Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

lunedì 29 settembre 2008

Diario politico italiano, pagina 31

In attesa della bufera.
Per il momento non ci fanno sapere nulla ma io sono in attesa della bufera, venti di tempesta si addensano a Nord dell'Italia e minacciano di scendere anche sull'italietta bella. Facciamo brevemente il riassunto della situazione.
La crisi finanziaria in America continua a mietere vittime.
Washington Mutual, fallita e comprata da JP Morgan, la più grande banca finora fallita nella storia americana, dopo che i cittadini si sono messi a ritirare i loro depositi per 17 miliardi, costringendola al fallimento. E' fallita Ameribank della virginia e Wachovia è in stato prefallimentare. Il congresso sta per approvare il piano di istituzione di un fondo di 700 miliardi di dollari. Il piano consente al governo di acquistare gli strumenti "tossici" (toxic papers) anche da fondi pensioni, governi locali e piccole banche che servono clientela di basso e medio reddito. L'obiettivo del governo e' ovviamente quello di rilevare la "carta" al prezzo migliore possibile, ad esempio 20 centesimi sul dollaro, per proteggersi dal rischio che la carta resti "straccia" e per potersi garantire un buon ritorno quando i mercati si saranno ristabilizzati e quando cominceranno a tornare prezzi piu' normali.
Inoltre da oggi inoltre la Fed cambia pelle: potra' pagare un tasso di interesse sui depositi che le lasciano le banche commerciali e dunque influire in modo piu' stabile sugli obiettivi di tassi di interesse.
il piano delle tre R: Reinvestire nei mercati finanziari in crisi per isolare "Main Street" da "Wall Street", per proteggere dunque l'economia reale dalla crisi dell'economia finanziaria; Rimborsare il contribuente americano, attraverso partecipazioni azionarie nelle istituzioni in difficolta' e attraverso i possibili profitti sugli strumenti finanziari, che oggi non hanno mercato, ma che domani potrebbero tornare su valori di normalita'. Riformare Wall Street e le sue brutte abitudini attraverso limiti sugli stipendi per chi approfittera' del piano.
Eliminati anche gli indennizzi d'oro per i manager fallimentari.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/09/crisi-piano-tre-r.shtml?uuid=15ff4402-8da1-11dd-98db-4cccbd810836&DocRulesView=Libero
Ma l'Europa non e' immune alla crisi.
Bradford & Bingley, la più piccola banca di credito ipotecario britannica, con attività per 50 miliardi di sterline (63 miliardi di euro) è stata nazionalizzata. Ridotta ormai al lumicino, con una capitalizzazione crollata del 95% (diventata un junk bond) rispetto a un anno fa e' stata sospesa dal mercato e nazionalizzata. La nazionalizzazione prevede la vendita alla rivale Abbey (che fa parte del gruppo spagnolo Santander) per circa 600 milioni di sterline di tutte le attività retail. Queste comprendono 21 miliardi (25 miliardi di euro) di depositi e circa 200 sportelli con quasi 2.700 dipendenti, di cui 1.400 nel centro elaborazione dati dello Yorkshire. Lo Stato si assumerà da parte sua 42 miliardi di sterline di crediti più o meno dubbi che verranno a maturità in un periodo tra 5 e 8 anni.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/09/Bradford-and-Bingley-nazionalizzata.shtml?uuid=fd6b197a-8e0e-11dd-aadf-8a371e451c08&DocRulesView=Libero

Il gruppo bancario belga-olandese Fortis sarà parzialmente nazionalizzato. I governi belga, olandese e del Lussemburgo sono intervenuti a sorpresa per immettere liquidità in Fortis iniettano 11 miliardi di euro (le azioni però arretrano del 20% circa). Fortis è dunque la prima banca di Eurolandia sulla quale si interviene per sottrarla dai colpi della crisi dei mercati internazionali.

