Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

venerdì 26 settembre 2008

Diario politico italiano, pagina 30

La situazione in Italia non e' delle migliori. Partiamo dai maggiori attori dell'economia Italiana.
Lo Stato
e' partita la finanziaria senza grosse modifiche sul lato delle entrate fiscali ma con una pesante modifica sul tasso di crescita previsionale e quindi sul tasso di inflazione programmato. La crescita sara' pari a zero, di conseguenza ci dobbiamo aspettare un aumento dei prezzi, del tasso di disoccupazione, della sfiducia dei consumatori, del tasso dei mutui e probabilmente del tasso di sconto della BCE. Probabilmente rischieremo comunque di uscire dai parametri di stabilita' imposti dall'Europa e dovremo far ricorso in modo massivo ai finanziamenti Europei per salvarci le chiappe. Il rifinanziamento del debito pubblico tramite emissioni di buoni ordinari del tesoro verrano ampliate nei volumi anche perche' allo stato attuale stanno registrando un preoccupante successo tra i consumatori. Infatti in questi giorni il tasso d'interesse del Buono trimestrale è calato dal 4,388% al 4,228% lordo (minimo da aprile), mentre il Buono semestrale è diminuito dal 4,34% al 4,24%. La stranezza di questo calo sta nel fatto che i tassi interbancari trimestrali e semestrali cioe' lEuribor, che solitamente si muovono in parallelo con i tassi dei BoT, ultimamente sono invece saliti. L'Euribor è infatti salito verso l'alto perché le preoccupazioni sulle banche hanno creato un tale clima di sfiducia che i tassi interbancari come l'Euribor (quelli cioè che gli istituti di credito pagano per farsi prestare i soldi) hanno raggiunto vette elevate. I BoT sono invece scesi perché – in un clima di grande incertezza – sono visti dagli investitori come l'unico rifugio sicuro e, a fronte di una forte domanda, i rendimenti si riducono (anche perche' i BOT sono venduti in asta al miglior offerente e quindi se e' alta la domanda diminuisce la differenza tra la cifra che verra' restituita dallo stato e il prezzo pagato dall'acquirente).
La Finanza
Si rimane in attesa, visti i risultati apocalittici americani, di stabilire a quanto ammontano le perdite e le svalutazioni che i nostri colossi assicurativi e bancari hanno nel loro portafoglio. Gia' alcuni nomi spuntano alla ribalta come Unicredit, Mediolanum e Unipol ma ancora non si capisce bene l'entita'. A rischio le pensioni e gli investimenti dei risparmiatori italiani. In questa situazione di incertezza le banche non si fidano l'una dell'altra e il tasso Euribor schizza verso l'alto portandosi appresso anche il prezzo dei mutui. Si stringono i cordoni del credito mentre l'orientamento delle banche e' quello di recuperare liquidita', e quindi e' un fiorire di nuovi istituti bancari commerciali che offrono interessi intorno al 4% sui conti. Incominciano a spuntare anche le banche americane, inglesi e spagnole sul mercato italiano per rastrellare la liquidita' dei nostri risparmiatori. Per il momento chi ha dato il TFR ai fondi di investimento ha guadagnato meno di quanto avrebbe potuto fruttare un investimento in BOT e si registra un aumento di disinvestimenti dai fondi importante.

Industria
Le nostre grandi industrie iniziano a scomparire, mentre il comparto delle PMI in parte annaspa per sopravvivere e in parte riceve sovvenzioni di varia specie. Alitalia inizia il suo difficile cammino verso l'acquisizione da parte di un vettore internazionale, il tutto mascherato da una fantomatica cordata italiana industriale che raschiera' il raschiabile investendo due lire. Telecom Italia vara il suo piano industriale che comprende esuberi da smaltire nel tempo e uno sconvolgimento del mercato delle Telecomunicazioni cercando in tutti i modi di ritornare a essere il monopolita del mercato con le sue enormi infrastrutture di rete. Tutto questo dara' un bello scossone al mercato TLC che si dovra' conseguentemente "ridimensionare". La vecchia FIAT si sta orientando sul mercato Indiano dove vuole espandere le sue quote di mercato e forse anche spostarci parte della produzione, e' facile prevedere un "ridimensionamento" in Italia. Ferrovie dello Stato l'aspettiamo a consuntivo di fine anno per esprimerci ma non ci aspettiamo risultati esaltanti. Lato turismo si registrano cali dell'ordine del 22%, il nostro paese e' meno attrattivo, le strutture di accoglienza sono troppo costose e l'ambiente e' sempre piu' lasciato all'abbandono e all'inquinamento: non ci prendiamo cura delle nostre bellezze naturali e paesaggistiche e ci entrano meno soldini.
Mercato Immobiliare:
la maggior parte della liquidita' si concentra ancora sul mercato immobiliare i cui prezzi ancora sono alti. Ma incominciano a profilarsi scenari diversi. Da un lato gli immobili di prestigio esistenti che tengono ancora fermi i prezzi e tendono a rialzo e dall'altra parte la valanga di cementificazione delle citta' e le realta' periferiche stanno allentando i prezzi per attrarre compratori: parecchi appartamenti nuovi invenduti e una enorme offerta di nuove costruzioni stanno portando questo mercato di medio livello a prezzi piu' abbordabili. Va tenuto conto poi che il tasso dei mutui non favorisce il rilascio di liquidita' sul mercato immobiliare ma al contrario si intensifica il fenomeno di credit crunch. Paradossalmente il mercato degli affitti ancora tiene alta l'asticella dei prezzi degli appartamenti da comprare, quando l'investimento affitto non sara' piu' cosi' profittevole per un calo di domanda allora forse ci sara' un calo generalizzato dei prezzi degli immobili.

Mercato del lavoro:
sembra profilarsi una trasformazione epocale del mercato del lavoro con una nuova deregolamentazione del rapporto fra datore di lavoro e lavoratore quasi del tutto indipendente dall'intervento sindacale e da accordi nazionali. Questo pone cupe prospettive sul lato stipendi e sopratutto sul lato qualifica e riqualificazione. Le aziende investiranno sempre meno sulla formazione e sempre piu' sull'acquisto di risorse gia' esperte negli ambiti di competenze di cui necessitano. Sara' quindi a carico del lavoratore qualificarsi e formarsi per offrire un prodotto "lavoro" all'altezza delle richieste del mercato. Verra' di conseguenza premiata la competenza e la professionalita'. In un paese abituato al posto fisso e ai bassi investimenti in ricerca e sviluppo e dove i master e i percorsi formativi professionali di qualita' sono solo appannaggio di chi puo' pagare la vedo molto critica.

Vedremo come va a finire.

Nessun commento: