Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

martedì 16 dicembre 2008

Diario politico italiano: pagina 41

Tiriamo le somme e facciamo qualche previsione.
Le cose vanno male, anzi eccessivamente male. Il mercato dell'auto e' in netto calo e i tagli al personale preannunciati si stanno palesando. Fiat annuncia quasi 50 000 cassa integrazioni (ferie forzate o natalita' lunga) coinvolgendo praticamente tutti gli stabilimenti italiani del Gruppo torinese. Anche il mercato delle Telecomunicazioni sta subendo la prevista trasformazione all'insegna della riduzione dei costi e si taglia dove le spese vanno per la manutenzione della rete e cioe' su tutti i territori. Lo scorporo annunciato da Telecom Italia, anche se formalmente non viene definito tale, sta preoccupando gli altri operatori che vorrebbero adeguarsi anche loro per cambiare la loro struttura dei costi che gli impone grosse spese per avere a disposizione la loro infrastruttura. Le proteste alla fine mirano a una sola cosa disfarsi delle infrastrutture vendendole a un ente terzo e snellire l'organizzazione aziendale sfrondandola dei costi di manutenzione infrastrutture, discorso valido per tutti gli operatori di telefonia. E mentre le istituzioni ci dicono che l'inflazione e' in calo ci dicono anche che i beni primari, come gli alimentari, sono in crescita come prezzo, che i beni durevoli e di consumo generici registrano un calo delle vendite e che l'indice di disoccupazione sta pericolosamente aumentando. Un paese nel pantano, e le pioggie torrenziali, le nevicate e gli smottamenti che in questi giorni stanno flacidiando l'Italia sono la straordinaria metafora di un Paese oramai devastato. Intanto venti di protesta violenta spirano dalla Grecia dove una popolazione stremata dai redditi bassi, dall'alta disoccupazione e da riforme della scuola assurde stanno incendiando gli animi e le proteste e gli incidenti, anche mortali, si stanno verificando. Non a caso sta aumentando la polizia e l'esercito sul territorio, la situazione economica e sociale si sta avvicinando a quella greca. Mentre in Europa e in America si stanno abbassando i tassi di interesse e una valanga di svalutazione si abbattera' ovunque e portera' i grandi investitori esteri che ora hanno le casse piene di dollari e vendere e a non investire piu' come prima nei titoli di stato. Il rischio catastrofe economica e' a un passo, speriamo bene. Intanto monitoriamo le aste dei titoli di stato Italiano nella speranza che qualche rincoglionito li compri non mandandole completamente deserte. Un'ondata di poverta' si sta propagando per il mondo e si alzano venti di protesta un po' ovunque. Se per il 2008 avevo previsto fallimenti di istituzioni finanziarie e di colossi industriali per il 2009 vedo all'orizzonte un clima di proteste civili e anche violente, un clima di mal contento generale e forse in prospettiva una nuova guerra che serva da sfogo e distrazione per riequilibrare la situazione economica. Staremo a vedere, ma forse sara' l'occasione perche' questo governo in Italia si trovi per la prima volta in serie difficolta', al culmine di un crescendo che ci portera' all'esasperazione e nulla sara' piu' gestibile. Io mi metto in attesa lungo il letto del fiume convinto che prima o poi il cadavere di chi so io passera' sotto il mio naso.

giovedì 4 dicembre 2008

Diario politico italiano: pagina 40

L'inizio della fine.
Ebbene anche uno sciocco se ne potrebbe accorgere ora, siamo sul ciglio del baratro e ci affrettiamo a passo spedito senza battere ciglio. I dati che vengono presentati per fine anno sono catastrofici. Cigl dichiara che 500 000 precari rischiano di non essere confermati nel 2009 mentre Cisl prevede per 900 000 il licenziamento entro un biennio. Poi arrivano gli annunci attesi, Telecom Italia aumenta da 5000 a 9000 gli esuberi preventivati mentre circa 300 000 piccole e medie imprese rischiano la chiusura. Aspettiamo con ansia i prossimi annunci provenienti da Fiat e da Ferrovie dello Stato mentre parte la cassa integrazione per i dipendenti Alitalia che hanno avuto la sfortuna/fortuna di ritrovarsi nel ramo d'azienda marcio. Intanto al ministero del Welfare sono arrivate richieste di cassa integrazione da 1300 aziende e per i distretti produttivi e' crisi profonda lo dimostrano i dati che arrivano dal settore del tessile nel comasco, dal chimico in sardegna, dalle ceramiche in emilia, dai mobili in puglia e dagli elettrodomestici in umbria e marche (dati di confindustria). Nel mondo le cose non vanno meglio e si prevede un incremento incontrollato del tasso di disoccupazione mondiale [7]. Il Ministro Sacconi del Welfare sotto pressione fa dichiarazioni naif che poi tenta di smentire che danno l'idea del vero clima che stanno vivendo nelle loro stanze del potere. Egli dichiara "la BANCAROTTA e' peggio della recessione, e' un'ipotesi improbabile ma possibile". Sacconi aggiunge di essere anche lui "preoccupato per il rischio di DEFAULT del Paese". Allora e' questo quello che si sono detti in ambito europeo, al popolino dite che ci sara' un abbassamento del PIL e un periodo di recessione ma fra noi sappiamo che il nome vero non e' recessione ma rischio di default per alcuni stati europei tra cui l'Italia e' in primissima fila. Le esternazioni sono ancora piu' preoccupanti perche' dichiarano candidamente "non possiamo permetterci neanche lontanamente che vada deserta un'asta pubblica di titoli di Stato. Ci sarebbe una carenza di liquidità per pagare pensione e stipendi e faremmo come l'Argentina" [1]. E il governo si prepara un nuovo piano, sono completamente travolti dagli eventi e cercano di riparare le falle al momento che si presentano. Il paese Italia ha il terzo debito pubblico DEL MONDO!!! e ora dovra' competere sul mercato per l'emissione dei BOT con le emissioni crescenti fatti da altri Paesi a sostegno delle ricapitalizzazioni bancarie. Mentre il nostro primo ministro fa dichiarazioni da bambino di due anni e dice: "Medicate le origini della crisi, ora dipende dai consumatori. I media aiutino". La dimostrazione di un uomo che non sa cosa dice e che sopratutto non si rende conto di quello che sta accadendo nel mondo e in Italia, uno stupido al governo di un popolo in declino. Ricorda vagamente la favola del re nudo, prima o poi qualcuno ci aprira' gli occhi e ci fara' vedere che l'Italia non e' vestita di abiti regali ma completamente nuda. La BCE che si e' accorta del grosso pericolo prova a correre ai ripari abbassando in via straordinaria i tassi di riferimento fino a portarli al 2,5%, tagliando di 75 punti base. La BCE dichiara che il livello di incertezza resta eccezionalmente alto, e i rischi di una ulteriore contrazione dell'attività economica in Eurolandia e' reale. La Banca centrale prevede, infatti, recessione per il 2009, con una contrazione dello 0,5% del prodotto interno lordo dell'area Euro. I prezzi scenderanno ancora perche' la prospettiva e' la recessione e la disoccupazione e si portera' dietro la caduta del mercato immobiliare e finanziario. Anche nel resto del mondo vengono abbassati i tassi di riferimento, il mercato viene innondato di soldi per tappare le falle e provare a rilanciare l'economia con il pericolo dell'effetto boomerangi di una svalutazione planetaria della moneta che rischia di allontanarsi sempre di piu' da quella che e' la reale attivita' produttiva mondiale a cui non riuscira' piu' a dare un valore. Oggi compariva sul giornale un interessante articolo sullo Zimbawe che per contrastare l'inflazione (salita a 231 milioni per cento) ha emesso una nuova banconota del valore di 100 milioni di dollari, e il rischio mondiale e' quello di una trappola della moneta in cui l'inflazione sia creata appunto dalla moneta stessa con la sua svalutazione. Ma il taglio dei tassi non ha portato netti cambiamenti nel tasso Euribor applicato al mercato dalle banche anche se ultimamente ha registrato netti cali rispetto a prima. Mentre la Francia prova a correre ai ripari impegnandosi con 26 miliardi di euro di soldi pubblici per rilanciare l'economia cone investimenti nel settore ferroviario, energetico, postale, della difesa e della ricerca, compreso anche un incentivo per la rottamazione delle auto, il nostro governo aspetta e emana provvedimenti spot dall'utilita' improbabile. Il 10 Dicembre il ministero dell'economia ha deciso di mettere all'asta 11 miliardi di BOT per provare a vedere se riesce a recuperare soldi, questa emissione come quelle che avverranno nel 2009 saranno dei pesanti banchi di prova per capire se l'intero sistema Italia e' sull'orlo della bancarotta oppure no. L'esame e' difficile da passare anche perche' solo il 10% dei Bot è in mano a famiglie italiane oltre il 30% è nelle banche, il grosso (53% ) è, ormai, debito con l'estero, cioe' nelle mani degli stranieri [3]. E chi e' il pazzo che investirebbe ancora in un paese che rischia la bancarotta? E' dai primi anni '90 che l'Italia non si trova a gestire il suo debito in condizioni di pari difficoltà e fragilità come oggi. E' l'INCUBO DEI BOT che ci accompagnera' per tutto il 2009 quando, asta dopo asta, il Tesoro si troverà a rinnovare i 200 miliardi di euro che, normalmente, rastrella sul mercato, in una situazione in cui il credito che circola resta asfittico e in cui paesi che, di solito, ricorrono poco al mercato vi entreranno, invece, in misura massiccia: gli analisti calcolano che, l'anno prossimo, i vari governi dell'eurozona chiederanno agli investitori prestiti complessivi per 2 mila miliardi. Molti di questi governi sono in grado di attrarre gli investitori più dell'Italia, grazie a finanze più sane e più solide. Lo specchio di questa situazione è lo spread fra Bot italiani e gli equivalenti Bund tedeschi: l'Italia è costretta a pagare oltre un punto percentuale in più di interesse (una differenza che non si vedeva dai tempi della lira) per collocare i suoi titoli. Nel 1995, il grosso dei titoli di Stato era nelle mani delle famiglie italiane, il "popolo dei Bot": il 40 per cento era nelle banche e solo il 10 per cento presso investitori esteri. Oggi la situazione e' capovolta e cosa peggiore il Cds (credit default swaps) in assoluto più trattato nel mondo era la protezione contro una bancarotta del governo italiano. Sul fronte consumi e' un pianto greco e gli italiani hanno drasticamente tagliato le loro spese con strategie di consumo selettivo e risparmio preventivo[6].