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/09/fortis-belgio-lussemburgo-pronti.shtml?uuid=265d88b6-8d8f-11dd-98db-4cccbd810836&DocRulesView=Libero
In Germania Hypo Re (-60%) ha scongiurato il fallimento attraverso un megafinanziamento da un pool di istituti di credito.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/09/borsa-europa-29-settembre.shtml?uuid=6c150be6-8df7-11dd-aadf-8a371e451c08&DocRulesView=Libero
La BCE intanto ha annunciato oggi di avere lanciato una speciale operazione pronti contro termine per migliorare la liquidità complessiva del sistema bancario dell'area euro. L'operazione - spiega un comunicato della Bce - sarà lanciata oggi attraverso una procedura ordinaria di asta, con un'asta di 30 miliardi di dollari a tasso variabile e nessun ammontare prederetminati; sarà chiusa il 30 settembre 2008 e scadrà il 7 novembre 2008. La Bce continuerà a convogliare liquidità in condizioni equilibrate in un modo coerente - si legge ancora con l'obiettivo di mantenere i tassi a brevissimo termine vicini al tasso minimo d'offerta. Le operazioni speciali di rifinanziamento verranno prorogate almeno oltre la fine del corrente anno.
Per quanto riguarda l'Italia si stanno spargendo voci allarmanti sulla situazione di UNICREDIT e di UNIPOL mentre il governo ha riunito la commissione di crisi al cui tavolo oltre al Tesoro sono stati convocati la Banca d'Italia e l'ISVAP.
Non so voi ma io sento puzza di bruciato. L'unica cosa che mi rende ancora un po' sicuro e' il fatto che stanno crescendo come funghi le banche in Italia che offrono interessi vantaggiosi che sono in cerca di correntisti e quindi di liquidita'. Il che mi fa pensare che l'Italia e' ancora piena di risparmiatori e chi ci sia ancora molta liquidita' ferma sui conti correnti. Ma quello che non so prevedere e' quanto si siano spinte le banche nell'utilizzo degli strumenti a leva, puo' riuscire a coprire la liquidita' dei piccoli e grandi risparmiatori le falle create dalla speculazione finanziaria?
Non mi aspetto una folle corsa agli sportelli bancari per rimettere i soldi sotto il materasso ma credo che gli italiani inizieranno a pensare come spendere quei duei soldi che hanno in banca prima che vengano fagocitati dal sistema finanziario per tappare le falle.

venerdì 26 settembre 2008

Diario politico italiano, pagina 30

La situazione in Italia non e' delle migliori. Partiamo dai maggiori attori dell'economia Italiana.
Lo Stato
e' partita la finanziaria senza grosse modifiche sul lato delle entrate fiscali ma con una pesante modifica sul tasso di crescita previsionale e quindi sul tasso di inflazione programmato. La crescita sara' pari a zero, di conseguenza ci dobbiamo aspettare un aumento dei prezzi, del tasso di disoccupazione, della sfiducia dei consumatori, del tasso dei mutui e probabilmente del tasso di sconto della BCE. Probabilmente rischieremo comunque di uscire dai parametri di stabilita' imposti dall'Europa e dovremo far ricorso in modo massivo ai finanziamenti Europei per salvarci le chiappe. Il rifinanziamento del debito pubblico tramite emissioni di buoni ordinari del tesoro verrano ampliate nei volumi anche perche' allo stato attuale stanno registrando un preoccupante successo tra i consumatori. Infatti in questi giorni il tasso d'interesse del Buono trimestrale è calato dal 4,388% al 4,228% lordo (minimo da aprile), mentre il Buono semestrale è diminuito dal 4,34% al 4,24%. La stranezza di questo calo sta nel fatto che i tassi interbancari trimestrali e semestrali cioe' lEuribor, che solitamente si muovono in parallelo con i tassi dei BoT, ultimamente sono invece saliti. L'Euribor è infatti salito verso l'alto perché le preoccupazioni sulle banche hanno creato un tale clima di sfiducia che i tassi interbancari come l'Euribor (quelli cioè che gli istituti di credito pagano per farsi prestare i soldi) hanno raggiunto vette elevate. I BoT sono invece scesi perché – in un clima di grande incertezza – sono visti dagli investitori come l'unico rifugio sicuro e, a fronte di una forte domanda, i rendimenti si riducono (anche perche' i BOT sono venduti in asta al miglior offerente e quindi se e' alta la domanda diminuisce la differenza tra la cifra che verra' restituita dallo stato e il prezzo pagato dall'acquirente).
La Finanza
Si rimane in attesa, visti i risultati apocalittici americani, di stabilire a quanto ammontano le perdite e le svalutazioni che i nostri colossi assicurativi e bancari hanno nel loro portafoglio. Gia' alcuni nomi spuntano alla ribalta come Unicredit, Mediolanum e Unipol ma ancora non si capisce bene l'entita'. A rischio le pensioni e gli investimenti dei risparmiatori italiani. In questa situazione di incertezza le banche non si fidano l'una dell'altra e il tasso Euribor schizza verso l'alto portandosi appresso anche il prezzo dei mutui. Si stringono i cordoni del credito mentre l'orientamento delle banche e' quello di recuperare liquidita', e quindi e' un fiorire di nuovi istituti bancari commerciali che offrono interessi intorno al 4% sui conti. Incominciano a spuntare anche le banche americane, inglesi e spagnole sul mercato italiano per rastrellare la liquidita' dei nostri risparmiatori. Per il momento chi ha dato il TFR ai fondi di investimento ha guadagnato meno di quanto avrebbe potuto fruttare un investimento in BOT e si registra un aumento di disinvestimenti dai fondi importante.

