Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

mercoledì 16 luglio 2008

Diario politico italiano, pagina 25

Venti americani soffiano sull'Europa.
Le due maggiori istituzioni americane che si occupano del mercato secondario dei mutui ipotecari danno segni pesanti di cedimento. Sono Fannie & Freddie le due societa' private sponsorizzate dallo stato chea cquistano i muti dalle banche li impacchettano in prodotti strutturati e li riimmettono sul mercato garantendo personalmente sul pagamento delle cedole. Attualmente si stima che i titoli emessi sul mercato mondiale ammotano a 5000 miliardi di dollari che e' pari alla meta' dei mutui aperti in america. Se le insolvenze da parte dei mutuatari incominceranno ad aumentare, le rate dei mutui non saranno pagate, inoltre con la svalutazione degli immobili si svaluta contemporaneamente anche il valore del mutuo e questo e' il livello di esposizione delle due istituzioni. A parte i salvataggi dello stato che sono stati subito posti in essere in barba a tutte le leggi del libero mercato, come aperture di credito a tassi scontati presso la Fed prima o poi la bolla finanziaria scoppiera' investendo banche e investitori in tutto il mondo. Gia' il primo contraccolpo e' stata la chiusura per fallimento della IndyBank.
In attesa che si alzi il vento in Italia le cose vanno sempre peggio. La banca d'Italia nel suo Bollettino dichiara un livello di inflazione pari al 4% dovuto principalmente agli aumenti delle materie prime, in particolare alimentari e petrolio. In piu' le stime sulla crescita del PIL vengono drasticamente abbassate al valore dello 0,4%. Le Borse Europee sono in netto calo e perdono mediamente dal 2 al 3%. In Europa anche l'inflazione e' stimata al 4,3% mentre i mutui sulle case toccano un nuovo record rimbalzando a 5,85% di interessi, il valore piu' alto dal 2002. Il mercato dell'auto va a picco con un crollo in Italia del 19,5%. Il petrolio che tocca nuovi massimi compromette i mercati dell'auto, delle costruzioni e della produzione in generale.
In una situazione cosi' compromessa sotto il punto di vista dell'economia il nostro governo continua indifferente per la sua strada con tagli alla spesa e provvedimenti scandalosi sulla giustizia. Tagli alle forze dell'ordine, tagli all'universita', tagli nella pubblica amministrazione, tagli alle regioni sull'ICI e sui ticket sanitari. Si preannuncia un mese di Agosto e Settembre molto caldo costellato di scioperi e proteste. Docenti universitari, ricercatori, presidenti delle regioni, forze di polizia si preparano a protestare contro i provvedimenti previsti nella manovra finanziaria.
Sul fronte del malaffare la procura della repubblica di Pescare ha arrestato il presidente della regione Ottaviano del Turco per tangenti per 15 milioni di euro e per i reati di concussione, corruzione, riciclaggio, truffa, falso e abuso di ufficio. Sembra che Del turco promuoveva, costituiva, organizzava e dirigeva un'associazione a delinquere.
Sul fronte dell'imprenditoria nasce il gruppo Ntv, un'azienda privata che operera' nel mondo del trasporto ferroviario, creata da Montezemolo, Della Valle e Punzo e dotata dei nuovi treni ad alta velocita' Agv. Viaggeranno sui percorsi ferroviari ad alta velocita' e quello che offriranno in piu' rispetto a FS sara' un servizio migliore nei confort, cioe' il loro business e' "la qualita' del tempo in viaggio", non si combattera' quindi sulla velocita' ma sui comfort. Per come e' strutturata la nostra rete di trasporto ferroviario credo che andranno incontro a uno dei tanti flop, ma l'importante e' che spendano un po' dei loro soldini per far girare la nostra economia.