martedì 25 novembre 2008

Diario politico italiano: pagina 39

Siamo arrivati alla disperazione.
La politica dei proclami sta portando il governo a pontificare sullo spirito santo, l'amor patrio e altra fuffa inconsistente con cui non si sfamano gli appetiti degli italiani. Hanno denigrato fin dal 1994 il comunismo e i mali oscuri del comunismo profetizzando un'Italia libera e liberista promuovendo la competizione e l'interesse privato e l'individualismo e ora parlano di un capitalismo cattivo, troppo globale che ci sta portando alla rovina e rimpinguano i fondi per gli ammortizzatori sociali, si riempiono le bocche di proclami di nuove leggi e tasse contro i capitalisti, banchieri e petrolieri in primis, e fanno richiami alla coesione nazionale. Ieri le dichiarazioni farneticanti del solito rincoglionito afflitto da demenza senile (n.d.r. Berlusconi) che ha riportato in auge l'antico adagio "si stava meglio quando si stava peggio", e sulla scia ha buttato fango e merda sull'azione di mani pulite che ha fatto cadere la politica corrotta e i suoi finanziatori. La ragione e' che la causa di tutti i mali dell'Italia e' stata quella di rompere quell'incantesimo fatto di corruzione e malefatte, di cose fatte sotto banco, di infrazioni delle leggi che pero' garantivano il benessere di tutti perche' meno si sa' e meglio si sta. Meglio l'impunita' per chi sa fare bene il disonesto perche' dalla sua azione fuorilegge deriva il benessere di tutti gli altri come una mano invisibile di discendenza smithiana. Rappresentazione del teatro dell'assurdo, e la gente applaude alle rivelazioni deliranti di un folle invece di trovarle ironiche e perversamente divertenti. Dulcis in fundo arriva l'appello alla nazione e ai suoi uomini migliori per l'impegno per il bene di tutta l'Italia, ma chi possono trovare che voglia sacrificare il suo interesse personale per il bene di tutti gli italiani? E poi per quali italiani vale la pena lottare? Per questa massa di lobotomizzati oramai privi di una coscienza e che dimenticano ogni cosa? Non vale la pena puntarci neanche un euro su questa italia di vecchi, gli unici che ancora valgono qualche sforzo sono i giovani non per altro per quello che ancora non sono, per un possibile futuro migliore che sta tutto nelle loro mani se questi vecchi si levano dalle palle. Ecco dunque che il ministro dell'Economia parla alla nazione e "rivolgo a tutti, uomini e donne liberi e forti un invito a collaborare per il bene del Paese per un futuro di giustizia e liberta'". Siamo arrivati alla frutta, si sono accorti di navigare nella merda e tendono la mano in cerca di aiuto, aiuto che non troveranno da parte di nessuno a meno che non paghino il giusto prezzo. Questa e' l'Italia che hanno creato, un'Italia meschina, fatta di impunita' e di furberie in cui nessuno fa nulla per nulla e in cui vale solo l'interesse privato, il potere e i soldi. Valli a trovare gli uomini liberi e forti che si immolano per la causa della nazione, sono seppelliti nel cimitero comunale e sono riportati nei libri di storia ma non camminano piu' su questa terra. E poi mi viene a parlare di un futuro fatto di giustizia e liberta'? Ma in quale universo parallelo vive questo deficente (n.d.r. Giulio Tremonti), o e' ingenuo come puo' esserlo un infante oppure e' uno stupido come puo' essere un incompetente. A Napoli si dice " a ca' nissuno e' fesso", un discorso cosi' fatto di fronte a un pubblico di gente comune avrebbe avuto come risultato il lancio di sputi e pomodori. Avete voluto la bicicletta e ora dovete pedalare, e pedalare da soli!

lunedì 24 novembre 2008

Diario politico italiano: pagina 38

La bomba ad orologeria.
Poveri governanti italiani proprio non li invidio, hanno una bomba innescata in mano e non sanno come gettarla da un'altra parte. Una volta si diceva "hai voluto la bicicletta e ora pedala". Quando hanno lottato per vincere le elezioni politiche non pensavano di trovarsi di fronte a questo disastro epocale, poveri schiocchi, sono andati incontro all'uragano credendo di poterlo fermare. Il problema e' che sono una manica di incompetenti e dilettanti allo sbaraglio, fatti di proclami e di spot pubblicitari che se le cose peggiorano come io credo verranno cancellati dalla scena politica senza colpo ferire. Ma sicuramente ci sara' l'opposizione che quando le cose si metteranno al peggio stendera' la sua mano pietosa per sottrarli dal pericolo anche perche' e' nel loro interesse sopravvivere ad una profonda crisi del sistema politico. Ma passiamo ai segnali di crisi. Si sono accorti che bisogna rilanciare i consumi, la nostra misera economia si basa principalmente sui consumi, e' una vacca che sforna latte tutti giorni ma se poi ad abbeverarsi dalle tette i cuccioli sono sempre di meno allora la mamma vacca perde il suo latte e le tette si avvizziscono. Quale e' la magica strategia per vincere il calo dei consumi? Ebbene e' fare iniezioni di fiducia e ottimismo. Credo che un deficente di siffatta natura non poteva che stare al governo di un popolo di deficenti. Intanto sul fronte dei precari i sindacati annunciano 400 mila possibili disoccupati nel settore privato. Se poi andiamo a sommarci quelli provenienti dai settori in crisi credo che potremo vedere l'indice di disoccupazione sfiorare le due cifre. E mentre in America si mette insieme la squadra di governo il cosi' detto "dream team" per risolvere una delle piu' grandi crisi mondiali, a Bangkok in Tailandia continua la protesta in piazza di migliaia di manifestanti per cacciare il governo attuale, viene definita la battaglia finale in cui verra' deposto l'attuale capo del governo. In un paese considerato sottosviluppato come la Tailandia riescono a cacciare il corrotto e incompettente capo del governo e qui in Italia invece portiamo in parlamento pregiudicati e corrotti. Nel mercato immobiliare iniziano i primi scricchiolii, diminuiscono sensibilmente le compravendite e qualcosa inizia a diminuire sul versante prezzi. Gli stipendi di fine anno sono sempre piu' magri e il mercato del lavoro fiorisce di un nuovo fenomeno del lavoro in nero. Mentre le fasce di popolazione piu' debole che vivono oramai quasi in stato di necessita' si danno al crimine e aumenta il disagio sociale e la criminalita', inquietanti le notizie di nuovi ingressi nelle file degli spacciatori di droga di anziani pensionati. A Cuba in questo periodo e' iniziato il lavoro volontario. Una misura introdotta dal Che 50 anni fa che stabilisce un intero anno di lavoro volontario in cui i cittadini utilizzano le ore libere per dedicarsi a lavori socialmente utili, e poi demonizziamo ancora i comunisti, ad averceli ancora i veri comunisti su questa faccia della terra. E mentre la gente non arriva alla fine della terza settimana crollano i tetti delle scuole sugli alunni ignari. Altre vittime della mancanza di fondi, la solita storia della socializzazione dei costi e i ragazzi in strada protestano sui tagli alla scuola mentre il governo archivia questi fatti come "fatalita'". L'Italia si sta accartocciando su se stessa in caduta libera mentre i governanti vivono su un universo parallelo fatto di incontri internazionali, grandi manifestazioni e conferenze: ma i problemi della gente comune sono nell'ordine del giorno di questo dannato governo? Dopo la protesta degli studenti, la cassa integrazione e i licenziamenti dei lavoratori e dopo ancora il fiorire di moti eversivi e terroristici di protesta contro l'attuale condotta governativa. Gia' qualche timido segnale si e' avuto a La Spezia dove un volantino delle nuove brigate rosse e' stato trovato sulla porta della redazione spezzina di Primocanale. Il messaggio parla dei licenziamenti e preannuncia il ritorno della lotta armata. Hanno detto che il '69 e il periodo degli anni di piombo non ritornera' eppure tutti i segnali dicono che a lenti passi stiamo ripercorrendo il nostro passato.

martedì 18 novembre 2008

Diario politico Italiano: pagina 37

C'e' un tempo per le cazzate e un tempo per le cose serie.
Ebbene, come avevo anticipato all'inizio del 2008 in questo mio diario personale cosa sarebbe successo quest'anno, ora iniziano a percepirsi i primi segnali forti di crisi per il 2009. Le reazioni sono a dir poco deludenti. Il 7/11/2008 le quotazioni del brent precipitano a 58 dollari al barile per timori sulla recessione mondiale. Dalla Cina continuano ad arrivare notizie di merce di bassissima qualita' smerciata o bloccata e di continui incidenti nelle miniere e nelle fabbriche. La BCE in data 7/11/2008 abbassa i tassi di riferimento al 3,25% registrando in questo modo un minimo che non si aveva dal lontano ottobre 2006. L'idea di fondo e' che linflazione scendera' e quindi l'obiettivo e' quello di prevenire la recessione e sciogliere il nodo della stretta creditizia. Intanto sia in America che in Europa si registra un forte calo dei consumi seguito da un preoccupante aumento del tasso della disoccupazione, e infatti non si fa che parlare di misure assistenziali e di sussidi da tutte le parti. Il FMI in data 7/11/2008 dichiara che il PIL dell'Italia per il 2009 sara' di -0,6%, neanche pari a zero ma sotto lo zero: iniziamo a scavare invece di risalire. Scioperi nazionali e di categoria, assieme allo spettacolare movimento dell'ONDA degli studenti che manifestano contro i tagli all'istruzione caratterizzano il sommovimento sociale delle piazze italiane mentre il governo impone il silenzio stampa alle principali televisioni pilotandone le notizie e siamo costretti ad assistere alle figure da imbecille che Berlusconi fa sulla piazza internazionale oramai posseduto da una demenza senile galoppante che gli fa fare cose pagliaccesche e gli fa sparare cazzate in dichiarazioni deliranti. Sempre in data 7/11/2008 la borsa registra un altro picco negativo, ne i tagli dei tassi ne l'elezione del nuovo presidente americano ha allontanato l'altissima volatilita' dei mercati il cui obiettivo e' solo quello di rifarsi delle perdite. Il governo in Italia minaccia, manifestazioni velleitarie di un'impotenza manifesta, e il personale di Alitalia fa comunque sciopero alla vigilia della nascita di CAI. I giornali e i giornalini sono pieni di annunci di prestiti e di societa' finanziarie mentre si sbandierano ai quattro venti annunci sul ribasso dei prezzi delle case, diminuiscono infatti i compratori m entre aumentano i venditori sul mercato: troppe case costruite, troppo cemento e troppo bisogno di soldi liquidi. La verita' e' che i prezzi delle case diminuiscono in periferie e per le costruzioni nuove e non per le case vecchie e situate nei quartieri di prestigio dove ancora si trovano compratori con molta disponibilita', perche' gli italiani, quelli che hanno i soldi, sono risparmiatori. In Congo scoppia la guerra e milioni di profughi si stanno spostando portando il colera e altre malattie in giro per il pianeta, e ancora non sappiamo quali sono le vere ragioni di questa guerra, ma probabilmente sono le solite conseguenze di uno sfruttamento delle risorse africane da parte dell'occidente e dei paesi orientali emergenti. L'ISTAT dichiara in data 11/11/2008 che l'indice della produzione e' sceso dell' 0.4% rispetto a settembre del 2007. Il calo tendenziale del 5,7% ed e' il calo congiunturale piu' ampio da 10 anni. Le piu' grossa contrazione della produzione si ha sopratutto nel settore automobilistico dove si registra la flessione del 26,3%. Sempre in data 11/11/2008 sappiamo che nel 2007 a causa della poverta' e delle difficolta' finanziarie si e' verificato un boom di crimini commessi dagli over 65, si sono registrati infatti oltre 48000 arresti. E anche qui in Italia non siamo lontani da questa realta' perche' iniziano a comparire sui giornali della cronaca articoli che riguardano vecchini che si mettono a spacciare per sbarcare il lunario. La sterlina registra un suo minimo in data 11/11/2008 mentre al G20 si riuniscono i grandi vecchi del mondo e non prendono alcuna decisione fattiva ma solo proposte di indirizzo. Aberrante e' anche la prospettiva che si fa strada tra il consensso delle banche centrale di abbassare i tassi di interesse di riferimento all'unisono fino a raggiungere la soglia dello zero. Una prospettiva economica stile giapponese che per l'Europa e l'America sarebbe la fine. Intanto in data 19/11/2008 la confindustria per voce del suo rappresentante continua a piangere sulla spalla del governo, come gia' aveva fatto ad Aprile dopo le elezioni per essere aiutato ad attraversare il periodo di crisi. Dalla sua porta la minaccia di licenziamenti e richieste di attivazione di ammortizzatori sociali che sono piu' che certi, ma parla anche di aiuti alle famiglie o meglio ai loro consumatori mentre sul lato contrattuale e' da sempre che spingono per un mercato del lavoro deregolamentato in cui la presenza dei sindacati sia piu' formale che fattiva. Se ancora non bastasse siamo di fronte a un conto alla rovescia che sta per scandire le ultime cifre e poi la deflagrazione sara' devastante. Allora non basteranno tutti i poliziotti che sono stati sparpagliati per le strade e per il paese. E' facile a questo punto fare delle previsioni. Il costo del denaro scendera' a tal punto da non essere piu' appetibile da nessun investitore estero, la svalutazione sara' totale. Altro che inflazione, super inflazione. Pero' in compenso il denaro scorrera' a fiumi, ce ne sara' pure troppo. Come ce ne saranno tanto in mezzo a una strada dopo aver perso il loro lavoro. Quando all'unisono le economie mondiali andranno in crisi a causa dei bassi consumi e le partite commerciali saranno povere allora sentiremo il botto. Sara' quello il momento in cui ci accorgeremo che manica di dilettanti abbiamo portato al governo. Detto questo vi auguro un buon natale, godetevelo.