Industria
Le nostre grandi industrie iniziano a scomparire, mentre il comparto delle PMI in parte annaspa per sopravvivere e in parte riceve sovvenzioni di varia specie. Alitalia inizia il suo difficile cammino verso l'acquisizione da parte di un vettore internazionale, il tutto mascherato da una fantomatica cordata italiana industriale che raschiera' il raschiabile investendo due lire. Telecom Italia vara il suo piano industriale che comprende esuberi da smaltire nel tempo e uno sconvolgimento del mercato delle Telecomunicazioni cercando in tutti i modi di ritornare a essere il monopolita del mercato con le sue enormi infrastrutture di rete. Tutto questo dara' un bello scossone al mercato TLC che si dovra' conseguentemente "ridimensionare". La vecchia FIAT si sta orientando sul mercato Indiano dove vuole espandere le sue quote di mercato e forse anche spostarci parte della produzione, e' facile prevedere un "ridimensionamento" in Italia. Ferrovie dello Stato l'aspettiamo a consuntivo di fine anno per esprimerci ma non ci aspettiamo risultati esaltanti. Lato turismo si registrano cali dell'ordine del 22%, il nostro paese e' meno attrattivo, le strutture di accoglienza sono troppo costose e l'ambiente e' sempre piu' lasciato all'abbandono e all'inquinamento: non ci prendiamo cura delle nostre bellezze naturali e paesaggistiche e ci entrano meno soldini.
Mercato Immobiliare:
la maggior parte della liquidita' si concentra ancora sul mercato immobiliare i cui prezzi ancora sono alti. Ma incominciano a profilarsi scenari diversi. Da un lato gli immobili di prestigio esistenti che tengono ancora fermi i prezzi e tendono a rialzo e dall'altra parte la valanga di cementificazione delle citta' e le realta' periferiche stanno allentando i prezzi per attrarre compratori: parecchi appartamenti nuovi invenduti e una enorme offerta di nuove costruzioni stanno portando questo mercato di medio livello a prezzi piu' abbordabili. Va tenuto conto poi che il tasso dei mutui non favorisce il rilascio di liquidita' sul mercato immobiliare ma al contrario si intensifica il fenomeno di credit crunch. Paradossalmente il mercato degli affitti ancora tiene alta l'asticella dei prezzi degli appartamenti da comprare, quando l'investimento affitto non sara' piu' cosi' profittevole per un calo di domanda allora forse ci sara' un calo generalizzato dei prezzi degli immobili.

Mercato del lavoro:
sembra profilarsi una trasformazione epocale del mercato del lavoro con una nuova deregolamentazione del rapporto fra datore di lavoro e lavoratore quasi del tutto indipendente dall'intervento sindacale e da accordi nazionali. Questo pone cupe prospettive sul lato stipendi e sopratutto sul lato qualifica e riqualificazione. Le aziende investiranno sempre meno sulla formazione e sempre piu' sull'acquisto di risorse gia' esperte negli ambiti di competenze di cui necessitano. Sara' quindi a carico del lavoratore qualificarsi e formarsi per offrire un prodotto "lavoro" all'altezza delle richieste del mercato. Verra' di conseguenza premiata la competenza e la professionalita'. In un paese abituato al posto fisso e ai bassi investimenti in ricerca e sviluppo e dove i master e i percorsi formativi professionali di qualita' sono solo appannaggio di chi puo' pagare la vedo molto critica.

Vedremo come va a finire.