giovedì 10 luglio 2008

Diario politico italiano, pagina 24

Catastrofisti fatevi avanti c'e' spazio.
Arrivano le prime notizie che aspettavo, e mi domandavo quanto ci avrebbero messo ad arrivare.
Fiat ha annunciato 14.000 cassa integrazioni a partire da Settembre.
L'ammontare della ricchezza sottratta dall'evasione e' pari a 100 miliardi di euro l'anno, questo e' il risultato del 2007 e tanto e' stato sottratto alle casse dello Stato tra tasse e contributi non pagati da evasori e lavoratori in nero. La maggior parte dei soldi scomparsi viene da IRPEF e contributi previdenziali. L'ammontare e' circa il 15% del PIL italiano e sono soldi sottratti anche ai fondi per pagare i periodi di malattia e le pensioni.
Il sito di Agnano risulta non idoneo per costruirvi un inceneritore e quindi siamo ritornati al via.
Gli italiani spendono sempre di meno sopratutto per quello che riguarda abbigliamento, calzature, arredamento, elettrodomestici, cultura e tempo libero, comunicazione e informazione e combustibili. Le spese maggiori vengono chiaramente da sanita', abitazione e tabacchi. Diminuite anche le spese su alimentari se scontiamo il tasso di inflazione. Il potere d'acquisto e' drasticamente diminuito e gli stipendi sono fermi oramai da 15 anni, lo conferma anche la Banca d'Italia, mentre l'inflazione si e' attestata intorno al 4%.
Aperta la stagione dei saldi i commercianti cercano di vendere al prezzo originale ma vengono fregati dalla situazione di contingenza dei consumatori che determinano il flop dell'operazione, presto molti esercizi commerciali dovranno dichiarare fallimento.
Le piccole e medie imprese subiscono la crisi dei consumi e sono in mano alle banche che detengono circa 800 miliardi di debiti nei loro confronti.
Restiamo in attesa di notizie dalle Ferrovie dello Stato, mentre gia' sappiamo che sia Telecom Italia che Alitalia dichiareranno migliaia di esuberi di personale.
Intanto il governo pensa al lodo alfano per l'immunita' delle 4 alte cariche dello Stato e piazza l'esercito nelle citta' di Napoli, Roma e Padova, circa 3000 soldati saranno disponibili.
A Settembre voglio controllare il bilancio statale, l'indice di disoccupazione, il livello dei consumi e il numero dei fallimenti, allora potremo capire quanto stiamo andando a picco.

venerdì 4 luglio 2008

Diario politico italiano, pagina 23

L'S&P500 continua a calare raggiungendo al momento quota 1263, sembra un crollo. Siamo alla socializzazione delle perdite? Questi sono i risultati di un sistema che vive di eccessi e prima o poi fa il botto. In USA il tasso di disoccupazione e' confermato al 5,5%, nel settore dei servizi che conta per circa l'80 % del mercato del lavoro americano è in crisi, con l'ISM sceso al 48,2 %, i prezzi sono schizzati alle stelle e di conseguenza anche l'inflazione, non c'e' un solo settore che non sia in rapida contrazione. I sussidi di disoccupazione arrivano a superare le 400 000 unita'. Un'economia basata unicamente sui consumi si sta velocemente sgretolando, gli ordini si contraggono, si gonfiano gli inventari, la spesa in consumi scende, i prezzi delle case continuano a flettere verso il basso, si prepara la strada per il boom delle insolvenze sia da parte del mondo industriale che da quello dei consumatori. La stretta sul credito bancario si fa sentire anche perche' le varie istituzioni bancarie stanno cercando di recuperare le perdite sul lato investimenti finanziari ricoprendo i loro debiti ma l'economia reale e' indebitata fino al collo. Neanche le banche possono sfuggire alla debolezza dell'economia reale. Le grandi iniezioni di capitale perpretate dalle banche centrali nel corso di questi mesi hanno messo una pezza all'instabilita' del sistema ma non hanno fatto altro che ritardare lo scoppio. Si e' registrato anche un calo del ricorso alla leva finanziaria e di fatto le banche stanno puntando sul cash, sul recupero di capitali piuttosto che sulla speculazione. Anche perche' e' probabile che alcune istituzioni finanziarie abbiano non solo problemi di liquidità ma anche di solvibilità con il deterioramento dell’economia e quindi ulteriori svalutazioni. Ma Gli aumenti di capitale sono diventati sempre piu' difficili. Cosi' se da un lato si registra una netta fragilita' del sistema industriale dall'altro lato la speculazione si rifa' delle perdite gonfiando il mercato delle materie prime trasferendo ricchezza verso pochi. Se il petrolio continuera' a salire cosi' tanto l'america per ridurre il debito dovra' svalutare ancora di piu' il dollaro per sostenere anche l'export. In questo caso chi sara' ancora disponibile a importare inflazione dagli USA attraverso l'acquisto di una moneta senza valore?
Sul fronte Europeo e quindi Italiano le cose non sono migliori. All'indomani della decisione della Bce di alzare i tassi di Eurolandia al 4,25%, per le imprese è allarme debito. L'esposizione verso il sistema bancario si attesta intorno ai 779 miliardi di euro. Dal 2000 al 2007 i finanziamenti concessi alle imprese, considerando il complesso dei crediti rilevati da via Nazionale, sono aumentati del 72,4% (48,6% in termini reali al netto degli effetti inflazionistici) con un incremento notevole nell'ultimo anno (+10,6%).