martedì 4 novembre 2008

Lettera aperta al nuovo presidente degli Stati Unidi d'America

Egregio signor Presidente,
le scrivo questa mia per congratularmi con Lei per la vittoria e per complimentarmi con il popolo americano intero per la scelta di cambiare rotta. Le voglio manifestare la mia immensa gioia perche' vivendo in Italia sono costretto a godere di gioia riflessa non potendo rallegrarmi di nulla in questo paese abbandonato da Dio e dalla gente. La mia ammirazione per gli USA e' rinvigorita come mai prima d'ora perche' e' un paese che ha trovato la forza e le energie per raschiare via il vecchiume e il marciume che aveva fin'ora oppresso e offuscato questo grande paese e una nuova spinta sta per riportare gli USA verso nuovi traguardi e un futuro piu' luminoso. La prego di guardare alla nostra situazione politica con tenerezza e comprensione perche' purtroppo viviamo ancora sotto una cappa di disinformazione che opprime gli animi, imbarbarisce le persone e cancella ogni spinta critica, ogni ragionamento relegandoci a un sonno senza sogni a tinte scure. Quando incontrera' in nostro presidente del consiglio predisponga il suo animo al massimo della pietas e cerchi di assecondarlo tenendo sempre presente che non rappresenta affatto il popolo italiano ma bensi' la sua declinazione storica peggiore: la corruzione dell'animo e la cecita' della coscienza. Siamo un popolo fatto di individui soli, spaventati e colmi ti rabbia governati con la paura e privi di prospettive. Siamo un popolo senza un futuro e quindi sottosviluppato e in attesa che qualcosa cambi. Se un giorno si trovasse a farsi un'opinione sull'Italia di questi anni La prego non prenda come esempio il nostro governo, viviamo un incantesimo che ci ha relegato in un mondo buio e pieno di vizi in attesa che qualcuno ci svegli. Noi possiamo essere migliori dei vecchi che ci governano opprimendoci, possiamo tornare a sognare e a essere quello che un tempo eravamo. Oggi scommettiamo sui giovani, sul loro senso critico e sul loro livello di informazione e speriamo che continuino a lottare senza sosta, ma la maggior parte di noi e' stata privata di ogni forza e della capacita' di reagire o peggio e' stata inglobata nei meccanismi perversi del sistema ingannato da falsi schemi e pregiudizi, e ci siamo seduti in attesa che qualcosa cambi da sola. Se Lei fara' bene in America forse di riflesso qualcosa potra' cambiare anche qui in Italia. So con questo di gravarla di un'altra responsabilita' che avrebbe preferito non avere, ma non si preoccupi saremo discreti. Lei e' gia' parte del sogno americano ed e' diventato parte del mio sogno Italiano, idealmente e' come se avesse vinto le elezioni politiche anche qui in Italia. Segno sul mio calendario questa data come punto di svolta mondiale dell'umanita' e ho la presunzione di associare anche l'Italia a questa svolta nella speranza che anche qui ci sia uno scossone che faccia sobbalzare le coscienze di tutti in modo da riprendere nelle proprie mani la liberta' di scegliere il proprio futuro e di scrollarsi di dosso la sporcizia che ci tiene relegati in un mondo fatto di piccoli uomini e di piccole scelte.

lunedì 3 novembre 2008

Diario politico italiano: pagina 36

Coincidenze.
Mentre continuano le proteste degli studenti sui tagli dei finanziamenti alla scuola e universita' pubblica perpetrati da questo governo autoritario e arrogante, succedono strane coincidenze. Si incomincia a parlare di infiltrati tra i manifestanti, di provocatori e fiancheggiatori del governo, di squadracce di ragazzetti privi di cervello che alle spalle hanno sicuramente una vita agiata sopra la media e che non avendo come impegnare il proprio tempo si concentrano nel difendere i loro privilegi acquisiti dai loro genitori a suon di spranghe. Un'Italia sempre piu' priva di etica e sempre piu' incentrata sulla difesa senza esclusione di colpi degli interessi individuali. E' una coincidenza forse che si ricominci a parlare di strategia del terrore, tra le esternazioni deliranti di un senatore a vita e le notizie che circolano in rete. E' una coincidenza forse che riappaia il grande maestro, il burattinaio, l'eminenza grigia dell'intero disegno strategico di questo governo di fantocci quale e' Licio Gelli? Anche le sue dichiarazioni senza pudore lasciano allibiti di come questo popolo di rimbecilliti assopiti possa ancora sopportare che i complotti, i sotterfugi e il disegno pazzoide di un programma di rinascita italiana venga sbandierato ai quattro venti. E' una coincidenza che lo stato, tramite il ministero degli interni, si sia formalmente dichiarato parte civile in causa per denunciare gli atti delle manifestazioni studentesche riportando la polizia tra le piazze? Non ci meravigliamo piu' di nulla in Italia, e questo significa che siamo gia' clinicamente morti e non lo sappiamo. Unica ancora di salvezza per questa societa' corrotta e senza memoria sono i giovani, con il loro senso critico e la loro informazione. Se dovessero scomparire anche loro, se si dovessero omologare al modello di destra di quei giovani apatici e senza un obiettivo nella vita che non sia quello di difendere lo stato delle cose e il proprio tornaconto allora sara' la fine, e poi la guerra civile. C'e' bisogno di radere al suolo i privilegi in Italia e invece stiamo imboccando la via della dittatura oligarchica. Quando pero' questo percoso individualista si sara' diramato anche nelle classi meno agiate, quando chiunque si industriera' per fregare lo stato e il prossimo per prioprio tornaconto ci chiederemo chi ancora lavora per costruire una societa' unita e cooperante e solidale?

mercoledì 29 ottobre 2008

La quiete prima della tempesta

Avete mai avuto quella sgradevole sensazione che stia per accadere qualcosa di brutto?
Mentre la finanza internazionale registra un periodo di altissima volatilita' che va spurgandosi delle supervalutazioni e speculazioni che hanno gonfiato a dismisura la bolla, l'economia reale ancora non fa sentire la sua voce. I consumi stanno crollando e i redditi non si sono scostati da anni dai loro bassi valori, aggiunto al pericolo che ci sia una stretta creditizia dovuta principalmente al fatto che le banche hanno la necessita' di recuperare la maggior liquidita' possibile e di diminuire il rischio a zero, lo scenario e' da brivido. Quando i maggiori attori del mondo finanziario stanno cercando disperatamente di recuperare le loro perdite questo significa che la liquidita' in circolazione va sempre piu' diminuendo, posso solo immaginare le piccole aziende come le grandi aziende che per lavorare hanno necessita' di mantenere un cospiquo cash flow in che situazione si troveranno quando andranno in cerca di finanziamenti. Tempo fa scrivevo di essere positivamente stupito dei fantastici risultati annunciati da FIAT in contro tendenza a quella che era la mia aspettativa. Oggi invece mi siedo lungo la riva del fiume e aspetto di veder passare i cadaveri di FIAT, Telecom Italia, Ferrovie dello Stato e Alitalia. L'indice che salira' a fine anno non sara' piu' quello dell'inflazione ma quello di disoccupazione. Non c'e' un piano di sviluppo economico nazionale, ma solo salvataggi a spese dello Stato di decrepite aziende e banche e programmi per sfruttare tecnologie vecchie e pericolose. Presto il governo si accorgera' quanto e' complicata la situazione economica del paese e di quanto e' pericoloso il giocattolino che hanno tra le mani.

martedì 28 ottobre 2008

Diario politico italiano: pagina 35

Spirali viziose e circoli virtuosi.
L'economia piu' che fatta di cicli e' fatta di spirali viziose e circoli virtuosi. Nel gestire l'economia noi non facciamo altro che tentare disperatamente di imitare la natura. Ma la natura e' la perfezione del cerchio. Ogni cosa e' interdipendente in un'armonico e laborioso ciclo. Se si spezza un anello della catena le cose si accartocciano su loro stesse e iniziano le mutazioni. Ecco perche' l'azione umana nel tentativo di imitare la natura crea il suo piccolo mostro impregnandolo dei peggiori vizi quali l'egoismo, l'avarizia e la corruzione. Scompare la cooperazione e prevale la competizione distruttiva che innesca una spirale viziosa senza fine. Ecco perche' mentre la bolla finanziaria sta spurgando del tutto, devo dire inaspettatamente, sotto traccia l'economia reale sta subendo un duro colpo dal calo dei consumi. Le pressioni sulle famiglie e le piccole imprese da parte dei colossi bancari in cerca di liquidita' hanno generato un risparmio indotto e un calo dei consumi, che a sua volta generera' disoccupazione e chiusura delle imprese. Tutto e' collegato, e dato che niente e' fatto in base alla benche' minima pianificazione il tutto viene inghiottito dalla spirale della crisi. In questi casi non esiste risposta intelligente ma bensi' la tendenza e' quella di portare ancora piu' in fondo la baracca. Ecco infatti i provvedimenti del governo sulla razionalizzazione dell'istruzione che altro non sono che un taglio dei costi per recuperare spese oramai inevitabili in altri ambiti. Il salvataggio delle istituzioni bancarie e le regalie alla grande impresa richiedono di recuperare liquidita' da altri settori. Quello che non ci vuole in un Italia ridotta a pezzi da una gestione dell'economia di stampo medioevale e' l'inasprimento dei provvedimenti nei confronti delle inefficienze nei settori pubblici. Se c'e' una settore dal quale far ripartire con slancio l'economia e l'innovazione quello e' il pubblico dove l'interesse privato e il profitto non possono condizionarne l'espansione eppure ci ritroviamo un governo mediocre, fatto di persone mediocri con gli occhi bendati e che sanno agire solo col pugno di ferro. Come ci insegnano i bambini, per educare una persona a fare le cose in un certo modo la forza non serve a nulla, anzi sortisce nella maggior parte dei casi gli effetti contrari. Gli atti di forza di questo insignificante governo di mediocri non fa altro che confermare la loro scarsa cultura sociologica e la loro inesistente sensibilita'. Dovremmo perdonarli perche' non sanno quello che stanno facendo? Sarebbe come ammettere che sono degli imbecilli, e contro la stupidita' non esiste ragionamento che tenga. Forse l'arroganza di questa masnada di policanti ottenebra le loro piccole menti a tal punto da diventare sordi anche alla voce della ragione. Ecco perche' il mio cuore si riempie di gioia quando vedo dei ragazzi, dei giovani, che protestano e manifestano e propongono con la voglia di cambiare le cose, di discutere e di confrontarsi. Sono con gli studenti a prescindere, confido in loro e nella loro azione di distruzione costruttiva. Il futuro sono loro, non la combriccola gerontocratica e delle zitelle che ci ritroviamo al governo. Basta applicare il buon senso, un vecchio alla guida di una macchina e' considerato un pericolo pubblico, perche' una squadra di vecchio alla guida di una nazione sono considerati innoqui? Questa e' una nazione di folli e di rincojoniti.

martedì 14 ottobre 2008

Diario politico italiano: pagina 34

Un fiume di soldi.
Non c'era modo migliore per ricoprire i buchi di bilancio e le note di debito che riempire di soldi le banche abbassando di fatto il tasso di interesse a cui possono prendere i soldi in prestito dalla banca centrale. A conti fatti credo che sia stata la mossa tampone piu' opportuna in questo momento e molto probabilmente l'Euribor incomincera' a scendere. Il problema pero' e' che abbiamo ricucito un pezzo della trama, l'economia reale sta andando a rotoli. Aumenta l'inflazione, calano i consumi, aumenta l'indice di disoccupazione e chiudono le imprese. Tutto il casino successo all'economia di carta e' stato generato dall'economia reale non dobbiamo scordarcelo. I mutui sub-prime hanno incominciato a non essere piu' onorati perche' la gente, quella che guadagna uno stipendio e quindi soldi reali, ha smesso di pagare le rate sui mutui. Venendo a mancare la liquidita' dei mutui, impacchettati come collaterali di altri strumenti finanziari, e' pian piano crollato il resto dei castelli di carte che poggiavano sulle piccole fondamenta dell'economia reale. Oggi in Italia i problemi veri non sono le Banche ma l'economia delle aziende, delle industrie dell'impresa e il rallentamento dei consumi a causa dell'inflazione. L'inceppamento delle Banche non fa altro che acuire la crisi rendendo quasi impossibile il rifinanziamento o finanziamento delle imprese ma il problema di fondo resta la produzione e cioe' il PIL. Sistemando le Banche non abbiamo risolto un bel niente.

giovedì 9 ottobre 2008

Pentitevi!!!