giovedì 25 settembre 2008

Come ci stiamo uccidendo

Oggi leggevo sul giornale due notizie apparentemente non correlate tra loro, eppure un'unica veri'ta si cela dietro questi accadimenti.
In prima pagina spiccava il faccione sorridente di Umberto Veronesi che dichiarava "in futuro ci cureremo aggiustando il DNA" e "non serviranno piu' farmaci di origine chimica ma biologica" e "il male fa mutare il DNA e quindi bastera' riparare il codice". Come al solito si curano gli effetti e non le cause, e divremo fidarci di questa "tecnologia" e di questi scienziati e del loro inutile lavoro? Otto pagine dopo compaiono le seguenti notizie:
- Bolle di metano affiorano nel mare artico a causa dello scioglimento dei ghiacci. A causa dello scioglimento milioni di tonnellate di gas stanno fuoriuscendo e per gli scienziati il metano e' 20 volte piu' dannoso del diossido di carbonio.
- Gli scienziati della Gran Bretagna hanno scoperto un equatore chimico chi divide l'atmosfera inquinata dell'emisfero Nord da quella assai piu' pulita del Sud. si tratta di una fascia di 50 chilometri. Servira' a studiare come l'inquinamento si muove nelle masse d'aria.
- Ricercatori statunitensi hanno scoperto un bosco di noci in California che producono salicilato di metile, una sostanza simile all'aspirina.
Tutto questo per dimostrare che gli scienziati che diffondono informazioni sono dei poveri coglioni che ancora non hanno capito che se stiamo male, se spuntano di continuo nuove malattie, se si sciolgono i ghiaccia, se le specie animali e vegetali vengono sterminate non e' per causa naturale ma perche' e' l'uomo stesso che introduce nell'ambiente queste nuove malattie modificando il ciclo naturale. E non e' cambiando la struttura del corpo umano che potremo combatterle ma e' smettendo di devastare l'ambiente naturale che scompariranno. E' veramente diabolico pensare alla scienza e alla tecnologia che si evolvono modificando e devastando l'ambiente per poi studiare la cura. E' un ciclo vizioso senza fine, come il vigile del fuoco che incendia il bosco per procurarsi lavoro. Per poi finire a scoprire che la cura di tutti i nostri mali e' nella natura, e' biologica e non chimica, che mangiando un frutto recupero vitamine che mi evitano di ammalarmi. Senza contare poi su un principio sempre valido che rappresenta anche la piu' grande sfida per la scienza e cioe' che la natura e tutti i suoi frutti vegetali e animali compreso l'uomo sono un insieme di organismi dalla complessita' infinita e lagati tra loro da infinite connessioni. Solo un folle potrebbe pensare di racchiudere tutta questa complessita' in una formula matematica o in una modifica del DNA. Ad ogni azione umana corrispondono milioni di reazioni e conseguenze che cambiano l'ambiente e ne modificano irreparabilmente l'equilibrio. Questa presunzione di avvicinarsi al divino e' diabolica. C'e' cosi' tanto da scoprire nella natura e in tutto quello che ci mette sotto gli occhi e la scienza invece studia come modificare la natura per fargli assumere una forma e una natura che soddisfi i suoi gusti e le sue esigenze. Ma la natura non e' pongo ne plastilina nelle nostre mani ne' l'uomo e' un dio creatore, sempre che ne esista uno.
Non mi fido di questi scienziati, non so che ci stanno combinando a nostre spese, prreferirei vederli giocare col pongo e le costruzioni piuttosto che con la nostra pelle.

