Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

giovedì 31 gennaio 2008

Collusi con i propri interessi

Siamo l'Italia delle mazzette, dei collusi, delle clientele, ma sopratutto dell'interesse privato su tutto. Queste persone non solo stanno rovinando l'Italia ma l'effetto emulazione ha portato a un decadimento di tutte le regole civili e morali che rappresentano l'anello fondamentale di congiunzione tra il diritto scritto ed applicato e la vita di tutti i giorni. Tutto questo con l'aggravante che l'acaparramento di soldi, posizioni sociali e le sacche di inefficienza diventano costi enormi che vengono scaricati sulla societa' civile che a testa bassa lavora per portare avanti il paese.
A Reggio Calabria la clinica privata "Villa Anya" di proprieta' della famiglia di Domenico Crea, consigliere regionale, viene accreditata, pur non avendone i requisiti, presso l'ASL locale (notoriamente in deficit ed in passivol alla chiusura di ogni esercizio) che storno' a favore di questa 500 mila euro dalle somme destinate alla spesa farmacautica. Si configura un intreccio politico mafioso nella sanita' calabrese per spartirsi la torta che ha portato all'uccisione del precedente consigliere regionale, Fortugno, perche' ostacolo agli interessi di questo sistema. il Crea era l'elemento cardine del sistema di controllo degli appalti e dei servizi pubblici di sanita', ed era entrato in consiglio regionale dopo l'omicidio Fortugno. Il delitto suddetto probabilmente e' stato voluto dalle cosche per ripristinare il sistema clientelare. Si fa l'ipotesi che la 'ndrangheta aveva messo le mani sulla sanita' attraverso Crea che e' legato a Giuseppe Pansera genero di Giuseppe Morabito, e controllava assessori e dirigenti sanitari tutti membri di quella "borghesia mafiosa" che tutela is suoi "interessi privati". Questo meccanismo determinava anche le assunzioni avendo come conseguenza diretta il controllo del territorio in termini di migliaia di voti da spendere nelle elezioni. Dalle intercettazioni si ha un'idea del giro di affari, dice il Crea al telefono: "con la sanita' hai 3 miliardi e 360 milioni di euro l'anno. Poi ora con i contributi del 2007 si entra nei servizi sociali e ti prendi un'altra bella fetta di conti". Tutto questo ha generato inefficienza e incompetenza che possono riassumersi in una negata sanita' per i cittadini.
A Bergamo nella sede centrale della Calcestruzzi S.p.A., la piu' grande impresa italiana nella fornitura di materiale per l'edilizia controllata dall'Italcementi, finiscono in manette alti dirigenti e anche Mario Colombini, amministratore delegato della societa'. I capi d'accusa sono truffa, intestazione fittizia di beni, e favoreggiamento della mafia. La societa' attraverso una doppia fatturazione avrebbe creato fondi neri giocando sulla produzione di calcestruzzo scadente da impiegare negli appalti pubblici. Da qui la preoccupazione del GIP che ha ordinato il sequestro del porto di Gela e del tratto autostradale A20 Palermo-Messina costruiti con calcestruzzo depotenziato. A quanto si legge dall'ordinanza di arresto, alla quale sono seguiti sequestri di impianti e stabilimenti di betonaggio e cave, uomini di Cosa nostra avrebbero attinto in Sicilia, dove grazie alla mafia la Calcestruzzi ha il monopolio degli appalti, da questi fondi neri. La commissione antimafia grida all'intreccio infame tra economia e mafia che ha generato un disegno criminale che avrebbe potuto provocare delle vere stragi.
A Milano e' partita un'inchiesta, poi allargata a tutta Italia, che ipotizza un raggiro di 500 milioni di metri cubi di gas pagati dagli utenti e mai erogati. Questa truffa sarebbe stata giocata sui contatori troppo vecchi che non vengono sostituiti perche' non esiste nessuna legge che lo imponga ai distributori. I contatori vecchi conteggiano all'utente un volume di gas maggiore di quello effettivamente erogato a volte toccando punte del 15%. Sotto accusa sono l'Eni, divisa in Snam rete gas e Italgas, Aem e Arcalgas per i quali si ipotizza il dolo consapevole e condiviso fra i tre soggetti che avrebbero cosi' dato vita a un'associazione a delinquere.
In piccolo anche nella vita di tutti i giorni adottiamo per emulazione gli stessi comportamenti dando vita a una guerra tra poveri per l'acaparramento delle risorse, e dove prendiamo togliamo da un'altra parte. E' forse un disperato tentativo di recuperare il mal tolto?

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