Bene, oggi ho scoperto con profondo stupore che oltre agli innumerevoli post che ho scritto su tematiche economico finanziarie qualcuno legge piu' spesso post riguardanti altre mie strampalate tematiche. Per cui oggi vestiro' la parte del predicatore di folle. I tempi sono maturi. La chiesa gia' muove i suoi primi passi per portare sotto la sua ala rassicurante il maggior numero di pecorelle smarrite. Le invisibili reti di sicurezza e di certezze che proteggevano gli individui singoli si stanno sgretolando pian piano e rischiano la caduta nel precipizio senza fondo. La crisi dei mercati finanziari, il basso potere d'acquisto, il degrado degli ambienti cittadini, l'isolamento e il senso di alienazione degli individui di fronte a difficolta' insormontabili, la criminalita', l'inettitudine dei governanti, la presa in giro continua e senza pudore dei governanti. Uomini governati da uomini. Governanti e potenti che si sentono al di sopra delle condizioni di vita della gente comune e che impongono la loro autorita' a suon di soldi. La vita perde di significato se rapportata alla consapevolezza di vivere in uno stato di schiavitu' psicologica, frenati da una valanga di tabu' incrollabili quali "il potere viene dai soldi", "governare uno stato e' un mestiere difficile e che solo pochi possono fare", "se non hai soldi sei un poveraccio, un reietto e devi avere vergogna di cio'". Chi decide che un uomo sia migliore di un altro, quale e' il parametro di valore? Sono i soldi e il potere. Questo e' peggio del nichilismo, dell'annullazione cosciente di ogni valore oggettivo, questa e' l'imposizione di un impalcatura di valori artefatti che poco hanno a che fare con la giustizia, la verita' e la morale. E' necessario risvegliarsi da questo incubo, ma prima di questo bisogna pentirsi. Pentitevi di non aver mai fatto nulla per impedire tutto questo, di aver affossato la vostra coscienza tra una partita di calcio e una discoteca. Pentitevi di aver lasciato le nuove generazioni a raccogliere gli scarti prodotti dalla nostra societa' condannandoli quindi a vedere trasmissioni insulse e diseducative, a cercare nella droga il lenimento al loro vuoto interiore, a puntare a lavori che non producono valore per la comunita' ma solo molti soldi, a mortificare le loro passioni e peggio a non aver neanche la possibilita' di scoprirle mai. Pentitevi di non aver mai fatto nulla, di essere rimasti fermi a guardare il mondo andare in rovina, di aver tratto profitto dalle difficolta' dell'altro, di aver dimenticato di ragionare con la vostra testa, di esservi fatti gregge dietro le sottane del primo pastore che vi ha radunato. Pentitevi di essere stati fino a ieri dei perfetti cojoni. Se il vostro pentimento sara' sincero vedro' le piazze riempirsi di manifestanti.

Diario politico italiano: pagina 33

Quando ho aperto questo diario per cercare di tenere sotto controllo cosa sarebbe successo sotto il governo Berlusconi mai mi sarei immaginato di avere cosi' tanto materiale su cui lavorare. Lo tsunami della crisi ha creato il panico e l'isteria. Non si sono mossi fino ad ora e hanno continuato a discutere di provvedimenti assolutamente incolori. Tra ieri e oggi (9 Ottobre 2008) e' scoppiata l'isteria. C'e' apprensione per la solidita' del sistema, paura per la corsa agli sportelli delle banche, paura per la possibilita' di un crollo del mercato immobiliare, paura per un possibile crollo dell'unione Europea, paura per la possibilita' di un crollo dell'America. In fretta e furia le potenze occidentali hanno organizzato un summit insieme ai paesi come la Cina e l'India per capire il da farsi. In realta' hanno il timore di quello che potrebbero fare ora questi paesi che detengono piu' del 30% del debito americano. Il commercio mondiale e' fermo, la crescita ha tassi negativi anche per il prossimo anno, il debito americano e europeo aumenteranno portandosi appresso un periodo di alta inflazione. Le misure adottate di concerto sul costo del denaro preoccupano sia per la tempestivita' con cui sono state organizzate sia perche' fin'ora l'Europa aveva tenuto in considerazione solo il fattore inflazione mentre ora si e' piegata al fattore espansione monetaria. Il peso di una gigantesca inflazione aleggia sul cielo occidentale e si trattiene il fiato in attesa delle mosse dei paesi orientali: siamo sotto scacco. Presto vedremo cadere il cambio del dollaro che ora e' artificiosamente tenuto su dalle frenetiche operazioni in borsa. E' tempo di una profonda riforma del mercato che e' governato e tenuto in scacco dalle banche e che scarica le perdite sui cittadini piccoli risparmiatori, unica fonte di valore in questa gigantesca bolla finanziaria. L'unico intervento di emergenza che questo governo di incapaci e' riuscito a tirar fuori e' una procedura per sostenere caso per caso gli istituti di credito entrando nel loro capitale. Lo stato potra' ricapitalizzare le banche a spese dei cittadini, e quindi del debito statale, ma non avra' potere decisionale! Abbiamo dato il via libera al salvagente per le malefatte senza certezza della pena: tanto ci pensa pantalone. Se questo e' un governo fascista e di regime che lo dimostri in questi momenti con una presa di posizione dura e con l'intenzione di riformare le istituzioni finanziarie e le regole che ne gestiscono l'operativita'. Uno stato che regala soldi senza ammonire e punire e' lo uno stato che garantisce l'impunita' a 360 gradi, e' uno stato che fa sanatorie e condoni. Siamo tornati al vecchio Governo Berlusconi del 2000 e questo e' il piu' grande condono che abbia mai concepito. Questo non e' un regime ma uno Stato puttana, tanto poi chi paga materialmente sono i cittadini. Fino a quando le persone non si sveglieranno e si accorgeranno che questi politici li stanno cojonando ancora una volta continueranno a prestare il loro culo inconsapevolmente per parare l'incompentenza e la vigliaccheria di questo governo. Vedremo mai una protesta di piazza per incriminare un Geronzi o un Profumo di turno? Se non riusciamo neanche a processare Berlusconi figuriamoci se possiamo processare i veri potenti di questo paese. Siamo all'inizio della fine, ci rivedremo tutti in piazza amici miei e a quel punto faremo due conti su come ci siamo fatti prendere per il culo.

lunedì 6 ottobre 2008

Borse: il crollo

Giorno storico oggi, le borse mondiali hanno registrato all'unisono il peggior calo in assoluto di tutti i tempi, un precipizio verticale.
E' il gioco del cerino acceso. Oramai hanno deciso che e' tempo di tirarsi da parte e laciare il cerino acceso in mano all'ultimo sfortunato. Ho paura che sia arrivato il momento che anche i fondi sovrani come quelli della Cina e dell'Arabia entrino in campo. E' ora che l'intero globo reclami il dovuto dalle spoglie del capitalismo americano. Oramai l'America si regge a un filo e dietro l'America la vecchia Europa. Rischiano i governi, l'Europa rischia la sua unita', rischiano il resto delle altre economie. L'annuncio del Papa sulla superiorita' della religione rispetto ai valori materiali sembra quasi il segnale di avvertimento prima dell'apocalisse. Dove trovera' rifugio l'essere umano privato di tutto da un sistema globalizzato che esso stesso ha creato? Qualcuno sostiene che non e' ancora la fine del capitalismo ma non si accorge che gia' sono in circolo le medicine per frenare questo virus letale. E' necessario distruggere per creare cose migliori e piu' belle e ora e' tempo di distruggere.

Diario politico italiano: pagina 32

L'ombra della crisi del '29.
Diciamolo con tutta franchezza la paura che la crisi tocchi anche l'Italia e' concreta e gia' si ravvisano i primi scossoni. Ma cosa del contagio della crisi finanziaria mondiale fa piu' paura? Sappiamo che il nostro sistema bancario e' giudicato solido e non ha ancora dato segni di cedimento evidenti come e' gia' successo in Svizzera o in Belgio/Olanda, il nostro paese puo' ancora contare su un nutrito numero di risparmiatori che non sono stati ancora falcidiati dall'inflazione e dal lavoro precario. Quindi i soldi ci sono, e sono depositati nelle banche e allora di cosa si ha paura. Perche' il presidente del Consiglio, quello dell'Economia, il governatore della Banca d'Italia e l'amministratore delegato di Unicredit si stanno dando tanto da fare di concerto con i maggiori organi di informazione per rasserenare gli animi, di cosa hanno veramente paura? La risposta e' banale per quanto e' semplice. Hanno paura dell'effetto psicologico della crisi e delle conseguenti reazioni emotive dettate dalla follia, euforia in caso di crescita e follia in caso di crisi. Qualunque istituto bancario, anche il piu' sano, ha un'unica paura, spauracchio ancestrale, che non puo' fronteggiare in alcun modo e che non dipende dal suo operato, e cioe' la corsa agli sportelli. Come e' successo gia' in Inghilterra per la Northern Rock c'e' il timore che i correntisti si ammassino agli sportelli per ritirare tutti i loro soldi dai conti correnti. Ad una richiesta improvvisa e di ampio volume nessun istituto di credito puo' far fronte e il fallimento e' una conseguenza inevitabile. Senza contare poi l'effetto a catena che si genera per cui non ci sarebbe un fallimento ma molti a distanza ravvicinata causando cosi' l'implosione dell'intero sistema paese. Loro lo sanno bene e stanno cercando i tutti i modi di porre un freno a questa possibile ondata di isteria. Se non riescono in questa impresa sara' il crack. Mai come ora mi sono trovato a sperare che questo insignificante e dannoso governo riesca a rassicurare gli animi dei cittadini italiani.

domenica 5 ottobre 2008

Il ricatto mondiale: vivere al di sopra delle nostre possibilita'