giovedì 18 settembre 2008

Bisogna aiutarli a cadere

Tutto si muove, velocemente. La sfiducia e la frenesia vanno a braccetto sui mercati internazionali mentre le banche centrali in collusione con lo Stato socializzatore delle perdite tentano in tutti i modi di impedire l'inevitabile: bisogna aiutarli a cadere. Preparatevi al botto perche' si sentira' anche da queste parti.
Ecco in breve il quadro internazionale in poche parole:
  • I mercati azionari e dei derivati registrano le piu' alte perdite mai viste e oramai neanche gli interventi delle banche centrali e dello Stato riescono a fermare l'emorragia. La Borsa valuta il valore delle azioni, non le prospettive future di crescita economica, se il Governo imponesse una tassa a tutti i cittadini per sussidiare le imprese quotate, il mercato azionario sicuramente festeggerebbe la decisione con un rialzo, ma non per questo si tratterebbe di una decisione vantaggiosa per il Paese. Il Governo in questo periodo e' sempre pronto a socializzare le perdite (tasche dei contribuenti sono state usate a sostegno del mondo finanziario), con conseguenze politiche ed economiche molto negative. Mail Tesoro non ha le risorse per salvare tutte le banche in crisi. Negli ultimi mesi il costo di assicurarsi contro un'insolvenza del Governo Usa è salita dallo 0,01% allo 0,15%, il doppio di quello che costa assicurarsi contro un'insolvenza del Governo tedesco. Anche il Tesoro americano ha una capacità limitata. L'America rischia di fallire? La risposta e' si.
  • Le istituzioni finanziarie che stanno fallendo o che vengono salvate sono tante e tutte insieme, si prospetta all'orizzonte la cosidetta "debt deflation". Tradizionalmente la debt deflation funzionava così. Prima investimenti sfortunati, che producono forti perdite. Per fronteggiare queste perdite, gli operatori più indebitati si trovano a dover liquidare parte delle loro attività. Se a trovarsi in questa situazione sono in molti, però, i prezzi delle attività da loro detenute scendono sotto la pressione dell'offerta (troppa offerta di cespiti e poca domanda). La caduta dei prezzi non fa che aumentare le perdite, riducendo la solvibilità e aumentando la necessità di ulteriori vendite. E la spirale negativa continua.Per fermarla, la Fed ha fatto di tutto per offrire liquidità al sistema bancario. È la medicina giusta per la versione tradizionale della debt deflation. La liquidità evita che le banche siano costrette a vendere per far fronte alle richieste di pagamento, bloccando la spirale sul nascere. Ma offerta di denaro significa creazione di moneta e cioe' svalutazione del denaro, che in un clima di sfiducia generale produce un effetto psicologico micidiale. L'America rischia di fallire? La risposta e' si.
  • Prima che l'uragano finanziario le travolga fioccano le fusioni tra le societa'. Hbos e Lloyds Tsb, rispettivamente la quarta e la quinta banca britannica, sono in avanzate trattative in vista di una fusione che potrebbe dare vita a un megaistituto di credito con mille miliardi di sterline (1.250 miliardi di euro) di attività. Ricordo che a capo di Hbos c'e' Halifax, il maggiore erogatore di mutui del Paese con una quota di mercato del 20%. L'Inghilterra rischia grosso? La risposta e' si.
  • Credit crunch. Le banche, le assicurazioni e le altre istituzioni finanziarie private sono a caccia di liquidita', e cosi' si sprecano i tassi di interesse vantaggiosi sui conti correnti e si fanno piu' restrittive le condizioni per il credito a cominciare dal rialzo dei tassi sui mutui che si avvicinano al 6%.
  • Il rischio e' diventato troppo rischioso. Fioccano le vendite sui mercati dell'equity mentre gli acquisti degli investitori si spostano, in fuga dal rischio, sui Treasuries (bond di stato), spingendo i rendimenti dei titoli a brevissima scadenza verzo lo zero. Insistere ancora sul petrolio non conviene piu' vista la situazione deteriorata dell'economia reale che ha come conseguenza un reale calo della domanda. Quindi Buoni del tesoro e oro sono la nuova prospettiva speculativa. L'avvio negativo di Wall Street e gli scivoloni accusati dalle banche d'affari e in primis da Morgan Stanley e Goldman Sachs (le prossime vittime), a dispetto dei conti trimestrali superiori alle attese, hanno fatto scatenare gli ordini in vendita, che si sono ingrossati sui titoli finanziari, dopo la notizia che il Dipartimento del Tesoro Usa ha annunciato un nuovo piano speciale di finanziamento per raccogliere fondi da mettere a disposizione della Fed per i suoi interventi. Si aggrava, in particolare, la situazione delle due banche d' affari statunitensi sopravvissute alla crisi dei mercati finanziari, cioè Goldman Sachs e Morgan Stanley. La prima ha perso il 14% mentre Morgan Stanley ha lasciato sul terreno addirittura il 24 per cento. Ci dobbiamo aspettare notizie allarmanti dal settore banche commerciali? Credo di si.
  • Dal lato dell'economia reale, il fronte macro, sono arrivate notizie poco confortanti: le partite correnti in America del secondo trimestre hanno accusato un rosso di 183,1 miliardi, in netta crescita rispetto al primo trimestre. L'avvio di nuovi cantieri, in aggiunta, è scivolato del 6,2% ad agosto rispetto a luglio. Invece in Europa la crescita prevista e' di poco sopra il livello zero tranne in Italia dove tocchera' lo zero se non andra' in negativo.
  • La politica monetaria sconsiderata. La Bce ha reso noto che saranno adottate misure per alleviare la pressione sui finanziamenti a breve termine in dollari. Le misure saranno incoordinamento con Banca del Canada, Banca di Inghilterra, Federal Reserve, Banca del Giappone e Banca Nazionale Svizzera. "Le banche centrali intendono migliorare le condizioni di liquidità del mercato, lavorano in stretto coordinamento e prenderanno le misura appropriate alla situazione", spiega la nota.La Bce ha offerto 40 miliardi di dollari, la Fed ha autorizzato un importo di 180 miliardi, la Boe ha reso noto che offrirà inizialmente 40 miliardi, la Banca nazionale elvetica ha alzato l'importo a27 miliardi e la BoJ fino a 60 miliardi. E' possibile che il dollaro crolli? Gia' e' tanto che non sia considerato carta straccia come dovrebbe essere nella realta'.
Cosa ci dobbiamo aspettare? Possiamo solo stare a guardare la lenta fine della grande america che presto si portera' appresso anche i grandi fondi sovrani Cinesi e Arabi e le loro economie. Una leccornia per chi studia i fenomeni finanziari e la loro incidenza sull'economia mondiale globalizzata, e sopratutto per chi studia i danni che le attuali politiche monetarie stanno causando in tutto il mondo. Una disgrazia per chi ineluttabilmente ne subira' le conseguenze: i consumatori. E allora perche' prolungare la malattia, e' ora che li si aiuti a morire.

