Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

venerdì 15 agosto 2008

Agosto caldo

Gia' l'altro anno in Agosto lo scoppio della crisi dei mutui subprime in America aveva dato vita a crolli a catena e panico su tutti i mercati finanziari. Oggi a distanza di un anno qualcosa si ripete. I dati sul PIL calcolati in Eurozona mostrano come ci sia stato un consistente calo dello 0,2% nel secondo trimestre. Fino ad oggi l'economia della zona euro era sempre risultata positiva su base congiunturale (cioè trimestre su trimestre), ad eccezione del secondo trimestre del 2003, quando il pil era rimasto invariato. Andando più a ritroso nel tempo e facendo riferimento al periodo anteriore alla nascita di Eurolandia, i Paesi che attualmente fanno parte dell'euro avevano accusato una crescita negativa nel loro complesso nel lontano 1993. A livello strutturale siamo nella fase discendente del ciclo economico. Germania, Francia e naturalmente Italia registrano i peggiori risultati, mentre la Spagna registra un modesto incremento dello 0,1%. I consumi sono scesi dello 0,9% in termini reali nel secondo trimestre con il settore automobilistico che ha sofferto una flessione del 4%. Questo a fronte di salari e retribuzioni ferme e ad una disoccupazione che é tornata, seppure leggermente, a crescere. Di conseguenza la produzione industriale é diminuita dello 0,6% trascinando al ribasso anche gli investimenti. Gli indicatori previsionali, come la fiducia delle imprese, indicano aspettative negative anche per l'estate e la stessa Banca Centrale Europea prevede che il ciclo economico stagnante possa proseguire per tutto il terzo trimestre. A mio parere con l'inflazione galoppante (il tasso annuale e' al 4% contro l'1,8% dell'anno scorso) non siamo in un periodo di stagnazione ma bensi' in un ciclo recessivo, i tassi continueranno ad aumentare mentre forse i costi delle materie prime vista la diminuzione della domanda tenderanno a diminuire: probabilmente il movimento speculativo che si e' spostato dalle azioni al petrolio tornera' a battere cassa sui corsi azionari che avranno nel frattempo svalutato i loro valori iniziali.
Anche negli USA le cose non vanno meglio, aumentano i prezzi al consumo (il doppio del previsto) e conseguentemente aumenta l'inflazione che si attesa al 5,6%, al massimo dal gennario 1991. A far balzare cosi' in alto l'inflazione la corsa dei prezzi dell'energia, dei beni alimentari e le tariffe. Questo non e' una buona notizia viste le minacce all'orizzonte di un sostenuto rallentamento dell'economia USA e mondiale. Forse la Fed sara' costretta ad alzare i tassi e allora saranno discese in picchiata per le borse. Intanto gli indici a Wall Street sono passati in positivo nonostante le indicazioni negative sulla salute dell'economia USA fornite dai dati macroeconomici. In calo anche il petrolio. Forse i listini USA si stanno preparando per una super caduta in picchiata degli indici e stanno spingendo piu' in alto possibile i margini di guadagno.
Le borse internazionali fanno registrare risultati positivi solo nei comparti minerari, petroliferi e delle materie prime. L'andamento dei titoli bancari invece e' altalenante e molto dipende dal susseguirsi di notizie che ogni istante spuntano riguardanti quel settore. JP Morgan e Morgan Stanley per esempio hanno deciso di ricomprarsi alcune obbligazioni che avevano piazzato sul mercato poco prima che diventassero illiquide. In generale i titoli che vedono recuperi sul resto dei corsi azionari riguardano aziende che hanno deciso di reagire al ciclo economico sfavorevole con tagli del personale e riduzione dei costi. L'euro perde terreno sul dollato ancora scivolando a quota 1,48, tutto questo sulla scia dei timori di un rallentamento giustificato dell'Economia Europea nel suo insieme.
Sul fronte geopolitico la guerra in Georgia sembra arrivata a una tregua. La situazione ha dimostrato le vere forze in campo, da un lato un'America che oramai conta poco e che abbaia e non morde, un'Europa che si interpone come puo' tra i conflitti e la vera potenza economica, politica e militare mondiale che e' la Russia. Stessa caratura mondiale l'avranno anche l'India e la Cina, il baricentro geopolitico mondiale si sposta definitivamente a east e possiamo idealmente tirare una linea di confine virtuale tra Russia-India-Cina e il resto del mondo, nuova zona del contendere mondiale, nuova guerra fredda fra occidente e oriente. Da questo lato possiamo immaginare che i conflitti aumenteranno, vista la ramificazioni degli interessi di questi tre colossi che oramai si sono sparsi per tutta l'Africa, l'Asia e l'America Latina. Non contando i mai sopiti conflitti etnici e religiosi che ancora oggi minacciano l'integrita' di molti stati sovrani.

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