Non c'e' niente da fare oramai siamo sotto ricatto mondiale nel vano tentativo di sostenere la nostra qualita' di vita. Il capitalismo si e' oramai diffuso come un virus anche ai paesi emergenti e incomincia a reclamare la sua fame di risorse e i suoi sprechi. Per capire quanto ormai stiamo lottando per la sopravvivenza di uno stile di vita, di un'epoca basta guardare cosa sta succedendo in Occidente. La crisi dei mutui sta spezzando definitivamente quella crescita insensata della ricchezza fatta solo di carta straccia e di promesse future che hanno gonfiato i mercati internazionali di moneta americana fino ad annegarci dentro. E nel momento della crisi, dove la moneta e' stata messa a confronto con i beni materiali l'intero mondo occidentale e' cascato col culo per terra. Un dollaro debole reso ancora piu' debole dalle promesse di ricavi futuri sulle rate che pesavano sui consumatori americani ha fatto crollare il castello di carta dello spostamento nel tempo del debito. Cosi' le materie prime sono salite di prezzo diventando lo strumento ideale per l'esportazione di inflazione dall'America al resto del mondo, compresa l'Europa. Tutto in Europa e' stato fatto per sobbarcarsi del bubbone americano. Sono stati innondati i mercati di liquidita' per coprire le insolvenze e i debiti a leva e quando questo non e' bastato e' stato dato un segnale forte. Lehman Brothers e' stata lasciata fallire per far ricadere sul resto del mondo il debito e la svalutazione degli asset materiali degli altri istituti finanziari e a quel punto e' scattato il piano mondiale di salvataggio. Da un lato gli USA con una nazionalizzazione senza precedenti degli istituti finanziari e assicurativi maggiori e lato Europa con interventi per il rafforzamento del dollaro sui mercati e con piani di salvataggio per gli istituti europei. Ma tutto questo non basta, la particolare fase di sfiducia e incertezza economica ha registrato una forte caduta dei consumi, una caduta delle esportazioni e una ancor piu' forte restrizione del credito generata in primis dalle banche che hanno alzato i tassi per l'accesso al credito. L'economia nel totale e' in fase recessiva, i PIL dei paesi occidentali e' in calo e tutto cio' ha conseguenze anche sulla macchina produttiva dei paesi emergenti come Cina e India mentre l'Africa che ancora non si muove sulle sue gambe risente del prezzo delle materie prime alimentari. Le imponenti azioni monetarie che si stanno mettendo in atto di concerto fra USA e Europa non risolveranno la crisi ma semplicemente attutiranno le conseguenze lasciando che le cose peggiorino. E' necessario che la bolla si sgonfi, che si ritorni alla produzione materiale e reale di beni e su alcuni settori e' necessario che i prezzi ritornino a valori sostenibili o che vengano completamente abbandonati. E parlo del settore immobiliare, di quello automobilistico, di quello delle grandi infrastrutture. C'e' il pericolo che la produzione si concentri ora su quelli che sono i beni materiali fondamentali dei quali il consumatore non puo' fare a meno, come l'acqua e i beni alimentari in generale. Mai come adesso la tecnologia e l'innovazione sono necessari per migliorare la qualita' della vita e dare una svolta epocale nel campo della produzione agricola e in generale nell'ambito dei servizi. Continuiamo a sfruttare le capacita' intellettuali umane pochissimo immobilizzando le persone in lavori ripetitivi, lvori senza la ricerca e l'innovazione, lavori sempre meno qualificati e qualificanti. Rendiamo l'accesso alle professioni e all'informazione sempre piu' difficile e sfruttiamo cosi' le capacita' dell'individuo sempre meno. La scuola e' sempre meno di qualita' e la politica e' sempre meno percepita dal cittadino comune come suo strumento personale per migliorare le cose. In un mondo governato da pochi e in cui regna l'individualismo e l'interesse personale e' evidente che i pochi fortunati si arrocchino nelle loro posizioni di potere mentre il resto si arrangera' a rubare al prossimo il piu' possibile accontentandosi di quello che gli arriva dal sistema. E' necessario stabilire se in ballo c'e' la sopravvivenza della comunita' o del singolo individuo, a quel punto concetti come concorrenza e libero mercato che sempre sono rimasti una utopia non avranno piu' senso di esistere.

lunedì 29 settembre 2008

Diario politico italiano, pagina 31

In attesa della bufera.
Per il momento non ci fanno sapere nulla ma io sono in attesa della bufera, venti di tempesta si addensano a Nord dell'Italia e minacciano di scendere anche sull'italietta bella. Facciamo brevemente il riassunto della situazione.
La crisi finanziaria in America continua a mietere vittime.
Washington Mutual, fallita e comprata da JP Morgan, la più grande banca finora fallita nella storia americana, dopo che i cittadini si sono messi a ritirare i loro depositi per 17 miliardi, costringendola al fallimento. E' fallita Ameribank della virginia e Wachovia è in stato prefallimentare. Il congresso sta per approvare il piano di istituzione di un fondo di 700 miliardi di dollari. Il piano consente al governo di acquistare gli strumenti "tossici" (toxic papers) anche da fondi pensioni, governi locali e piccole banche che servono clientela di basso e medio reddito. L'obiettivo del governo e' ovviamente quello di rilevare la "carta" al prezzo migliore possibile, ad esempio 20 centesimi sul dollaro, per proteggersi dal rischio che la carta resti "straccia" e per potersi garantire un buon ritorno quando i mercati si saranno ristabilizzati e quando cominceranno a tornare prezzi piu' normali.
Inoltre da oggi inoltre la Fed cambia pelle: potra' pagare un tasso di interesse sui depositi che le lasciano le banche commerciali e dunque influire in modo piu' stabile sugli obiettivi di tassi di interesse.
il piano delle tre R: Reinvestire nei mercati finanziari in crisi per isolare "Main Street" da "Wall Street", per proteggere dunque l'economia reale dalla crisi dell'economia finanziaria; Rimborsare il contribuente americano, attraverso partecipazioni azionarie nelle istituzioni in difficolta' e attraverso i possibili profitti sugli strumenti finanziari, che oggi non hanno mercato, ma che domani potrebbero tornare su valori di normalita'. Riformare Wall Street e le sue brutte abitudini attraverso limiti sugli stipendi per chi approfittera' del piano.
Eliminati anche gli indennizzi d'oro per i manager fallimentari.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/09/crisi-piano-tre-r.shtml?uuid=15ff4402-8da1-11dd-98db-4cccbd810836&DocRulesView=Libero
Ma l'Europa non e' immune alla crisi.
Bradford & Bingley, la più piccola banca di credito ipotecario britannica, con attività per 50 miliardi di sterline (63 miliardi di euro) è stata nazionalizzata. Ridotta ormai al lumicino, con una capitalizzazione crollata del 95% (diventata un junk bond) rispetto a un anno fa e' stata sospesa dal mercato e nazionalizzata. La nazionalizzazione prevede la vendita alla rivale Abbey (che fa parte del gruppo spagnolo Santander) per circa 600 milioni di sterline di tutte le attività retail. Queste comprendono 21 miliardi (25 miliardi di euro) di depositi e circa 200 sportelli con quasi 2.700 dipendenti, di cui 1.400 nel centro elaborazione dati dello Yorkshire. Lo Stato si assumerà da parte sua 42 miliardi di sterline di crediti più o meno dubbi che verranno a maturità in un periodo tra 5 e 8 anni.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/09/Bradford-and-Bingley-nazionalizzata.shtml?uuid=fd6b197a-8e0e-11dd-aadf-8a371e451c08&DocRulesView=Libero

Il gruppo bancario belga-olandese Fortis sarà parzialmente nazionalizzato. I governi belga, olandese e del Lussemburgo sono intervenuti a sorpresa per immettere liquidità in Fortis iniettano 11 miliardi di euro (le azioni però arretrano del 20% circa). Fortis è dunque la prima banca di Eurolandia sulla quale si interviene per sottrarla dai colpi della crisi dei mercati internazionali.

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/09/fortis-belgio-lussemburgo-pronti.shtml?uuid=265d88b6-8d8f-11dd-98db-4cccbd810836&DocRulesView=Libero
In Germania Hypo Re (-60%) ha scongiurato il fallimento attraverso un megafinanziamento da un pool di istituti di credito.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2008/09/borsa-europa-29-settembre.shtml?uuid=6c150be6-8df7-11dd-aadf-8a371e451c08&DocRulesView=Libero
La BCE intanto ha annunciato oggi di avere lanciato una speciale operazione pronti contro termine per migliorare la liquidità complessiva del sistema bancario dell'area euro. L'operazione - spiega un comunicato della Bce - sarà lanciata oggi attraverso una procedura ordinaria di asta, con un'asta di 30 miliardi di dollari a tasso variabile e nessun ammontare prederetminati; sarà chiusa il 30 settembre 2008 e scadrà il 7 novembre 2008. La Bce continuerà a convogliare liquidità in condizioni equilibrate in un modo coerente - si legge ancora con l'obiettivo di mantenere i tassi a brevissimo termine vicini al tasso minimo d'offerta. Le operazioni speciali di rifinanziamento verranno prorogate almeno oltre la fine del corrente anno.
Per quanto riguarda l'Italia si stanno spargendo voci allarmanti sulla situazione di UNICREDIT e di UNIPOL mentre il governo ha riunito la commissione di crisi al cui tavolo oltre al Tesoro sono stati convocati la Banca d'Italia e l'ISVAP.
Non so voi ma io sento puzza di bruciato. L'unica cosa che mi rende ancora un po' sicuro e' il fatto che stanno crescendo come funghi le banche in Italia che offrono interessi vantaggiosi che sono in cerca di correntisti e quindi di liquidita'. Il che mi fa pensare che l'Italia e' ancora piena di risparmiatori e chi ci sia ancora molta liquidita' ferma sui conti correnti. Ma quello che non so prevedere e' quanto si siano spinte le banche nell'utilizzo degli strumenti a leva, puo' riuscire a coprire la liquidita' dei piccoli e grandi risparmiatori le falle create dalla speculazione finanziaria?
Non mi aspetto una folle corsa agli sportelli bancari per rimettere i soldi sotto il materasso ma credo che gli italiani inizieranno a pensare come spendere quei duei soldi che hanno in banca prima che vengano fagocitati dal sistema finanziario per tappare le falle.

venerdì 26 settembre 2008

Diario politico italiano, pagina 30

La situazione in Italia non e' delle migliori. Partiamo dai maggiori attori dell'economia Italiana.
Lo Stato
e' partita la finanziaria senza grosse modifiche sul lato delle entrate fiscali ma con una pesante modifica sul tasso di crescita previsionale e quindi sul tasso di inflazione programmato. La crescita sara' pari a zero, di conseguenza ci dobbiamo aspettare un aumento dei prezzi, del tasso di disoccupazione, della sfiducia dei consumatori, del tasso dei mutui e probabilmente del tasso di sconto della BCE. Probabilmente rischieremo comunque di uscire dai parametri di stabilita' imposti dall'Europa e dovremo far ricorso in modo massivo ai finanziamenti Europei per salvarci le chiappe. Il rifinanziamento del debito pubblico tramite emissioni di buoni ordinari del tesoro verrano ampliate nei volumi anche perche' allo stato attuale stanno registrando un preoccupante successo tra i consumatori. Infatti in questi giorni il tasso d'interesse del Buono trimestrale è calato dal 4,388% al 4,228% lordo (minimo da aprile), mentre il Buono semestrale è diminuito dal 4,34% al 4,24%. La stranezza di questo calo sta nel fatto che i tassi interbancari trimestrali e semestrali cioe' lEuribor, che solitamente si muovono in parallelo con i tassi dei BoT, ultimamente sono invece saliti. L'Euribor è infatti salito verso l'alto perché le preoccupazioni sulle banche hanno creato un tale clima di sfiducia che i tassi interbancari come l'Euribor (quelli cioè che gli istituti di credito pagano per farsi prestare i soldi) hanno raggiunto vette elevate. I BoT sono invece scesi perché – in un clima di grande incertezza – sono visti dagli investitori come l'unico rifugio sicuro e, a fronte di una forte domanda, i rendimenti si riducono (anche perche' i BOT sono venduti in asta al miglior offerente e quindi se e' alta la domanda diminuisce la differenza tra la cifra che verra' restituita dallo stato e il prezzo pagato dall'acquirente).
La Finanza
Si rimane in attesa, visti i risultati apocalittici americani, di stabilire a quanto ammontano le perdite e le svalutazioni che i nostri colossi assicurativi e bancari hanno nel loro portafoglio. Gia' alcuni nomi spuntano alla ribalta come Unicredit, Mediolanum e Unipol ma ancora non si capisce bene l'entita'. A rischio le pensioni e gli investimenti dei risparmiatori italiani. In questa situazione di incertezza le banche non si fidano l'una dell'altra e il tasso Euribor schizza verso l'alto portandosi appresso anche il prezzo dei mutui. Si stringono i cordoni del credito mentre l'orientamento delle banche e' quello di recuperare liquidita', e quindi e' un fiorire di nuovi istituti bancari commerciali che offrono interessi intorno al 4% sui conti. Incominciano a spuntare anche le banche americane, inglesi e spagnole sul mercato italiano per rastrellare la liquidita' dei nostri risparmiatori. Per il momento chi ha dato il TFR ai fondi di investimento ha guadagnato meno di quanto avrebbe potuto fruttare un investimento in BOT e si registra un aumento di disinvestimenti dai fondi importante.