martedì 16 settembre 2008

Mercato americano: considerazioni di uno stupido

E' impressionante come le disgrazie si susseguano una dopo l'altra. Dopo il salvataggio di Freddie&Fannie, dopo il fallimento di Lheman Brothers ora viene il salvataggio di AIG. E' banale attenderci altri fallimenti a catena e ripercussioni devastanti sul mercato finanziario globale. E quando dico globale intendo che anche la nostra piccola e sciagurata italietta pagera' la sua parte.
Con una mossa senza precedenti la Fed evita in extremis il fallimento di Aig, accordandole un finanziamento da 85 miliardi di dollari. Il colosso assicurativo passi sotto il controllo del Governo, e' una nazionalizzazione infatti il colossale prestito a 24 mesi e' fatto in cambio del 79,9% delle azioni (una quota consistente del capitale) del colosso assicurativo. La compagnia non esercita soltanto attività assicurative tradizionali, e quindi ha in mano la maggior parte delle rendite da pensione del paese, ma ha sviluppato, con un'importante divisione a Londra, un intero business speculativo sui titoli derivati. Il business finanziario di AIG sono i "credit default swaps" (Cds), All'origine si tratta proprio di contratti assicurativi. Il rischio contro cui essi proteggono riguarda l'insolvenza di molteplici soggetti economici. In una fase come questa dove i fallimenti si susseguono a valanga, questo business è diventato una palla al piede per Aig. La lievitazione di questi strumenti è impressionante. Nell'insieme il volume delle esposizioni su questo mercato supera i 60.000 miliardi di dollari, il quadruplo del Pil americano. Lo Stato di New York, facendo una trasgressione clamorosa alle sue stesse leggi che regolano i comportamenti prudenziali delle assicurazioni, ha autorizzato Aig a farsi prestare 20 miliardi di dollari dalle sue filiali. Praticamente l'azienda ha avuto un nulla osta inaudito per infilare le mani nella cassa del ramo-vita e del ramo-rischi, con buona pace dei suoi clienti. L'ondata di sfiducia è inarrestabile e lo si è visto nell'impennata del costo del denaro. In una sola notte sul mercato interbancario americano è raddoppiato il costo per ottenere prestiti: il tasso Libor è schizzato da 3,20% a 6,44%, ritrovando i massimi dell'11 settembre 2001. La paralisi del credito e il dilagare della paura provocano scosse sismiche anche nella valutazione del rischio-sovrano.
Intanto la Federal Reserve americana ha lasciato invariato il costo del denaro, mantenendo al 2% il tasso di riferimento sui Fed Funds e al 2,25% il tasso di sconto. La Fed, motivando la decisione, ha sottolineato che i rischi sul versante del rallentamento dell'economia e dell' inflazione e il deterioramento del mercato del lavoro sono «significativi». la Banca centrale americana ha inoltre iniettato nel sistema 50 miliardi di dollari supplementari, oltre ai fondi già erogati mediante le normali aste di prestiti di rifinanziamento alle banche.
Anche uno stupido capirebbe due cose. La prima e' che per pagare questi enormi debiti la Fed sta producendo altro denaro andando a gonfiare ulteriormente la bolla fatta di denaro finanziario, la seconda e' la conseguenza della prima e cioe' il dollaro non vale piu' niente, e' carta straccia. Mi faccio solo una domanda, fin'ora ci hanno fatto l'elenco interminabile e spaventoso dei debiti accumulati da banche e istituti finanziari americani ma dove ci sono debiti ci sono anche creditori. E allora la domanda da porsi e', chi sono i creditori di questa marea di miliardi di dollari che costituisce il debito della finanzia americana? Non ci sara' per caso dentro anche qualche istituto finanziario europeo e qualche istituto statale europeo? La domanda e' retorica ovviamente.

