Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

martedì 5 febbraio 2008

Iran: tracce di un complotto internazionale?

E' in atto un complotto internazionale guidato dall'America per invadere l'Iran? Addentriamoci nel mondo delle informazioni che circolano in Internet per fare il punto della situazione. un articolo di Maurizio Blondet (1) riporta come fonte globalresearch (http://globalresearch.ca/index.php?context=home) e commenta una presunta lettera di un professore dell'universita' del Maryland in cui viene menzionata una richiesta di corsi formativi e programmi educativi per militari in Iran. Intanto internamente in USA regna una situazione catastrofica da recessione, il dollaro e' ai minimi storici, il petrolio sfiora quota 100 dollari al barile, le banche dichiarano buchi di bilancio ogni trimestrale di cassa e vengono acquistate a pezzi dai fondi sovrani dei paesi arabi e dell'Asia, milioni di americani perdono la casa sommersi dai debiti e dall'insolvenza, la borsa oscilla pesantemente verso il basso, si prevede una restrizione mondiale del credito, i generi alimentari rincarano e scarseggiano, tutto fa pensare a una crisi sistemica globale. L'America ha scelto la macchina della guerra e della spesa militare come attivita' principale in una situazione che la vede senza mezzi e sommersa dai debiti per quanto riguarda la bilancia commerciale con Cina e altri paesi del mondo.
In questa situazione economica ballerina destano molto sospetto i nuovi focolai di guerre civili che si stanno riaccendendo in Africa nelle zone del Ciad, Sudan e Nigeria, sembra quasi un fenomeno pilotato. In tutto questo strisciante c'e' anche un inizio di crisi alimentare scattata dall'osservazione delle scorte alimentari mondiali che sono al livello piu' basso della storia. Qualcuno spiega questo fenomeno come effetto collaterale del liberismo globale, e cioe' i prezzi pagati agli agricoltori si abbassano, mentre i prezzi ai consumatori sono in aumento vertiginoso, e questo provoca la fuga dai campi dei contadini, specie nel terzo mondo, dove i contadini sono due miliardi e più. E se fosse proprio questo lo scopo ultimo dell'assurda, folle moltiplicazione dei conflitti e delle instabilità?Ossia se tutto mirasse ad una riduzione tragica della popolazione mondiale? Con la fame e la guerra? Forse il disegno e' piu' complesso, e' un programma a lungo termine che include l'accesso alle materie prime e alle risorse necessarie per continuare a sostenere il consumo americano attuale e per rispondere quindi agli investimenti di capitale che paesi come Cina, Arabia, India ed Europo hanno fatto in america e che presto o tardi vedranno vaporizzato con crisi della finanza mondiale inimmaginabile. L'America e' un'azienda che deve fare profitti per i suoi azionisti di riferimento che altri non sono che i paesi che detengono il gigantesco debito americano nelle loro mani. Torniamo quindi all'Iran. Come avevo citato in un post precedente, le manovre nello stretto di Hormuz alla luce di queste considerazioni risultano ancora piu' sospetti. L'ammiraglia della Quinta Flotta, che manovra nel Golfo Persico, è la portaerei Enterprise (CVN-65). E' una nave molto vecchia, anzi decrepita, si tratta della prima portaerei a propulsione atomica varata dagli USA nel 1961, ed è in lista d'attesa per lo smantellamento, previsto per il 2015. Ciò ha suscitato il tremendo sospetto che sia stata mandata laggiu' in sacrificio per procurare battaglia, per creare un pretesto, arrivando a creare una nuova Pearl Harbour che crei la giusta condizione politica per una guerra totale contro l'Iran e più ampie azioni militari nella regione del Golfo, un classico fin dai tempi della strategia del terrore in Italia. Inoltre lo stretto e' un braccio di mare molto affollato di petroliere tanto da esporre le potenti navi da guerra a bersagli troppo facili.
Nella lista dei sospetti mettiamoci anche la sfortunata frase di Bush su una possibile "terza guerra mondiale" contro l'Iran.
Sull'altro fronte orientale si sta formando in contrapposizione alla NATO lo SCO il potenziale militare del Shanghai Cooperation Organization (SCO), che e' un raggruppamento regionale di Russia, Cina e quattro stati dell’Asia Centrale che effettua esercitazioni militari congiunte negli Urali. Tutto questo compromette pesantemente la figura di super-potenza dell'america.
Altro pezzo del mosaico e' la rivelazione fatta i primi di dicembre del 2007 da parte della Gazprom di vendere i loro prodotti in rubli russi. Il motivo addotto è la continua caduta del dollaro, la valuta con cui si pagano i prodotti petroliferi. infatti il rublo si è fortemente rafforzato ed appare come una moneta più solida dell'euro anche perché con il greggio a 91 dollari al barile per i futures con consegna a gennaio, Mosca sta aumentando le sue riserve valutarie in modo persino eccessivo. Intanto nelle riunioni dell'OPEC, l'Arabia Saudita ha posto un furioso veto alla proposta, avanzata da Iran e Venezuela, di considerare il pagamento del greggio in valute diverse dal dollaro. La monarchia saudita, satellite degli USA (ha appena comprato venti miliardi di dollari in armamenti americani), tenta disperatamente di impedire le fughe dal dollaro da parte dei Paesi petroliferi, specie arabi, sempre più nervosi per la liquefazione della moneta di scambio mondiale.
Anche gli alleati Iraniani si muovono, in un tentativo di espandere la sua presenza militare nell’arena internazionale e ristabilire una presenza navale in Medio Oriente, la Russia ha inviato una flotta navale nella regione, incluso un incrociatore lanciamissili, due navi anti-som e 47 velivoli da caccia. La flotta attraccherà al porto Siriano di Tartus dove la Russia mantiene una base tecnica. Il Ministro della Difesa Russo, Anatolij Serdjukov, ha detto ai reporter che la spedizione "è volta a assicurare una presenza navale e stabilire le condizioni per assicurare la navigazione della Russia."Serdjukov ha aggiunto che la flotta condurrà esercitazioni tattiche con tiri reali e simulati di missili e intende visitare numerosi e differenti porti nella regione. In passato, il Presidente della Russia Vladimir Putin, ha sottolineato la necessità della Russia di rispondere, nell’eventualità di un attacco all’Iran da parte di una potenza straniera. Il sostegno alla presenza navale della Russia, nell’area, potrebbe essere un tentativo di segnalare a Israele e possibilmente agli USA, che se l’Iran è attaccato, la Russia risponderebbe. Il Presidente della Russia ha sottolineato, in numerose occasioni, che si sforzerà d’essere maggiormente presente in Medio Oriente, incluso nel conflitto Israelo-Palestinese.
il 2 Febbraio 2008 le comunicazioni internet sono state interrotte in gran parte dell'Asia, Nordafrica e Medio Oriente. La causa e' stata la rottura di tre, forse quattro cavi sottomarini. Secondo CNN, «Egitto, Arabia Saudita, Katar, gli Emirati, Bahrein, Pakistan ed India stanno subendo gravi danni economici» perché molti affari (fra cui le prenotazioni aeree) avvengono ormai via web. Aggiunge sempre la CNN, e lo scrivo in grassetto che alcune nazioni sono state risparmiate dal caos, come Israele - che usa una sua differente via di traffico - il Libano e l'Iraq.
Dal quadro generale possiamo vedere che schieramenti opposti si stanno posizionando a contendersi il territorio iraniano.
E se l'Iran, una delle nazioni piu' ricche di petrolio, decidesse di fermare le esportazioni? Forse i prezzi salirebbero alle stelle. Forse qualcuno si e' posto questo problema.
Riferimenti:

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