Quanto ai flussi degli investimenti le imprese italiane chiedono gran parte dei finanziamenti in campo edile o delle costruzioni, e in effetti negli ultimi anni il settore immobiliare ha conosciuto una forte espansione mentre ora è in decisa frenata per effetto del credit crunch seguito alla crisi dei mutui ipotecari subprime americani. Viene destinato, infatti, a questo segmento produttivo, l'edilizia appunto, in media il 46,4% degli impieghi totali concessi. Il 24,4% invece si riferisce ad investimenti di tipo strettamente immobiliare; in questo caso le risorse vengono utilizzate o per l'acquisto degli spazi dove realizzare la produzione o la gestione, ovvero per mero interesse speculativo. Infine, quote inferiori vengono destinate all'acquisto di attrezzature e mezzi di trasporto (17,2%) o ad investimenti di tipo finanziario (12%). Con l'aumento del tasso di sconto da parte della Bce per le imprese italiane si prospetta una stagione molto difficile. A queste condizioni il rischio di insolvenza si fa più elevato. Questo non solo a causa dei maggiori tassi di interesse che renderanno maggiormente oneroso il costo del debito pregresso e l'accesso a nuovo credito, ma soprattutto a causa del calo generalizzato dei consumi delle famiglie e dell'aumento delle materie prime che comporteranno ad una contrazione dei profitti aziendali se non a delle vere e proprie perdite.
Inoltre e' oramai appurato sulla pelle dei consumatori da anni che in Italia gli operatori economici ricercano l'incremento della crescita attraverso il rialzo dei prezzi. Questa dinamica di assenza di crescita e, al tempo stesso, di forte dinamica inflattiva determina la riduzione del potere di acquisto degli individui e delle famiglie prospettando un futuro di medio lungo termine di stampo stagflattivo.
A questo punto 'indicizzazione dei salari sarebbe inutile e forse scatenerebbe la temuta rspirale prezzi salari, ci vorrebbero politiche che favoriscano la concorrenza nella distribuzione, nei servizi pubblici locali e nei grandi settori a rete, ci vorrebbe una riduzione del divario tra costo del lavoro lordo e remunerazione netta attraverso una riduzione del cuneo contributivo fondata sullo sviluppo di un pilastro pensionistico complementare, ci vorrebbe una modernizzazione del sistema di welfare potenziando quegli istituti capaci di sostenere l'aumento dei tassi di occupazione giovanile e femminile oltre all'incremento dei livelli di efficienza e di produttività della spesa pubblica e della pubblica amministrazione. Messi a confronto i duei sistemi e' possibile notare come il primo, quello americano, e' piu' avanti nella corsa verso la crisi mentre quello Italiano lo tallona da dietro ma entrambi stanno percorrendo gli stessi passi.

