prezzi salgano, e' inevitabile che le materie prime diventino sempre piu' scarse. Se ogni comunita' pensasse alle sue esigenze forse ci sarebbe meno spreco, ma questo significherebbe ripensare a tutta la struttura organizzativa dell'Italia, un federalismo estremo fatto di piccole comunita'. A questo punto forse e' eticamente giusto pagare sempre di piu' per consumare le risorse di madre natura. Siamo troppo abituati al benessere e allo spreco che non ne possiamo piu' fare a meno, sono rinunce impraticabili. E' tempo che l'austerita' faccia di nuovo capolino in questo mondo disperato e stupido. Possiamo solo sperare nella tecnologia e nei suoi futuri sviluppi. Ma anche qui la ricerca dovra' combattare con gli interessi delle grandi aziende che frenano l'innovazione. Che vantaggio c'e' a sovvenzionare invenzioni che facciano risparmiare costi sul consumo energetico quando sei una societa' che campa sui consumi di energia? E' evidente che ci sono interessi contrastanti in ballo e che la forza d'urto delle multinazionali con le loro risorse finanziarie e' travolgente. Si parla sempre piu' spesso di solare. In un articolo si parla dell'Italia e delle sua aspirazioni a diventare Top 3 nel campo della produzione di energia solare. Il vantaggio dell'Italia e' la sua posizione geografica e quindi la possibilita' di sfruttare il fatto di essere baciata dal sole praticamente tutto l'anno. Godiamo di un'alta radiazione solare e grazie a un decreto ministeriale approvato il 19 febbraio si prevede un accesso piu' semplice alle tariffe stesse e al tetto di produzione. La parola chiave e' "Conto Energia" (http://www.contoenergia.biz/) ed e' un incentivo statale nato per diffondere l'uso di impianti fotovoltaici. L'energia prodotta da questi impianti casalinghi verra' misurata da un contatore e remunerata da un incentivo per recuperare l'investimento iniziale. Questa energia puo' essere utilizzata per la produzione di acqua calda a usi domestici o industriali. Bisogna pubblicizzare nelle coscienze della gente la catena del valore del solare. Consumare piu' del necessario e' anche una questione morale, e' una imposizione alla liberta' degli altri perche' a qualcuno toglieremo risorse per poterle utilizzare per noi stessi. Diventa anche una questione di coscienza e consapevolezza di ogni nostro gesto quotidiano. Una volta da piccolo mia madre mi diceva "mangia tutto perche' lasciare le cose nel piatto non e' bene, c'e' un bambino da qualche parte in Africa che ha fame e non puo' mangiare quello che te stai mangiando ora". E' cosi' ancora oggi, se non peggio. Quando prendo la macchina per andare al supermercato che mi sta a due passi invece di andarci a piedi (che tra l'altro sto 20 minuti a girare in tondo per trovare parcheggio perche' non sono stato l'unico genio ad avere l'idea di prendere la macchina) sto consumando benzina, che e' stata prodotta con il petrolio che e' stato estratto a due lire da qualche pozzo svenduto alle multinazionali occidentali e le popolazioni locali se ne stanno privando a fronte di niente e continuano a vivere la vita miserevole che hanno sempre vissuto fatta di stenti e nuove malattie che l'uomo occidentali con i suoi macchinari di estrazione ha introdotto. Stiamo socializzando i costi dei nostri sprechi sul terzo mondo, e' meglio che paghino loro i nostri costi e i nostri sprechi. Intanto la semola aumentera' del 20%, la pasta del 10-20%, la farina del 20-30%, il burro del 20%, il latte e i dericati del 10-20% e lo yogurt del 5%. Mentre le tariffe elettriche italiane saliranno del 1,9% a ottobre e il metano aumentera' del 1,7%. Ma tanto questi annunci di rincari non fanno piu' scalpore siamo abituati a subirli passivamente e a dimenticare in fretta, anche perche' non abbiamo alcuna possibilita' di reagire. Come possiamo contrastare fattivamente questo andamento delle cose se siamo sempre piu' legati al nostro standard di vita e se siamo soli nella lotta? Non si puo' chiedere che un singolo faccia delle rinuncie quando tutti gli altri non ci pensano neanche lontanamente. L'importante e' fare soldi per comprarsi la comodita' e l'inutile. Quando i soldi avranno sempre meno valore e le risorse saranno sempre piu' scarse forse allora dovremo ridimensionare le nostre esigenze, ma forse per quel tempo saro' gia' morto e il problema ricadra' su un'altra generazione. E' forse questa la scappatoia che ci rasserena e ci fa fare pace con la nostra coscienza: non abbiamo nessuna responsabilita' su quello che lasceremo in eredita' ai nostri figli.