Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

domenica 29 giugno 2008

Diario politico italiano, pagina 21

Forti segnali di recessione, parola d'ordine austerita'.
Da un discorso di Enrico Berlinguer tenuto nel 1977 : "L'austerità non è oggi un mero strumento di politica economica cui si debba ricorrere per superare una difficoltà temporanea, congiunturale, per poter consentire la ripresa e il ripristino dei vecchi meccanismi economici e sociali. Questo è il modo con cui l'austerità viene concepita e presentata dai gruppi dominanti e dalle forze politiche conservatrici. Ma non è cosi per noi. Per noi l'austerità è il mezzo per contrastare alle radici e porre le basi del superamento di un sistema che è entrato in una crisi strutturale e di fondo, non congiunturale, di quel sistema i cui caratteri distintivi sono lo spreco e lo sperpero, l’esaltazione di particolarismi e dell'inividualismo più sfrenati, del consumismo più dissennato. L'austerità significa rigore, efficienza, serietà, e significa giustizia; cioè il contrario di tutto ciò che abbiamo conosciuto e pagato finora, e che ci ha portato alla crisi gravissima i cui guasti si accumulano da anni e che oggi sì manifesta in Italia in tutta la sua drammatica portata."
Oggi i segnali del lento declino sono sotto gli occhi di tutti. Aumentano i consumatori che per risparmiare cercano offerte e saldi, sono 9 su 10. L'inflazione galoppa e i redditi restano al palo. Lo rivela una ricerca realizzata per AssoComunicazione, un'associazione che riunisce 182 imprese del settore grandi magazzini che rappresentano circa il 75% del mercato nazionale. Aumentano i risparmiatori. Inoltre, dato ancora piu' interessante, si taglia anche sui finanziamenti perche' anche le rate sono diventate troppo gravose, cambia quindi lo stile di vita. Anche se come era prevedibile si vanno moltiplicando le societa' finanziarie che offrono credito personale, la propensione alle rate e ai finanziamenti sta diminuendo. Come conseguenza diminuiscono anche gli acquisti di immobili e si compra solo per necessita'. Rallenta il credito al consumo e per le rate aumentano le insolvenze. Il centro studi Tecnoborsa prevede che nel 2008-2009 solo il 9% delle famiglie pensa di acquistare o vendere una casa, mentre erano il 12% nei due anni precedenti. Confindustria lato suo non puo' che rilevare la sistuazione e dichiarare crescita prossima allo zero per tutto il 2008 e per il 2009. I prezzi degli alimentari come quello delle tariffe subiranno altri rialzi mentre ci apprestiamo a vivere il periodo dei saldi che sara' preso d'assalto ma si stima gia' che la spesa non superera' i 200 euro per famiglia. Dato che il caro petrolio ha portato rincari sulle bollette, sugli alimentari e sui trasporti si prevede un calo delle vendite del 15-20%.
Intanto sul fronte occupazionale registriamo i primi disastri in attesa dell'indicie sulla disoccupazione. Il piano Alitalia commissionato all'advisor Intesa-San Paolo da indiscrezioni prevede il licenziamento di almeno 4000 dipendenti, il doppio di quelli del piano Air France. L'assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio 2007 con perdite di 495 milioni di euro.
Sul fronte del mercato dell'auto il caro benzina e l'aumento del costo delle materie prime che ha inciso nel prezzo delle automobili (costi di produzione) ha pesato sulle vendite di giugno. In Italia il dato sara' diffuso domani dal ministero dei trasporti e gli esperti stimano un crollo del mercato pari al 20%, con immatricolazioni fino a meno 180000 unita' rispetto all'anno scorso. Per il mercato statunitense invece la contrazione delle vendite e' intorno al 15,4%. Chissa' cosa ci dira' a breve l'amministratore di Fiat sullo stato degli esuberi in azienda?
Nel campo delle imprese manifatturiere in Italia torna a calare la fiducia nel mese di giugno, secondo l'ISAE l'indice della fiducia destagionalizzato e' sceso a 87,1 da 89,4 dello scorso mese attestandosi sui minimi dal luglio 2005.
Sul lato delle Banche, con Unicredit in testa, gli obiettivi per questi anni sono quelli del retail. Ovviamente dopo la scossa dei mutui subprime la strada e' quella della riallocazione del business passando dal merchant banking al retail e cioe' al recupero dei risparmi degli italiani. Inizia una vera e propria lotta per l'accaparramento dei risparmi, del capitale, e Profumo ha focalizzato i suoi obiettivi anche sulla crescente economia dell'Europa dell'est che e' in forte crescita e puo' essere una buona fonte di capitali freschi. Intanto annuncia razionalizzazioni con esuberi di personale dovuti all'esposizione sul mercato dei mutui subprime e anche alla recente acquisizione di Capitalia. Sulla scia anche medio banca con CheBanca cerca solo di accaparrarsi una fetta di risparmi degli italiani non focalizzandosi piu' sul merchant banking. Insomma un mercato del credito che finalmente scopre le sue carte e si manifesta in quello che puo' essere il piu' grande monopolio economico Italiano. Infatti se qualcuno non l'avesse notato la strategia messa in atto in questi ultimi anni e' quello delle fusioni verso nuovi soggetti dominanti scalzando dal mercato i piccoli nomi che stanno cercando di sopravvivere senza venir inglobati ma combattono sul mercato retail ad armi impari contando solo sulla loro dinamicita' e capacita' di prevedere le mosse del mercato.
Da notare che molte banche in Italia avevano gia' scontato il prossimo rialzo dei tassi di interesse offrendo condizioni vantaggiosissime sul deposito come tassi del 4%.
Da ultimo il preannunciato rialzo dei tassi non fara' altro che restringere i cordoni del credito e con la prefigurata conformazione del sistema bancario in pochi giganteschi soggetti dominanti sara' sempre piu' difficile accedere al credito, il rapporto costo benefici per le banche non e' positivo.
E' un classico periodo di beni rifugio, forse e' proprio questo atteggiamento che ancora frena il crollo del mercato immobiliare ma presto le rate dei mutui diventeranno insostenibili e viste le prospettive di crescita imprenditoriale presto ci sara' un crollo inevitabile. Non ci sono piu' le condizioni per sostenere la bolla immobiliare in Italia.
E' tempo di austerita', ci sara' risparmio, calo delle vendite, aziende che chiuderanno i battenti e imprese che non nasceranno mai vista la stretta creditizia. Se poi dall'altro lato lo Stato proprio in questo ciclo contingente stringe le cinghie e riduce le spese e chiude i bocchettoni dei trasferimenti verso le amministrazioni locali allora siamo alla paralisi totale, neanche la valvola keynesiana puo' darci un po' di fiato perche' non viene applicata. Anche se potessimo utilizzare l'intervento Statale per risollevare l'economia questo intervento, vista la compagine di incompetenti al governo che abbiamo, andrebbe sprecato perche' ridiretto verso obiettivi che non portano ad alcuno sviluppo ma che non sono altro che manovre assistenziali verso un sistema oramai con le ore contate. E cosi' progetti come la TAV, il ponte sullo stretto, le centrali nucleari non sono altro che un pozzo senza fine dove andranno a finire le ultime risorse finanziarie che abbiamo a disposizione e che verranno sprecate inutilmente.
Io non posso fare altro che osservare l'inevitabile senza poter far nulla per cambiare le cose.

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