Industria
Le nostre grandi industrie iniziano a scomparire, mentre il comparto delle PMI in parte annaspa per sopravvivere e in parte riceve sovvenzioni di varia specie. Alitalia inizia il suo difficile cammino verso l'acquisizione da parte di un vettore internazionale, il tutto mascherato da una fantomatica cordata italiana industriale che raschiera' il raschiabile investendo due lire. Telecom Italia vara il suo piano industriale che comprende esuberi da smaltire nel tempo e uno sconvolgimento del mercato delle Telecomunicazioni cercando in tutti i modi di ritornare a essere il monopolita del mercato con le sue enormi infrastrutture di rete. Tutto questo dara' un bello scossone al mercato TLC che si dovra' conseguentemente "ridimensionare". La vecchia FIAT si sta orientando sul mercato Indiano dove vuole espandere le sue quote di mercato e forse anche spostarci parte della produzione, e' facile prevedere un "ridimensionamento" in Italia. Ferrovie dello Stato l'aspettiamo a consuntivo di fine anno per esprimerci ma non ci aspettiamo risultati esaltanti. Lato turismo si registrano cali dell'ordine del 22%, il nostro paese e' meno attrattivo, le strutture di accoglienza sono troppo costose e l'ambiente e' sempre piu' lasciato all'abbandono e all'inquinamento: non ci prendiamo cura delle nostre bellezze naturali e paesaggistiche e ci entrano meno soldini.
Mercato Immobiliare:
la maggior parte della liquidita' si concentra ancora sul mercato immobiliare i cui prezzi ancora sono alti. Ma incominciano a profilarsi scenari diversi. Da un lato gli immobili di prestigio esistenti che tengono ancora fermi i prezzi e tendono a rialzo e dall'altra parte la valanga di cementificazione delle citta' e le realta' periferiche stanno allentando i prezzi per attrarre compratori: parecchi appartamenti nuovi invenduti e una enorme offerta di nuove costruzioni stanno portando questo mercato di medio livello a prezzi piu' abbordabili. Va tenuto conto poi che il tasso dei mutui non favorisce il rilascio di liquidita' sul mercato immobiliare ma al contrario si intensifica il fenomeno di credit crunch. Paradossalmente il mercato degli affitti ancora tiene alta l'asticella dei prezzi degli appartamenti da comprare, quando l'investimento affitto non sara' piu' cosi' profittevole per un calo di domanda allora forse ci sara' un calo generalizzato dei prezzi degli immobili.

Mercato del lavoro:
sembra profilarsi una trasformazione epocale del mercato del lavoro con una nuova deregolamentazione del rapporto fra datore di lavoro e lavoratore quasi del tutto indipendente dall'intervento sindacale e da accordi nazionali. Questo pone cupe prospettive sul lato stipendi e sopratutto sul lato qualifica e riqualificazione. Le aziende investiranno sempre meno sulla formazione e sempre piu' sull'acquisto di risorse gia' esperte negli ambiti di competenze di cui necessitano. Sara' quindi a carico del lavoratore qualificarsi e formarsi per offrire un prodotto "lavoro" all'altezza delle richieste del mercato. Verra' di conseguenza premiata la competenza e la professionalita'. In un paese abituato al posto fisso e ai bassi investimenti in ricerca e sviluppo e dove i master e i percorsi formativi professionali di qualita' sono solo appannaggio di chi puo' pagare la vedo molto critica.

Vedremo come va a finire.

giovedì 25 settembre 2008

Come ci stiamo uccidendo

Oggi leggevo sul giornale due notizie apparentemente non correlate tra loro, eppure un'unica veri'ta si cela dietro questi accadimenti.
In prima pagina spiccava il faccione sorridente di Umberto Veronesi che dichiarava "in futuro ci cureremo aggiustando il DNA" e "non serviranno piu' farmaci di origine chimica ma biologica" e "il male fa mutare il DNA e quindi bastera' riparare il codice". Come al solito si curano gli effetti e non le cause, e divremo fidarci di questa "tecnologia" e di questi scienziati e del loro inutile lavoro? Otto pagine dopo compaiono le seguenti notizie:
- Bolle di metano affiorano nel mare artico a causa dello scioglimento dei ghiacci. A causa dello scioglimento milioni di tonnellate di gas stanno fuoriuscendo e per gli scienziati il metano e' 20 volte piu' dannoso del diossido di carbonio.
- Gli scienziati della Gran Bretagna hanno scoperto un equatore chimico chi divide l'atmosfera inquinata dell'emisfero Nord da quella assai piu' pulita del Sud. si tratta di una fascia di 50 chilometri. Servira' a studiare come l'inquinamento si muove nelle masse d'aria.
- Ricercatori statunitensi hanno scoperto un bosco di noci in California che producono salicilato di metile, una sostanza simile all'aspirina.
Tutto questo per dimostrare che gli scienziati che diffondono informazioni sono dei poveri coglioni che ancora non hanno capito che se stiamo male, se spuntano di continuo nuove malattie, se si sciolgono i ghiaccia, se le specie animali e vegetali vengono sterminate non e' per causa naturale ma perche' e' l'uomo stesso che introduce nell'ambiente queste nuove malattie modificando il ciclo naturale. E non e' cambiando la struttura del corpo umano che potremo combatterle ma e' smettendo di devastare l'ambiente naturale che scompariranno. E' veramente diabolico pensare alla scienza e alla tecnologia che si evolvono modificando e devastando l'ambiente per poi studiare la cura. E' un ciclo vizioso senza fine, come il vigile del fuoco che incendia il bosco per procurarsi lavoro. Per poi finire a scoprire che la cura di tutti i nostri mali e' nella natura, e' biologica e non chimica, che mangiando un frutto recupero vitamine che mi evitano di ammalarmi. Senza contare poi su un principio sempre valido che rappresenta anche la piu' grande sfida per la scienza e cioe' che la natura e tutti i suoi frutti vegetali e animali compreso l'uomo sono un insieme di organismi dalla complessita' infinita e lagati tra loro da infinite connessioni. Solo un folle potrebbe pensare di racchiudere tutta questa complessita' in una formula matematica o in una modifica del DNA. Ad ogni azione umana corrispondono milioni di reazioni e conseguenze che cambiano l'ambiente e ne modificano irreparabilmente l'equilibrio. Questa presunzione di avvicinarsi al divino e' diabolica. C'e' cosi' tanto da scoprire nella natura e in tutto quello che ci mette sotto gli occhi e la scienza invece studia come modificare la natura per fargli assumere una forma e una natura che soddisfi i suoi gusti e le sue esigenze. Ma la natura non e' pongo ne plastilina nelle nostre mani ne' l'uomo e' un dio creatore, sempre che ne esista uno.
Non mi fido di questi scienziati, non so che ci stanno combinando a nostre spese, prreferirei vederli giocare col pongo e le costruzioni piuttosto che con la nostra pelle.

giovedì 18 settembre 2008

Bisogna aiutarli a cadere

Tutto si muove, velocemente. La sfiducia e la frenesia vanno a braccetto sui mercati internazionali mentre le banche centrali in collusione con lo Stato socializzatore delle perdite tentano in tutti i modi di impedire l'inevitabile: bisogna aiutarli a cadere. Preparatevi al botto perche' si sentira' anche da queste parti.
Ecco in breve il quadro internazionale in poche parole:
  • I mercati azionari e dei derivati registrano le piu' alte perdite mai viste e oramai neanche gli interventi delle banche centrali e dello Stato riescono a fermare l'emorragia. La Borsa valuta il valore delle azioni, non le prospettive future di crescita economica, se il Governo imponesse una tassa a tutti i cittadini per sussidiare le imprese quotate, il mercato azionario sicuramente festeggerebbe la decisione con un rialzo, ma non per questo si tratterebbe di una decisione vantaggiosa per il Paese. Il Governo in questo periodo e' sempre pronto a socializzare le perdite (tasche dei contribuenti sono state usate a sostegno del mondo finanziario), con conseguenze politiche ed economiche molto negative. Mail Tesoro non ha le risorse per salvare tutte le banche in crisi. Negli ultimi mesi il costo di assicurarsi contro un'insolvenza del Governo Usa è salita dallo 0,01% allo 0,15%, il doppio di quello che costa assicurarsi contro un'insolvenza del Governo tedesco. Anche il Tesoro americano ha una capacità limitata. L'America rischia di fallire? La risposta e' si.
  • Le istituzioni finanziarie che stanno fallendo o che vengono salvate sono tante e tutte insieme, si prospetta all'orizzonte la cosidetta "debt deflation". Tradizionalmente la debt deflation funzionava così. Prima investimenti sfortunati, che producono forti perdite. Per fronteggiare queste perdite, gli operatori più indebitati si trovano a dover liquidare parte delle loro attività. Se a trovarsi in questa situazione sono in molti, però, i prezzi delle attività da loro detenute scendono sotto la pressione dell'offerta (troppa offerta di cespiti e poca domanda). La caduta dei prezzi non fa che aumentare le perdite, riducendo la solvibilità e aumentando la necessità di ulteriori vendite. E la spirale negativa continua.Per fermarla, la Fed ha fatto di tutto per offrire liquidità al sistema bancario. È la medicina giusta per la versione tradizionale della debt deflation. La liquidità evita che le banche siano costrette a vendere per far fronte alle richieste di pagamento, bloccando la spirale sul nascere. Ma offerta di denaro significa creazione di moneta e cioe' svalutazione del denaro, che in un clima di sfiducia generale produce un effetto psicologico micidiale. L'America rischia di fallire? La risposta e' si.
  • Prima che l'uragano finanziario le travolga fioccano le fusioni tra le societa'. Hbos e Lloyds Tsb, rispettivamente la quarta e la quinta banca britannica, sono in avanzate trattative in vista di una fusione che potrebbe dare vita a un megaistituto di credito con mille miliardi di sterline (1.250 miliardi di euro) di attività. Ricordo che a capo di Hbos c'e' Halifax, il maggiore erogatore di mutui del Paese con una quota di mercato del 20%. L'Inghilterra rischia grosso? La risposta e' si.
  • Credit crunch. Le banche, le assicurazioni e le altre istituzioni finanziarie private sono a caccia di liquidita', e cosi' si sprecano i tassi di interesse vantaggiosi sui conti correnti e si fanno piu' restrittive le condizioni per il credito a cominciare dal rialzo dei tassi sui mutui che si avvicinano al 6%.
  • Il rischio e' diventato troppo rischioso. Fioccano le vendite sui mercati dell'equity mentre gli acquisti degli investitori si spostano, in fuga dal rischio, sui Treasuries (bond di stato), spingendo i rendimenti dei titoli a brevissima scadenza verzo lo zero. Insistere ancora sul petrolio non conviene piu' vista la situazione deteriorata dell'economia reale che ha come conseguenza un reale calo della domanda. Quindi Buoni del tesoro e oro sono la nuova prospettiva speculativa. L'avvio negativo di Wall Street e gli scivoloni accusati dalle banche d'affari e in primis da Morgan Stanley e Goldman Sachs (le prossime vittime), a dispetto dei conti trimestrali superiori alle attese, hanno fatto scatenare gli ordini in vendita, che si sono ingrossati sui titoli finanziari, dopo la notizia che il Dipartimento del Tesoro Usa ha annunciato un nuovo piano speciale di finanziamento per raccogliere fondi da mettere a disposizione della Fed per i suoi interventi. Si aggrava, in particolare, la situazione delle due banche d' affari statunitensi sopravvissute alla crisi dei mercati finanziari, cioè Goldman Sachs e Morgan Stanley. La prima ha perso il 14% mentre Morgan Stanley ha lasciato sul terreno addirittura il 24 per cento. Ci dobbiamo aspettare notizie allarmanti dal settore banche commerciali? Credo di si.
  • Dal lato dell'economia reale, il fronte macro, sono arrivate notizie poco confortanti: le partite correnti in America del secondo trimestre hanno accusato un rosso di 183,1 miliardi, in netta crescita rispetto al primo trimestre. L'avvio di nuovi cantieri, in aggiunta, è scivolato del 6,2% ad agosto rispetto a luglio. Invece in Europa la crescita prevista e' di poco sopra il livello zero tranne in Italia dove tocchera' lo zero se non andra' in negativo.
  • La politica monetaria sconsiderata. La Bce ha reso noto che saranno adottate misure per alleviare la pressione sui finanziamenti a breve termine in dollari. Le misure saranno incoordinamento con Banca del Canada, Banca di Inghilterra, Federal Reserve, Banca del Giappone e Banca Nazionale Svizzera. "Le banche centrali intendono migliorare le condizioni di liquidità del mercato, lavorano in stretto coordinamento e prenderanno le misura appropriate alla situazione", spiega la nota.La Bce ha offerto 40 miliardi di dollari, la Fed ha autorizzato un importo di 180 miliardi, la Boe ha reso noto che offrirà inizialmente 40 miliardi, la Banca nazionale elvetica ha alzato l'importo a27 miliardi e la BoJ fino a 60 miliardi. E' possibile che il dollaro crolli? Gia' e' tanto che non sia considerato carta straccia come dovrebbe essere nella realta'.
Cosa ci dobbiamo aspettare? Possiamo solo stare a guardare la lenta fine della grande america che presto si portera' appresso anche i grandi fondi sovrani Cinesi e Arabi e le loro economie. Una leccornia per chi studia i fenomeni finanziari e la loro incidenza sull'economia mondiale globalizzata, e sopratutto per chi studia i danni che le attuali politiche monetarie stanno causando in tutto il mondo. Una disgrazia per chi ineluttabilmente ne subira' le conseguenze: i consumatori. E allora perche' prolungare la malattia, e' ora che li si aiuti a morire.

