Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

venerdì 7 marzo 2008

Quello che e' mio e' anche tuo

Pensate di possedere qualcosa in modo esclusivo in questo paese? Al contrario, la maggior parte delle dei beni durevoli che possediamo sono anche di altri, in qualche modo. Sulla macchina paghiamo l'assicurazione, il bollo, la manutenzione e la benzina. Con tutti questi balzelli potremmo considerarlo un bene in affitto piuttosto che un bene posseduto. Sulla casa paghiamo l'ICI, paghiamo le utenze, paghiamo la manutenzione, paghiamo le imposte comunali e regionali, e in alcuni casi paghiamo il mutuo. Anche in questo caso sembra piu' un bene in affitto che un bene interamente posseduto. La stessa cosa per le utenze e i servizi e ci ritroviamo a dover dipendere in tutto e per tutto da un servizio che ci offrono altre entita'. Se ci fermassimo a queste considerazioni di base non ci sarebbe nulla di strano, e' solo il paradigma della societa' produttiva moderna in cui il sistema si e' organizzato per fornire ai cittadini una qualita' della vita di un certo livello. Ma se pensiamo che tutti questi "affitti" li paghiamo sempre di piu' e che col tempo aumentano sempre di prezzo, allora in questo caso le cose assumono un'altra prospettiva. Perche' dovrei arrendermi a un sistema che mi rende completamente dipendente da lui e i cui costi diventano sempre piu' insostenibili. Se mi trovassi nella condizione di dover lottare per la mia sopravvivenza i costi anche alti sarebbero sostenibili in quanto avrebbero un senso pratico, ma dover sopportare costi sempre piu' altri per pagare un grossa "mammella" dalla quale ognuno di noi e' costretto ad allattarsi e' una vita da cani. E' la maledizione scagliata da Dio ad Adamo ed Eva fatta realta'. Inoltre rende il sistema abbastanza vulnerabile agli attacchi di chi il sistema vuole solo sfruttarlo a suo favore. Perche' e' un sistema che sta trascendendo la realta' materiale del vivere quotidiano, non c'e' piu' un accordo sociale per provvedere alla sopravvivenza e a condizioni di vita migliori ma si sono materializzate delle entita' aliene che hanno perordinato il sistema e che incamerano forze lavoro per erogare i loro prodotti e servizi. Non e' piu' la societa' civile a decidere dell'utilita' e dell'utilizzo del lavoro ma entita' esterne che stanno regolando il sistema a un funzionamento a loro discrezione. La realta' materiale ci sta sfuggendo di mano ed e' fuori dal nostro diretto controllo.

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