Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

giovedì 3 luglio 2008

Diario politico italiano, pagina 22

Siamo entrati nel tunnel, ora bisogna solo trovare l'uscita.
Mentre nel resto dell'Europa si registra ufficialmente un'inflazione pari al 4% in Italia si continua a dichiarare un'inflazione al 3,8%. Oramai non ci crede piu' nessuno anche perche' se lo leghiamo ai dati relativi al potere d'acquisto e quindi ai livelli dei salari siamo ai livelli piu' bassi in tutta Europa con una crescita delle retribuzioni (fonte OCESE) pari allo 0,5% e i prezzi al consumo sono i piu' alti in assoluto. C'e' quindi qualcosa che non torna. Gli italiani hanno in busta paga il 20% in meno dei soldi rispetto alla media dei paesi OCSE che diventa un 22% tenuto conto dell'escalation dei prezzi in atto nel nostro paese. Va sottolineato il fatto che un'inflazione cosi' non s'era mai vista dal 1996. La pasta e' aumentata del 22%, la benzina del 12,6% e i prezzi alla produzione dell'industria italiana del 7,5%, bollette di gas e acqua sono salite del 12,9%.
L'OCSE inoltre stima che la disoccupazione tornera' ad aumentare dal 2008 in poi.
E gli italiani si buttano sul gioco d'azzardo nel vano tentativo di riscattare una situazione economica in crisi, aumenta quindi la spesa degli italiani che va a finire nei giochi d'azzardo con le scommesse sportive in testa.
Nel frattempo il prezzo di grano e riso e quello del petrolio (144 dollari al barile) continuano ad aumentare. Sul fronte della ricerca e dello sviluppo diminuiscono i fondi alle universita' e gli investimenti delle aziende in ricerca tanto che le nostre menti piu' brillanti si trasferiscono sempre piu' frequentemente in altri paesi come per esempio gli USA. E pensare che la ricerca e' un investimento molto redditizio che muove milioni di dollari in USA.
Questo paese e' ucciso dal nepotismo, dalla corruzione, dall'egoismo, dai particolarismi e sopratutto dalle varie forme di parassitismo che hanno nell'attuale compagine governo un piu' che degno rappresentante e promotore. Si potrebbe dire parafrasando una frase molto comune che l'attuale governo ha i cittadini che si merita.
Bankitalia, per voce del suo governatore, suggerisce di abbassare le imposte e la pressione fiscale aumentando il contenimento della spesa pubblica e la lotta all'evasione fiscale. Ulteriori tasse come l'inutile Robin Hood tax non farebbero altro che riversarsi sui consumatori per vie traverse. Insomma leggendo tra le righe c'e' bisogno dell'intervento dello Stato per risollevare l'economia italiana e quale miglior modo se non quello di diminuire la pressione fiscale. C'e' bisogno di rivitalizzare il potere d'acquisto e vanno protetti i risparmi. Il governatore fa cenno anche all'opera di iniezione di liquidita' operata dalla BCE e dalla Fed nel periodo della creisi dei mutui americani in modo coordinato che ha garantito la stabilita' mondiale. Segno che il sistema mondiale sta scricchiolando da tutte le parti e stiamo tappando alla meglio tutte le falle che rischiano di diventare voragini.
Intanto non si parla piu' dei rifiuti in campania.
La BCE alza i tassi dal 4 al 4,25% e la decisione e' ovuta per contenere l'inflazione spinta dal prezzo del petrolio che ha toccato il record di 146 dollari al barile che ha affondato le borse mondiali. Aumenta quindi l'Euribor e di conseguenza anche i tassi dei mutui, si stringono i cordoni del credito, aumentano gli interessi sul debito pubblico.
Una ricerca recente dell'Eurispes dimostra perche' un paese con i prezzi alle stelle e i salari bassi possa ancora sopravvivere e queste sono le parole : "se gli italiani non scendono in piazza e' solo perche' esiste, in forma diffusa, un'latra ricchezza generata da un'economia non ufficiale, quella sommersa ma anche quella legata ai business e ai proventi delle attivita' criminali".
Il 35% del PIL italiano che ammonta a circa 1500 miliardi di euro e' frutto di economia sommersa e criminale. I settori coinvolti sono quelli dell'agricoltura, edilizia, servizi, industria, lavoro nero continuativo, doppio lavoro, lavoro nero saltuario e tutto questo coinvolge molti soggetti come giovani disoccupati, cassaintegrati, lavoratori in mobilita', extracomunitari non in regola, studenti, pensionati, casalinghe, lavoratori dipendenti e autonomi. Inoltre c'e' da notare che il 10% del nostro PIL e' prodotto da lavori di immigrati, indispensabili al nord. Per non parlare dei consumo che vengono dagli immigrati che compra auto, cellulari, case, ha aperto imprese individuali. Per quanto riguarda il dato demografico anche qui gli immigrati la fanno da padrone aumentando la natalita' in questo paese che soffre di calo demografico e di molti piu' morti che nascite.
In conclusione, mi piacerebbe dare buone notizie ma l'unica cosa che posso fare e' dare qualche banale consiglio per resistere alla tempesta che durera' per tutto il 2008 e se possibile aumentera' in intensita'. Il mio unico consiglio e' quello di risparmiare, e se avete qualche soldo da parte sceglietevi un conto che paga interessi e non toccate piu' quei soldi.

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