Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

lunedì 3 dicembre 2007

Euribor e il potere delle banche

Non scordiamoci mai che le banche sono enti di profitto e tutto quello che fanno lo fanno per il proprio tornaconto. C'e' chi ha detto che la crisi dei mutui subprime e' passata, e infatti se ne parla sempre di meno, evidentemente non e' passata affatto. L'Euribor (acronimo di EURo Inter Bank Offered Rate, tasso interbancario di offerta in euro) è un tasso di riferimento, calcolato giornalmente, che indica il tasso di interesse medio delle transazioni finanziarie in euro tra le principali banche europee (fonte wikipedia). La nascita dell'Euribor è avvenuta, contestualmente a quella dell'Euro. Attualmente viene determinato ("fissato") dalla European Banking Federation (EBF) intorno alle ore 11, come media dei tassi di deposito interbancario tra un insieme di banche, oltre 50. Non c'è un solo tasso Euribor: vengono infatti definiti tassi per durate di tempo differenti, che variano tra una settimana e un anno. L'Euribor è un indicatore molto affidabile del costo del denaro a breve termine, e quindi è spesso usato come tasso base per calcolare interessi variabili, come quello dei mutui: ad esempio, un mutuo può essere offerto con cedola semestrale al tasso "euribor a sei mesi più uno spread dell'1.5%". Oggi il tasso euribor relativo ai prestiti interbancari sulla scadenza a un mese, che oggi per la prima volta porta valuta sul nuovo anno, e' stato fissato in rialzo di 64 punti base rispetto al fix di ieri quando aveva ancora valuta sul 31 dicembre: e' quindi a 4,809%, il massimo da inizio 2001, dal 4,169% ieri. La scadenza a due mesi e' stata fissata a 4,781% da 4,739% e il tre mesi a 4,776 da 4,743%. Ancora una volta i rischi delle banche scaricati sui consumatori, infatti e' vero che l'euribor tiene conto del costo del denaro ma che questo costo debba per forza scontare le esposizioni delle banche verso gli strumenti finanziari derivati questo non e' corretto. A parte tutte le rassicurazioni non è ancora chiaro quante banche e per quale ammontare siano esposte ai prodotti derivati agganciati ai mutui spazzatura di matrice americana. Questo ha fatto crescere la sfiducia nel settore del credito, quindi, le banche hanno alzato la posta (i tassi) prima di concedere prestiti ad altre banche. Si stanno creando una copertura economica dall'imminente rischio di perdite che si riversa pari pari sui consumatori in ultima istanza. Quello che e' deprimente e' la considerazione che la Banca Centrale poco potra' fare per tentare di abbassare questo tasso anche perche' i dati dell'inflazione non sono molto incoraggianti e dovra' scegliere quindi tra l'incudine e il martello. Forse fara' la scelta giusta e aumentera' i tassi di riferimento generando una stretta creditizia da tempi di austerita', con ricadute inevitabili sui consumi, sulla fiducia, sulla produzione ma che sara' utile per sgonfiare l'andamento dei prezzi. Di norma in periodi di crisi recessiva gli indici borsistici sprofondano e la gente si focalizza sui beni rifugio quindi le case subiranno un rallentamento dei prezzi ma non una caduta cosi' repentina. In questi periodi e' cruciale l'intervento dello Stato, perche' l'economia capitalistica non funziona e sopratutto e' ciclica e fisiologicamente vive periodi di crisi. E' vero anche che fin'ora non si e' mai finito di speculare sull'euro e i prezzi di qualunque bene sono sempre aumentati senza ragione, e' venuto il tempo di sgonfiare questo fenomeno e una stretta creditizia e' forse il miglior companatico che si possa offrire. Faccio solo una considerazione su chi oggi ritiene che il potere sia nelle mani della politica e degli industriali, il vero potere che e' quello finanziario e' nelle mani degli istituti bancari che decidono di innondare il mercato di soldi e di aumentare l'esposizione finanziaria dei cittadini e poi tirano i fili per recuperare i crediti socializzando le perdite sugli stessi cittadini. Non c'e' regola di vera economia delle risorse se queste sono interamente sotto il controllo delle banche che da queste ne traggono immensi profitti, prevarranno sempre logiche di profitto a logiche di economia.

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