martedì 16 settembre 2008

Mercato americano: considerazioni di uno stupido

E' impressionante come le disgrazie si susseguano una dopo l'altra. Dopo il salvataggio di Freddie&Fannie, dopo il fallimento di Lheman Brothers ora viene il salvataggio di AIG. E' banale attenderci altri fallimenti a catena e ripercussioni devastanti sul mercato finanziario globale. E quando dico globale intendo che anche la nostra piccola e sciagurata italietta pagera' la sua parte.
Con una mossa senza precedenti la Fed evita in extremis il fallimento di Aig, accordandole un finanziamento da 85 miliardi di dollari. Il colosso assicurativo passi sotto il controllo del Governo, e' una nazionalizzazione infatti il colossale prestito a 24 mesi e' fatto in cambio del 79,9% delle azioni (una quota consistente del capitale) del colosso assicurativo. La compagnia non esercita soltanto attività assicurative tradizionali, e quindi ha in mano la maggior parte delle rendite da pensione del paese, ma ha sviluppato, con un'importante divisione a Londra, un intero business speculativo sui titoli derivati. Il business finanziario di AIG sono i "credit default swaps" (Cds), All'origine si tratta proprio di contratti assicurativi. Il rischio contro cui essi proteggono riguarda l'insolvenza di molteplici soggetti economici. In una fase come questa dove i fallimenti si susseguono a valanga, questo business è diventato una palla al piede per Aig. La lievitazione di questi strumenti è impressionante. Nell'insieme il volume delle esposizioni su questo mercato supera i 60.000 miliardi di dollari, il quadruplo del Pil americano. Lo Stato di New York, facendo una trasgressione clamorosa alle sue stesse leggi che regolano i comportamenti prudenziali delle assicurazioni, ha autorizzato Aig a farsi prestare 20 miliardi di dollari dalle sue filiali. Praticamente l'azienda ha avuto un nulla osta inaudito per infilare le mani nella cassa del ramo-vita e del ramo-rischi, con buona pace dei suoi clienti. L'ondata di sfiducia è inarrestabile e lo si è visto nell'impennata del costo del denaro. In una sola notte sul mercato interbancario americano è raddoppiato il costo per ottenere prestiti: il tasso Libor è schizzato da 3,20% a 6,44%, ritrovando i massimi dell'11 settembre 2001. La paralisi del credito e il dilagare della paura provocano scosse sismiche anche nella valutazione del rischio-sovrano.
Intanto la Federal Reserve americana ha lasciato invariato il costo del denaro, mantenendo al 2% il tasso di riferimento sui Fed Funds e al 2,25% il tasso di sconto. La Fed, motivando la decisione, ha sottolineato che i rischi sul versante del rallentamento dell'economia e dell' inflazione e il deterioramento del mercato del lavoro sono «significativi». la Banca centrale americana ha inoltre iniettato nel sistema 50 miliardi di dollari supplementari, oltre ai fondi già erogati mediante le normali aste di prestiti di rifinanziamento alle banche.
Anche uno stupido capirebbe due cose. La prima e' che per pagare questi enormi debiti la Fed sta producendo altro denaro andando a gonfiare ulteriormente la bolla fatta di denaro finanziario, la seconda e' la conseguenza della prima e cioe' il dollaro non vale piu' niente, e' carta straccia. Mi faccio solo una domanda, fin'ora ci hanno fatto l'elenco interminabile e spaventoso dei debiti accumulati da banche e istituti finanziari americani ma dove ci sono debiti ci sono anche creditori. E allora la domanda da porsi e', chi sono i creditori di questa marea di miliardi di dollari che costituisce il debito della finanzia americana? Non ci sara' per caso dentro anche qualche istituto finanziario europeo e qualche istituto statale europeo? La domanda e' retorica ovviamente.

Un quadro generale

Sara' una chiusura anno disastrosa e foriera di nuovi sviluppi a livello mondiale.
Oggi mi sento in vena di previsioni anche perche' leggendo su ogni giornale si possono cogliere i segni di una crisi mondiale a 360 gradi.
Quello che sembrava una crisi assorbibile in breve tempo, la crisi dei mutui subprime, sta ancora producendo i suoi effetti sui mercati mondiali. L'eccessiva finanziarizzazione del mercato globale sta spostando giganteschi capitali e risorse da una parte all'altra, da un lato le aziende in cerca di capitali e dall'altra la speculazione a leva. E cosi' si e' dato vita alla piu' incredibile creazione di moneta a livello mondiale, basta dare un'occhiata alle scorte e agli avanzi commerciali in dollari cinesi, dei fondi sovrani indiani e arabi e ai quintali di debiti che sono stati accumulati da Freddie&Fannie in america che da sole reggono quasi l'intero debito dei mutui: carta straccia che non vale quasi niente se non vengono pagate le rate mensili, e con quali soldi? I mercati immobiliari mondiali stanno accusando il colpo e la liquidita' vera a propria e non i debiti sta scomparendo dai mercati di tutto il mondo. Una gigantesca restrizione del credito si sta spargendo ovunque con le banche costrette a svalutare i loro assets di miliardi di dollari e a recuperare liquidita' ovunque possibile. Si alzano i tassi dei mutui vista la sfiducia che ha invaso il mercato finanziario, le borse continuano a salare registrando perdite miliardarie. Il dollaro presto o tardi iniziera' a crollare mentre la speculazione mondiale si sta finalmente spostando dalle materie prime facendo crollare il prezzo del petrolio a cifre piu' reali. Il problema e' che la speculazione con i suoi capitali si sta ritirando dai mercati, fioccano le vendite e le posizioni vengono chiuse, spariscono i capitali e si rimane con le svalutazioni e i debiti in mano. Lehman Brothers fallisce e si perdono oltre 600 miliardi di dollari perche' questo e' il debito annunciato dalla banca commerciale, questo trascina le borse mondiali in picchiata perdendo circa 120 miliardi di euro di capitalizzazione sulle borse europee e 300 miliardi di dollari su quelle americane. Ora si teme il crollo della piu' grande societa' assicurativa AIG che e' a caccia di capitali per 40 miliardi di dollari. Negli USA gli istituti bancari e le istituzioni finanziarie non hanno piu' liquidita' e stanno fallendo una dopo l'altra. Migliaia di licenziamenti stanno devastando l'america mentre l'inflazione galoppa e la gente spende tutto il suo stipendio per pagare le rate del debito che ha stipulato. L'inflazione non potra' che aumentare ovunque, come gia' sta succedendo. Gli alimenti continuano ad aumentare di prezzo e la scelta del consumatore si orienta verso prodotti di bassa qualita' dove le frodi alimentari si moltiplicano, e' il tempo di sfruttare il sfruttabile e strizzare il profitto anche dove non c'e'. Intanto si inaspriranno i conflitti dovunque ci siano nuovi mercati da sfruttare. E cosi' risentiremo parlare di Iran. In Italia agli alti livelli si cerca di incamerare profitti smembrando e svendendo e sfruttando, e cosi' Alitalia e' preda della solita combriccola nel tentativo di tirarci fuori qualcosa per le proprie tasche. Presto la pressione dell'inflazione e la situazione deteriorata dell'industria porteranno per strada migliaia di lavoratori. In una societa' che oramai ha reso le persone completamente dipendenti dal sistema, se questo si inceppa e' un problema. Se il guasto e' limitato coloro che ne subiranno le conseguenze saranno semplicemente considerati degli emarginati, reietti sfortunati. Se invece il guasto e' sistemico staremo tutti per strada a reclamare. Un'indagine del Censis rivela che nella capitale, come in ogni altra grossa citta', il malessere e' diffuso. C'e' un clima di incertezza e sfiducia che a volte si trasforma in paura. Non c'e' certezza per il posto di lavoro, c'e' la quasi certezza di non essere autosufficienti e c'e' la paura per la violenza e la sicurezza. Un clima perfetto per una trasformazione. Se qualcosa cambiera' in America dopo le elezioni ho l'impressione che sara' l'occasione per liberarci di questo inutile governo capace solo di annunci e propaganda e di cialtronate penose.
petrolio solo speculazione

giovedì 11 settembre 2008

Diario politico italiano, pagina 29

Scheggie di pazzia.
Largo ai dilettanti allo sbaraglio.
Le proposte innovative del governo vengono lanciate a getto continuo senza un freno. La domanda da farsi e' ci stanno coscientemente prendendo per il culo, per cui e' lecito pensare ci sia della malizia, oppure hanno liberato il bimbo che e' in loro e non riescono piu' a frenarlo. Siamo partiti con la proposta d'immunita' per le 4 piu' importanti cariche dello stato (mi sembra di essere tornato a quei giochi da bambini dove le regole vengono create alla bisongna). L'idea dei braccialetti per svuotare le carceri e' un vero insulto all'intelligenza umana ma tant'e' nessuno ha frenato la boccuccia del nostro fantastico innovatore della giustizia italiana, con buona pace dei nostri secoli di gloriosa storia romana. La scuola fa un paso indietro e torna ai tempi di mio nonno, ma tanto un popolo ignorante e' facilmente raggirabile. Ulteriore passo verso il baratro della follia e' la fantastica proposta della Carfagna sul reato di prostituzione in pubblico. Solo guardando gli occhi sbarrati mentre parla della ministra si puo' chiaramente intuire la vena di pazzia che le sta ottenebrando la mente. E come le disgrazie le proposte senza senno si susseguono in una reazione a catena e cosi' vediamo un contadino come Antonio Matarrese che propone di costruire carceri negli stadi dove parcheggiare i tifosi facinorosi. Ma dove siamo finiti? Su un'isola popolata da bambini che imparano per la prima volta a governare e gestire la loro vita in comunita? Ho paura. Ho paura dato che so che ancora non ha fatto sentire la sua voce il ministero per la semplificazione, presagi assai inquietante di un futuro di caos. Si dice negli ambienti di lavoro che chi fa sbaglia chi non fa non sbaglia. In questo caso qui si fa troppo, si fa male e si sbaglia quasi sempre. Preferirei di gran lunga che stessero un po' fermi e che usassero le loro energie per le poche cose di cui realmente abbiamo bisogno, se voglio vedermi uno spettacolo di cabaret preferisco che sia solo finzione e rappresentazione e non la realta'.

