Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

giovedì 18 settembre 2008

Bisogna aiutarli a cadere

Tutto si muove, velocemente. La sfiducia e la frenesia vanno a braccetto sui mercati internazionali mentre le banche centrali in collusione con lo Stato socializzatore delle perdite tentano in tutti i modi di impedire l'inevitabile: bisogna aiutarli a cadere. Preparatevi al botto perche' si sentira' anche da queste parti.
Ecco in breve il quadro internazionale in poche parole:
  • I mercati azionari e dei derivati registrano le piu' alte perdite mai viste e oramai neanche gli interventi delle banche centrali e dello Stato riescono a fermare l'emorragia. La Borsa valuta il valore delle azioni, non le prospettive future di crescita economica, se il Governo imponesse una tassa a tutti i cittadini per sussidiare le imprese quotate, il mercato azionario sicuramente festeggerebbe la decisione con un rialzo, ma non per questo si tratterebbe di una decisione vantaggiosa per il Paese. Il Governo in questo periodo e' sempre pronto a socializzare le perdite (tasche dei contribuenti sono state usate a sostegno del mondo finanziario), con conseguenze politiche ed economiche molto negative. Mail Tesoro non ha le risorse per salvare tutte le banche in crisi. Negli ultimi mesi il costo di assicurarsi contro un'insolvenza del Governo Usa è salita dallo 0,01% allo 0,15%, il doppio di quello che costa assicurarsi contro un'insolvenza del Governo tedesco. Anche il Tesoro americano ha una capacità limitata. L'America rischia di fallire? La risposta e' si.
  • Le istituzioni finanziarie che stanno fallendo o che vengono salvate sono tante e tutte insieme, si prospetta all'orizzonte la cosidetta "debt deflation". Tradizionalmente la debt deflation funzionava così. Prima investimenti sfortunati, che producono forti perdite. Per fronteggiare queste perdite, gli operatori più indebitati si trovano a dover liquidare parte delle loro attività. Se a trovarsi in questa situazione sono in molti, però, i prezzi delle attività da loro detenute scendono sotto la pressione dell'offerta (troppa offerta di cespiti e poca domanda). La caduta dei prezzi non fa che aumentare le perdite, riducendo la solvibilità e aumentando la necessità di ulteriori vendite. E la spirale negativa continua.Per fermarla, la Fed ha fatto di tutto per offrire liquidità al sistema bancario. È la medicina giusta per la versione tradizionale della debt deflation. La liquidità evita che le banche siano costrette a vendere per far fronte alle richieste di pagamento, bloccando la spirale sul nascere. Ma offerta di denaro significa creazione di moneta e cioe' svalutazione del denaro, che in un clima di sfiducia generale produce un effetto psicologico micidiale. L'America rischia di fallire? La risposta e' si.
  • Prima che l'uragano finanziario le travolga fioccano le fusioni tra le societa'. Hbos e Lloyds Tsb, rispettivamente la quarta e la quinta banca britannica, sono in avanzate trattative in vista di una fusione che potrebbe dare vita a un megaistituto di credito con mille miliardi di sterline (1.250 miliardi di euro) di attività. Ricordo che a capo di Hbos c'e' Halifax, il maggiore erogatore di mutui del Paese con una quota di mercato del 20%. L'Inghilterra rischia grosso? La risposta e' si.
  • Credit crunch. Le banche, le assicurazioni e le altre istituzioni finanziarie private sono a caccia di liquidita', e cosi' si sprecano i tassi di interesse vantaggiosi sui conti correnti e si fanno piu' restrittive le condizioni per il credito a cominciare dal rialzo dei tassi sui mutui che si avvicinano al 6%.
  • Il rischio e' diventato troppo rischioso. Fioccano le vendite sui mercati dell'equity mentre gli acquisti degli investitori si spostano, in fuga dal rischio, sui Treasuries (bond di stato), spingendo i rendimenti dei titoli a brevissima scadenza verzo lo zero. Insistere ancora sul petrolio non conviene piu' vista la situazione deteriorata dell'economia reale che ha come conseguenza un reale calo della domanda. Quindi Buoni del tesoro e oro sono la nuova prospettiva speculativa. L'avvio negativo di Wall Street e gli scivoloni accusati dalle banche d'affari e in primis da Morgan Stanley e Goldman Sachs (le prossime vittime), a dispetto dei conti trimestrali superiori alle attese, hanno fatto scatenare gli ordini in vendita, che si sono ingrossati sui titoli finanziari, dopo la notizia che il Dipartimento del Tesoro Usa ha annunciato un nuovo piano speciale di finanziamento per raccogliere fondi da mettere a disposizione della Fed per i suoi interventi. Si aggrava, in particolare, la situazione delle due banche d' affari statunitensi sopravvissute alla crisi dei mercati finanziari, cioè Goldman Sachs e Morgan Stanley. La prima ha perso il 14% mentre Morgan Stanley ha lasciato sul terreno addirittura il 24 per cento. Ci dobbiamo aspettare notizie allarmanti dal settore banche commerciali? Credo di si.
  • Dal lato dell'economia reale, il fronte macro, sono arrivate notizie poco confortanti: le partite correnti in America del secondo trimestre hanno accusato un rosso di 183,1 miliardi, in netta crescita rispetto al primo trimestre. L'avvio di nuovi cantieri, in aggiunta, è scivolato del 6,2% ad agosto rispetto a luglio. Invece in Europa la crescita prevista e' di poco sopra il livello zero tranne in Italia dove tocchera' lo zero se non andra' in negativo.
  • La politica monetaria sconsiderata. La Bce ha reso noto che saranno adottate misure per alleviare la pressione sui finanziamenti a breve termine in dollari. Le misure saranno incoordinamento con Banca del Canada, Banca di Inghilterra, Federal Reserve, Banca del Giappone e Banca Nazionale Svizzera. "Le banche centrali intendono migliorare le condizioni di liquidità del mercato, lavorano in stretto coordinamento e prenderanno le misura appropriate alla situazione", spiega la nota.La Bce ha offerto 40 miliardi di dollari, la Fed ha autorizzato un importo di 180 miliardi, la Boe ha reso noto che offrirà inizialmente 40 miliardi, la Banca nazionale elvetica ha alzato l'importo a27 miliardi e la BoJ fino a 60 miliardi. E' possibile che il dollaro crolli? Gia' e' tanto che non sia considerato carta straccia come dovrebbe essere nella realta'.
Cosa ci dobbiamo aspettare? Possiamo solo stare a guardare la lenta fine della grande america che presto si portera' appresso anche i grandi fondi sovrani Cinesi e Arabi e le loro economie. Una leccornia per chi studia i fenomeni finanziari e la loro incidenza sull'economia mondiale globalizzata, e sopratutto per chi studia i danni che le attuali politiche monetarie stanno causando in tutto il mondo. Una disgrazia per chi ineluttabilmente ne subira' le conseguenze: i consumatori. E allora perche' prolungare la malattia, e' ora che li si aiuti a morire.

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