Un quadro generale

Sara' una chiusura anno disastrosa e foriera di nuovi sviluppi a livello mondiale.
Oggi mi sento in vena di previsioni anche perche' leggendo su ogni giornale si possono cogliere i segni di una crisi mondiale a 360 gradi.
Quello che sembrava una crisi assorbibile in breve tempo, la crisi dei mutui subprime, sta ancora producendo i suoi effetti sui mercati mondiali. L'eccessiva finanziarizzazione del mercato globale sta spostando giganteschi capitali e risorse da una parte all'altra, da un lato le aziende in cerca di capitali e dall'altra la speculazione a leva. E cosi' si e' dato vita alla piu' incredibile creazione di moneta a livello mondiale, basta dare un'occhiata alle scorte e agli avanzi commerciali in dollari cinesi, dei fondi sovrani indiani e arabi e ai quintali di debiti che sono stati accumulati da Freddie&Fannie in america che da sole reggono quasi l'intero debito dei mutui: carta straccia che non vale quasi niente se non vengono pagate le rate mensili, e con quali soldi? I mercati immobiliari mondiali stanno accusando il colpo e la liquidita' vera a propria e non i debiti sta scomparendo dai mercati di tutto il mondo. Una gigantesca restrizione del credito si sta spargendo ovunque con le banche costrette a svalutare i loro assets di miliardi di dollari e a recuperare liquidita' ovunque possibile. Si alzano i tassi dei mutui vista la sfiducia che ha invaso il mercato finanziario, le borse continuano a salare registrando perdite miliardarie. Il dollaro presto o tardi iniziera' a crollare mentre la speculazione mondiale si sta finalmente spostando dalle materie prime facendo crollare il prezzo del petrolio a cifre piu' reali. Il problema e' che la speculazione con i suoi capitali si sta ritirando dai mercati, fioccano le vendite e le posizioni vengono chiuse, spariscono i capitali e si rimane con le svalutazioni e i debiti in mano. Lehman Brothers fallisce e si perdono oltre 600 miliardi di dollari perche' questo e' il debito annunciato dalla banca commerciale, questo trascina le borse mondiali in picchiata perdendo circa 120 miliardi di euro di capitalizzazione sulle borse europee e 300 miliardi di dollari su quelle americane. Ora si teme il crollo della piu' grande societa' assicurativa AIG che e' a caccia di capitali per 40 miliardi di dollari. Negli USA gli istituti bancari e le istituzioni finanziarie non hanno piu' liquidita' e stanno fallendo una dopo l'altra. Migliaia di licenziamenti stanno devastando l'america mentre l'inflazione galoppa e la gente spende tutto il suo stipendio per pagare le rate del debito che ha stipulato. L'inflazione non potra' che aumentare ovunque, come gia' sta succedendo. Gli alimenti continuano ad aumentare di prezzo e la scelta del consumatore si orienta verso prodotti di bassa qualita' dove le frodi alimentari si moltiplicano, e' il tempo di sfruttare il sfruttabile e strizzare il profitto anche dove non c'e'. Intanto si inaspriranno i conflitti dovunque ci siano nuovi mercati da sfruttare. E cosi' risentiremo parlare di Iran. In Italia agli alti livelli si cerca di incamerare profitti smembrando e svendendo e sfruttando, e cosi' Alitalia e' preda della solita combriccola nel tentativo di tirarci fuori qualcosa per le proprie tasche. Presto la pressione dell'inflazione e la situazione deteriorata dell'industria porteranno per strada migliaia di lavoratori. In una societa' che oramai ha reso le persone completamente dipendenti dal sistema, se questo si inceppa e' un problema. Se il guasto e' limitato coloro che ne subiranno le conseguenze saranno semplicemente considerati degli emarginati, reietti sfortunati. Se invece il guasto e' sistemico staremo tutti per strada a reclamare. Un'indagine del Censis rivela che nella capitale, come in ogni altra grossa citta', il malessere e' diffuso. C'e' un clima di incertezza e sfiducia che a volte si trasforma in paura. Non c'e' certezza per il posto di lavoro, c'e' la quasi certezza di non essere autosufficienti e c'e' la paura per la violenza e la sicurezza. Un clima perfetto per una trasformazione. Se qualcosa cambiera' in America dopo le elezioni ho l'impressione che sara' l'occasione per liberarci di questo inutile governo capace solo di annunci e propaganda e di cialtronate penose.
petrolio solo speculazione

giovedì 11 settembre 2008

Diario politico italiano, pagina 29

Scheggie di pazzia.
Largo ai dilettanti allo sbaraglio.
Le proposte innovative del governo vengono lanciate a getto continuo senza un freno. La domanda da farsi e' ci stanno coscientemente prendendo per il culo, per cui e' lecito pensare ci sia della malizia, oppure hanno liberato il bimbo che e' in loro e non riescono piu' a frenarlo. Siamo partiti con la proposta d'immunita' per le 4 piu' importanti cariche dello stato (mi sembra di essere tornato a quei giochi da bambini dove le regole vengono create alla bisongna). L'idea dei braccialetti per svuotare le carceri e' un vero insulto all'intelligenza umana ma tant'e' nessuno ha frenato la boccuccia del nostro fantastico innovatore della giustizia italiana, con buona pace dei nostri secoli di gloriosa storia romana. La scuola fa un paso indietro e torna ai tempi di mio nonno, ma tanto un popolo ignorante e' facilmente raggirabile. Ulteriore passo verso il baratro della follia e' la fantastica proposta della Carfagna sul reato di prostituzione in pubblico. Solo guardando gli occhi sbarrati mentre parla della ministra si puo' chiaramente intuire la vena di pazzia che le sta ottenebrando la mente. E come le disgrazie le proposte senza senno si susseguono in una reazione a catena e cosi' vediamo un contadino come Antonio Matarrese che propone di costruire carceri negli stadi dove parcheggiare i tifosi facinorosi. Ma dove siamo finiti? Su un'isola popolata da bambini che imparano per la prima volta a governare e gestire la loro vita in comunita? Ho paura. Ho paura dato che so che ancora non ha fatto sentire la sua voce il ministero per la semplificazione, presagi assai inquietante di un futuro di caos. Si dice negli ambienti di lavoro che chi fa sbaglia chi non fa non sbaglia. In questo caso qui si fa troppo, si fa male e si sbaglia quasi sempre. Preferirei di gran lunga che stessero un po' fermi e che usassero le loro energie per le poche cose di cui realmente abbiamo bisogno, se voglio vedermi uno spettacolo di cabaret preferisco che sia solo finzione e rappresentazione e non la realta'.