giovedì 3 luglio 2008

Diario politico italiano, pagina 22

Siamo entrati nel tunnel, ora bisogna solo trovare l'uscita.
Mentre nel resto dell'Europa si registra ufficialmente un'inflazione pari al 4% in Italia si continua a dichiarare un'inflazione al 3,8%. Oramai non ci crede piu' nessuno anche perche' se lo leghiamo ai dati relativi al potere d'acquisto e quindi ai livelli dei salari siamo ai livelli piu' bassi in tutta Europa con una crescita delle retribuzioni (fonte OCESE) pari allo 0,5% e i prezzi al consumo sono i piu' alti in assoluto. C'e' quindi qualcosa che non torna. Gli italiani hanno in busta paga il 20% in meno dei soldi rispetto alla media dei paesi OCSE che diventa un 22% tenuto conto dell'escalation dei prezzi in atto nel nostro paese. Va sottolineato il fatto che un'inflazione cosi' non s'era mai vista dal 1996. La pasta e' aumentata del 22%, la benzina del 12,6% e i prezzi alla produzione dell'industria italiana del 7,5%, bollette di gas e acqua sono salite del 12,9%.
L'OCSE inoltre stima che la disoccupazione tornera' ad aumentare dal 2008 in poi.
E gli italiani si buttano sul gioco d'azzardo nel vano tentativo di riscattare una situazione economica in crisi, aumenta quindi la spesa degli italiani che va a finire nei giochi d'azzardo con le scommesse sportive in testa.
Nel frattempo il prezzo di grano e riso e quello del petrolio (144 dollari al barile) continuano ad aumentare. Sul fronte della ricerca e dello sviluppo diminuiscono i fondi alle universita' e gli investimenti delle aziende in ricerca tanto che le nostre menti piu' brillanti si trasferiscono sempre piu' frequentemente in altri paesi come per esempio gli USA. E pensare che la ricerca e' un investimento molto redditizio che muove milioni di dollari in USA.
Questo paese e' ucciso dal nepotismo, dalla corruzione, dall'egoismo, dai particolarismi e sopratutto dalle varie forme di parassitismo che hanno nell'attuale compagine governo un piu' che degno rappresentante e promotore. Si potrebbe dire parafrasando una frase molto comune che l'attuale governo ha i cittadini che si merita.
Bankitalia, per voce del suo governatore, suggerisce di abbassare le imposte e la pressione fiscale aumentando il contenimento della spesa pubblica e la lotta all'evasione fiscale. Ulteriori tasse come l'inutile Robin Hood tax non farebbero altro che riversarsi sui consumatori per vie traverse. Insomma leggendo tra le righe c'e' bisogno dell'intervento dello Stato per risollevare l'economia italiana e quale miglior modo se non quello di diminuire la pressione fiscale. C'e' bisogno di rivitalizzare il potere d'acquisto e vanno protetti i risparmi. Il governatore fa cenno anche all'opera di iniezione di liquidita' operata dalla BCE e dalla Fed nel periodo della creisi dei mutui americani in modo coordinato che ha garantito la stabilita' mondiale. Segno che il sistema mondiale sta scricchiolando da tutte le parti e stiamo tappando alla meglio tutte le falle che rischiano di diventare voragini.
Intanto non si parla piu' dei rifiuti in campania.
La BCE alza i tassi dal 4 al 4,25% e la decisione e' ovuta per contenere l'inflazione spinta dal prezzo del petrolio che ha toccato il record di 146 dollari al barile che ha affondato le borse mondiali. Aumenta quindi l'Euribor e di conseguenza anche i tassi dei mutui, si stringono i cordoni del credito, aumentano gli interessi sul debito pubblico.
Una ricerca recente dell'Eurispes dimostra perche' un paese con i prezzi alle stelle e i salari bassi possa ancora sopravvivere e queste sono le parole : "se gli italiani non scendono in piazza e' solo perche' esiste, in forma diffusa, un'latra ricchezza generata da un'economia non ufficiale, quella sommersa ma anche quella legata ai business e ai proventi delle attivita' criminali".
Il 35% del PIL italiano che ammonta a circa 1500 miliardi di euro e' frutto di economia sommersa e criminale. I settori coinvolti sono quelli dell'agricoltura, edilizia, servizi, industria, lavoro nero continuativo, doppio lavoro, lavoro nero saltuario e tutto questo coinvolge molti soggetti come giovani disoccupati, cassaintegrati, lavoratori in mobilita', extracomunitari non in regola, studenti, pensionati, casalinghe, lavoratori dipendenti e autonomi. Inoltre c'e' da notare che il 10% del nostro PIL e' prodotto da lavori di immigrati, indispensabili al nord. Per non parlare dei consumo che vengono dagli immigrati che compra auto, cellulari, case, ha aperto imprese individuali. Per quanto riguarda il dato demografico anche qui gli immigrati la fanno da padrone aumentando la natalita' in questo paese che soffre di calo demografico e di molti piu' morti che nascite.
In conclusione, mi piacerebbe dare buone notizie ma l'unica cosa che posso fare e' dare qualche banale consiglio per resistere alla tempesta che durera' per tutto il 2008 e se possibile aumentera' in intensita'. Il mio unico consiglio e' quello di risparmiare, e se avete qualche soldo da parte sceglietevi un conto che paga interessi e non toccate piu' quei soldi.