martedì 9 settembre 2008

Nuovi venti di crisi all'orizzonte

Tenetevi ben stretti alle cime della nave perche' un ciclone e' in arrivo a dritta. La chiusura di quest'anno, dannato e maledetto, e' alle porte e si sta prefigurando una catastrofe economica di dimensioni globali. L'operazione del Tesoro americano riguardo la nazionalizzazione delle due finanziarie del mercato secondario dei mutui Freddi&Fannie potra' avere delle conseguenze micidiali. Intanto avviene in un clima di profonda crisi economica mondiale ed e' stata una mossa presa in extremis proprio quando i mercati hanno registrato per la prima volta un brusco, se non disastroso, calo mandando in fumo 170 miliardi di dollari di capitalizzazione. Il timore che i possessori del debito americano possano sbolognarlo sul mercato chiudendo di fatto i canali di credito a cui accede l'America ha creato il panico. Intanto un'altra banca in amercia e' fallita e ha chiuso i battenti andando a incidere sul limitato budget che l'ente preposto per la garanzia dei depositi bancari sta sborsando per restituire ai depositanti i loro soldi. Gigantesche svalutazioni di asset e investimenti si stanno susseguendo di giorno in giorno dalle principali banche e banche commerciali americane. E in Europa non va meglio. In Inghilterra la sterlina e' in calo e l'inflazione sta crescendo. Alcuni esercizi commerciali stanno chiudendo mentre il mercato immobiliare ha subito un crollo catastrofico. Alcune banche sono fallite e lo stato e la banca centrale e' gia' intervenuta per prendersene carico e continua a intervenire. In tutta Europa l'inflazione e' aumentata mentre il PIL e' in netto calo e in particolare in Spagna il mercato immobiliare che costituisce circa un terzo del PIL nazionale e' in recessione nera. L'Italietta nostrana in completa assenza di informazione e quindi assopita nel mondo dei sogni e' in stagflazione annunciata, crescita zero e inflazione alle stelle. Presto usciranno anche i dati sul mercato immobiliare che cofermeranno il periodo di crisi. La crisi del credito mondiale, conseguenza della crisi dei mutui in america, sta colpendo i consumatori con rate dei mutui e condizioni d'accesso al credito sempre piu' stringenti. La speculazione mondiale si e' temporaneamente spostata dalle materie prime all'equity disorientando gli analisti mondiali per cui cala il prezzo del petrolio ma non eccessivamente quello dell'oro e calano in parte i beni alimentari. Presto verso fine anno ritorneranno ad alzarsi. Intanto il clima fa i suoi bravi danni deprimendo i mercati e favorendo l'aumento dei prezzi delle materie prime. L'ingiustificato aumento del dollaro presto sara' solo un fantasma del passato. Gli indici di disoccupazione mondiale stanno aumentando contemporaneamente ai licenziamenti messi in atto nel sistema bancario e industriale per contenere le perdite e le svalutazioni. Anche in Italia non si scherza su questo fronte e lasciando perdere il mercato dell'europa dell'esta che e' indubbiamente in crescita sul territorio nazionale presto vedremo gli esuberi di Alitalia, Telecom Italia, Ferrovie dello Stato, Fiat, dell'amministrazione pubblia nella sua totalita' e delle piccole e medie imprese.
Con molta probabilita' a questo punto l'America sara' costretta ad affrontare la crisi recessiva che sta tentando di tamponare da un anno e con se portera' il resto dell'economia mondiale. Proviamo solo a immaginare quanto verranno depressi i redditi dei lavoratori americani e quanto perderanno dalle pensioni che saranno erogate dai fondi di investimento che allo stato attuale stanno in perdita e stanno registrando una mostruosa defezioni sul fronte delle nuove adesioni (ci sono anche molti che stanno ritirando i capitali investiti) .La grande socializzazione dei debiti, che dietro nasconde la privatizzazione dei profitti, si sta per diffondere in tutto il globo e ognuno di noi si accollera' parte del debito americano.

giovedì 28 agosto 2008

Nuove potenze mondiali

Forse la breve guerra in Georgia ci ha aperto gli occhi su quel processo di formazione del blocco dell'east che presto dominera' la scena mondiale. Preso atto della caduta in disgrazia degli USA e dell'inconsistenza dell'Europa si ergono, come in un ipotetico cambio di guardia, nuove potenze a raccogliere lo scettro che per lungo tempo e' stato dell'Occidente. Oggi scoprono le loro carte e neanche i nostri politici riescono a nasconderci questa nuova prospettiva. La Russia con il suo riconoscimento delle due regioni separatiste della Georgia ha attirato lo sdegno dell'occidente ma cosa piu' importante ha il pieno appoggio della Cina, ecco il nuovo blocco. E a dimostrazione del fatto che oramai l'oriente non subisce piu' alcun ricatto dall'occidente ma semmai lo ha invaso e lo domina, e' la notizia che viene dall'Iraq. Un accordo da tre miliardi di dollari e' stato stilato per lo sfruttamento congiunto dei giacimenti petroliferi di Ahdab in Iraq tra la Cina e lo stato Iracheno. La Cina entra nella partita mediorientale stringendo legami proprio con quell'Iraq che sembrava una riserva di greggio esclusiva degli Usa. E' facile intuire che l'affare sta andando in porto quantomeno con l'assenso degli americani che non sembrano aver ostacolato l'interesse cinese nel Paese. Oltre a possedere parte degli asset finanziari americani e la maggior parte del debito commerciale la Cina e' anche una potenza militare importante che unita alla Russia la pone in una posizione da cui far sentire la sua voce. Vista la situazione economica mondiale mi immagino che gli assetti geopolitici attuali andranno a spostarsi a favore della nuova coalizione dell'est e i paesi che prima avevano deciso di aderire alla Nato torneranno sui loro passi per seguire il piu' forte. Sara' difficile, molto difficile per l'Italia dover prendere partito in questa lotta di potenze avendo il territorio disseminato di basi militari USA e dovendo interloquire con la Russia. Come al solito il nostro essere banderuola ancora una volta ha sbagliato la direzione in cui tira il vento ed e' oramai compromessa fino al collo.

mercoledì 27 agosto 2008

Diario politico italiano, pagina 28

PASTROCCHIO ALITALIA.
Credono di poter fare i loro giochetti in solitaria ma non sono altro che sciocchi dilettanti allo sbaraglio. Quello che stanno combinando con Alitalia e' la dimostrazione di una strategia di divisione dei pani e dei pesci tra pochi intimi, pochi discepoli.
Da quello che apprendo dalle notizie che si susseguono sui giornali il governo avrebbe intenzione di vendere parte degli asset, del personale e delle attivita' di Alitalia a questa specie di societa' veicolo fantoccio newco, la strategia industriale e' completamente cambiata: una compagnia a scala ridotta focalizzata su breve e medio raggio con minor personale, il 36% degli aerei e il 28% delle destinazioni in meno. La "cordata italiana" farà una proposta "per i nuclei valorizzabili di Alitalia ed Air One" grazie al miliardo di euro stanziato dai soci e l'operazione sara' vincolata a quattro condizioni: l'individuazione delle attività in salute di Alitalia, l'accordo con i fornitori, l'intesa con i sindacati e la certezza che "persone, attività, passività e contratti" non previsti dall'acquisto resteranno a capo della vecchia società. In sostanza a Commissario e stato. Ai miei tempi a scuola questa si chiamava "pappa pronta". Anche un imbecille non potrebbe farsi sfuggire questa "svendita" all'asta dei gioielli di Alitalia oltretutto essendo gli unici compratori. Perche' non mettono all'asta l'intero patrimonio o solo quello che ritengono di valore in modo da ricevere un prezzo di mercato invece che venderlo ad un unico acquirente? La solita trappola della privatizzazione in cui pezzi importanti della nostra industria vengono svenduti ai soliti quattro ladroni italiani. La nuova compagnia non avra' neanche i call center o la manutenzione pesante e affittera' anche gli aerei da altre compagnie di leasing. Chissa' quale grossa compagnia aera internazionale avra' pagato per garantirsi l'esclusiva di poter mettere le mani sugli asset di Alitalia che verranno svenduti e inglobati in questa specie di societa' veicolo fatta di speculatori italiani? O crediamo forse che la cordata abbia intenzione di mettere altri soldi per investire nel futuro di questa societa' fantoccio?
Intanto rimane la prospettiva della cosi' detta bad-company che non potra' far altro che scaricare le sue passivita' sullo Stato essendo sotto procedura di commissariamento ma non avendo piu' nulla di buono da vendere a prezzi di mercato. Spero che la commissione europea tenga occhi e orecchie bene attente a questa indecenza, e se non ci pensa l'Europa ci penseranno le altre compagnie aeree che faranno sicuramente ricorso per questa procedura contro il libero mercato e la concorrenza. Chissa' se l'Antitrust ha ravvisato qualche avvisaglia di posizione dominante nella procedura di "svendita" ad un unico compratore architettata dal governo. La cosa tragica e' che questa masnada di ladroni verranno anche riconosciuti come salvatori di uno dei campioni nazionali e dell'italianita'. Si comprende bene quale sia l'obiettivo di questo governo a lungo andare, mangiare il piu' possibile e accaparrarsi del maggior numero di beni dello stato ribaltando i costi e le perdite sul bilancio statale e quindi sui cittadini. Presto non ci rimarra' piu' niente.
Intanto sul fronte finanziario ho letto un interessante articolo su uno studio uscita da Banka Italia di Paola Rossi in cui si dichiara che in media, per i mutui concessi nel 2006, al momento dell'erogazione la rata incideva per poco più del 30% sul reddito e tale media rappresenta probabilmente un valore soglia, utilizzato dalle banche per calcolare l'importo concedibile. In taluni casi è consentita un'incidenza anche più elevata del 30%, generalmente soggetta a ulteriori restrizioni, tra le quali la presenza di garanzie accessorie. Ma la cosa piu' interessante dello studio e' il fatto che nel tempo il reddito degli italiani non e' aumentato e invece l'offerta di mutui da parte delle banche e' stata ampliata anche verso quelle fasce di reddito minore dove l'incidenza della rata del mutuo supera di molto la soglia del 30%. Contando che sono aumentati i contratti dei mutui che aumentano il periodo di preammortamento in cui si pagano solo gli interessi e non si restituisce ancora il capitale questo ha causato una incidenza sempre maggiore delle rate sui redditi tale per cui ultimamente anche con l'aumento dei tassi di riferimento BCE c'e' stato un calo delle compravendite immobiliari. Sarebbe interessante capire quanto il mercato immobiliare incide sul PIL nazionale per capire se questo andamento potrebbe causare gli stessi effetti devastanti che stanno distruggendo l'economia americana dove si e' stimato che il mercato immobiliare incide per un terzo del PIL nazionale. Se non siamo vicini agli standard americani poco ci manca, basta guardare la Spagna dove il mercato immobiliare incide molto sul PIL nazionale e dove e' in atto una crisi immobiliare abbastanza importante.