martedì 9 settembre 2008

Nuovi venti di crisi all'orizzonte

Tenetevi ben stretti alle cime della nave perche' un ciclone e' in arrivo a dritta. La chiusura di quest'anno, dannato e maledetto, e' alle porte e si sta prefigurando una catastrofe economica di dimensioni globali. L'operazione del Tesoro americano riguardo la nazionalizzazione delle due finanziarie del mercato secondario dei mutui Freddi&Fannie potra' avere delle conseguenze micidiali. Intanto avviene in un clima di profonda crisi economica mondiale ed e' stata una mossa presa in extremis proprio quando i mercati hanno registrato per la prima volta un brusco, se non disastroso, calo mandando in fumo 170 miliardi di dollari di capitalizzazione. Il timore che i possessori del debito americano possano sbolognarlo sul mercato chiudendo di fatto i canali di credito a cui accede l'America ha creato il panico. Intanto un'altra banca in amercia e' fallita e ha chiuso i battenti andando a incidere sul limitato budget che l'ente preposto per la garanzia dei depositi bancari sta sborsando per restituire ai depositanti i loro soldi. Gigantesche svalutazioni di asset e investimenti si stanno susseguendo di giorno in giorno dalle principali banche e banche commerciali americane. E in Europa non va meglio. In Inghilterra la sterlina e' in calo e l'inflazione sta crescendo. Alcuni esercizi commerciali stanno chiudendo mentre il mercato immobiliare ha subito un crollo catastrofico. Alcune banche sono fallite e lo stato e la banca centrale e' gia' intervenuta per prendersene carico e continua a intervenire. In tutta Europa l'inflazione e' aumentata mentre il PIL e' in netto calo e in particolare in Spagna il mercato immobiliare che costituisce circa un terzo del PIL nazionale e' in recessione nera. L'Italietta nostrana in completa assenza di informazione e quindi assopita nel mondo dei sogni e' in stagflazione annunciata, crescita zero e inflazione alle stelle. Presto usciranno anche i dati sul mercato immobiliare che cofermeranno il periodo di crisi. La crisi del credito mondiale, conseguenza della crisi dei mutui in america, sta colpendo i consumatori con rate dei mutui e condizioni d'accesso al credito sempre piu' stringenti. La speculazione mondiale si e' temporaneamente spostata dalle materie prime all'equity disorientando gli analisti mondiali per cui cala il prezzo del petrolio ma non eccessivamente quello dell'oro e calano in parte i beni alimentari. Presto verso fine anno ritorneranno ad alzarsi. Intanto il clima fa i suoi bravi danni deprimendo i mercati e favorendo l'aumento dei prezzi delle materie prime. L'ingiustificato aumento del dollaro presto sara' solo un fantasma del passato. Gli indici di disoccupazione mondiale stanno aumentando contemporaneamente ai licenziamenti messi in atto nel sistema bancario e industriale per contenere le perdite e le svalutazioni. Anche in Italia non si scherza su questo fronte e lasciando perdere il mercato dell'europa dell'esta che e' indubbiamente in crescita sul territorio nazionale presto vedremo gli esuberi di Alitalia, Telecom Italia, Ferrovie dello Stato, Fiat, dell'amministrazione pubblia nella sua totalita' e delle piccole e medie imprese.
Con molta probabilita' a questo punto l'America sara' costretta ad affrontare la crisi recessiva che sta tentando di tamponare da un anno e con se portera' il resto dell'economia mondiale. Proviamo solo a immaginare quanto verranno depressi i redditi dei lavoratori americani e quanto perderanno dalle pensioni che saranno erogate dai fondi di investimento che allo stato attuale stanno in perdita e stanno registrando una mostruosa defezioni sul fronte delle nuove adesioni (ci sono anche molti che stanno ritirando i capitali investiti) .La grande socializzazione dei debiti, che dietro nasconde la privatizzazione dei profitti, si sta per diffondere in tutto il globo e ognuno di noi si accollera' parte del debito americano.