Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

martedì 14 ottobre 2008

Diario politico italiano: pagina 34

Un fiume di soldi.
Non c'era modo migliore per ricoprire i buchi di bilancio e le note di debito che riempire di soldi le banche abbassando di fatto il tasso di interesse a cui possono prendere i soldi in prestito dalla banca centrale. A conti fatti credo che sia stata la mossa tampone piu' opportuna in questo momento e molto probabilmente l'Euribor incomincera' a scendere. Il problema pero' e' che abbiamo ricucito un pezzo della trama, l'economia reale sta andando a rotoli. Aumenta l'inflazione, calano i consumi, aumenta l'indice di disoccupazione e chiudono le imprese. Tutto il casino successo all'economia di carta e' stato generato dall'economia reale non dobbiamo scordarcelo. I mutui sub-prime hanno incominciato a non essere piu' onorati perche' la gente, quella che guadagna uno stipendio e quindi soldi reali, ha smesso di pagare le rate sui mutui. Venendo a mancare la liquidita' dei mutui, impacchettati come collaterali di altri strumenti finanziari, e' pian piano crollato il resto dei castelli di carte che poggiavano sulle piccole fondamenta dell'economia reale. Oggi in Italia i problemi veri non sono le Banche ma l'economia delle aziende, delle industrie dell'impresa e il rallentamento dei consumi a causa dell'inflazione. L'inceppamento delle Banche non fa altro che acuire la crisi rendendo quasi impossibile il rifinanziamento o finanziamento delle imprese ma il problema di fondo resta la produzione e cioe' il PIL. Sistemando le Banche non abbiamo risolto un bel niente.

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