Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

lunedì 21 aprile 2008

Diario Politico Italiano, pagina 1

15/04/2008
Italia:
Berlusconi vince le elezioni politiche, ecco l’agenda:
· la crisi internazionale costringerà il governo ad adottare misure impopolari.
· potere d’acquisto di salari e pensioni, conti pubblici, liberalizzazioni e crescita
· sicurezza e immigrazione
· federalismo fiscale
· nell’immediato ci sono anche Alitalia e i rifiuti in Campania
Nasce il partito-nazione guidato da un comandante supremo. Culto della personalità, slogan e canzoni-inno introducono ritualismi e simbologie aggreganti. L’arma del cambiamento viene utilizzata per indirizzare l’azione giovani e classi povere contro i poteri forti e la classe politica attuale. L’avanzata di Mao e’ iniziata, presto verra’ anche la rivoluzione culturale.
La Sinistra e la Destra radicale sono uscite dal parlamento. Ora e’ a tutti gli effetti una forza politica extra-parlamentare.
In un clima di malessere e incertezza come e’ quello attuale in Italia e’ facile che formazioni politiche estreme extra-parlamentari promuovano la loro protesta con l’opposizione sociale e anche con la violenza. C’e’ il fondato pericolo che nasca una forma di antagonismo di minoranza di stampo terroristico: la frustrazione per la sconfitta e la sensazione di essere isolati, portare avanti una scelta in opposizione alla maggioranza degli italiani con la convinzione di essere nel giusto, puri e duri pronti al martirio contro tutti. In pratica la nascita di una forza (come e’ stato negli anni ’70) che e’ esattamente su posizioni opposte al governo attuale ma che nelle convinzioni e negli obiettivi agisce come il governo, e cioe’ per la salvezza dell’Italia: una forza uguale e contraria.

Il candidato repubblicano alla Casa Bianca il senatore John McCain ha telefonato a Silvio Berlusconi per congratularsi per la sua vittoria alle elezioni italiane. Il Papa e’ in viaggio in America.
Ho la netta impressione che vinceranno i repubblicani.

Vladimir Putin impegnato in due giorni di colloqui con Silvio Berlusconi parla di Alitalia e della possibilità di avere un tavolo trattative con Aeroflot. Berlusconi parla di un decreto del governo per un prestito ponte per Alitalia e di voler mantenere Alitalia compagnia di bandiera. Si parla anche di accordi tra Eni e Gazprom nell’upstream con l’obiettivo di lavorare insieme in Libia, del corridoio di Kaliningrad, del rapporto tra Russia e Unione Europea.

L’imperatore di tutte le Russie e il dictator italiano pianificano il futuro . Culto della personalita’, primato della politica del leader maximo come grande pianificatore dirigista. Predica il liberismo per poi far calare l’ala protettrice dello Stato sull’incerta e spaventata Italia. Il messaggio e’ chiaro, ogni trattativa sul territorio italiano deve passare al suo vaglio.

Berlusconi ha dichiarato che «Non ci sarà assolutamente alcun cambiamento: resteremo in Libano con gli altri alleati». E’ sull’Afghanistan il Pdl sembra propenso ad un impegno più militare, in sostegno all’azione e alle richieste di rafforzamento pervenute da Usa e Nato per irrobustire la lotta contro i talebani. In sostanza si ipotizzano zone di impiego più “calde”, e dunque un più rischioso e libero uso delle armi.

Giulio Tremonti si dichiara contro la globalizzazione senza controllo ed e’ scettico sul piano contro le crisi finanziarie elaborato dal Financial stability forum. « È finito il pensiero unico, bisogna passare alla fase politica. Le iniezioni di liquidità, i salvataggi e gli aiuti di Stato, le nazionalizzazioni sono vecchi strumenti. La crisi e’ non solo economica ma anche sociale, con l’impoverimento del ceto medio, e aumentano tensioni geopolitiche. »
Per stimolare la crescita vuole rendere piu’ flessibili i parametri di Maastricht e una BCE che non difenda solo i cambi ma promuova i consumi e la produzione abbandonando la politica di monetarismo rigido. Difesa quindi dei prodotti europei dalla concorrenza sleale cinese, non con dazi o con una politica protezionistica ma con azioni comuni tra Ue e Cina.
Il conservatore Tremonti ripudia l’ingerenza delle strutture sovranazionali e delle organizzazioni internazionali, e cerca di piegarle ai suoi obiettivi.
Debito Pubblico: L'Italia ha chiuso il 2007 con un rapporto deficit-Pil dell' 1,9% e con un debito pubblico del 104%. E' quanto indica Eurostat. L'Italia conserva sempre il primo posto come paese piu' indebitato dell'area euro, nonostante esso registri nel 2007 un sensibile calo, essendo sceso dal 106,5 al 104% del Pil.
Mondo Globalizzato:
Comunita’ Europea: Energia. Qui Germania e Francia divergono nelle analisi e dunque nella strategia mentre la Gran Bretagna è molto attiva, spinge per le energie rinnovabili e per quella solare ma le ritiene insufficienti alla bisogna e vede come soluzione inevitabile un potenziamento del nucleare.

Inflazione: aumentano prezzo del petrolio e degli alimentari, mentre il prezzo dei prodotti industriali aumenta di meno. L’effetto dell’aumento del petrolio incide anche sul prezzo degli alimenti che in Italia per esempio compiono mediamente 2000 chilometri prima di giungere sulle tavole, con l’86% delle merci che viaggia su strada.
Spesso l’inflazione ha origini monetarie e per queste ragioni le banche centrali godono di indipendenza dai Governi nella gestione dei tassi dell’interesse (ossia del costo del danaro) e della quantità di moneta creata. In questo caso l’inflazione proviene dalla rigidità nell’offerta a fronte di una aumentata esigenza delle popolazioni (la cosa ha dato vita anche a una ingente speculazione sui mercati che dai prodotti finanziari si sono riversati sui beni rifugio delle materie prime). Volontà dei Paesi produttori di petrolio di difendere il loro potere d’acquisto svilito dalla svalutazione del dollaro, incremento dei prezzi degli alimentari a causa dall’accresciuta domanda dei Paesi emergenti a seguito del loro aumentato benessere e per gli alimentari di base hanno contato anche il maggior uso per produrre nuove fonti di energia.Poiché la maggior parte delle popolazioni del mondo vive di un reddito prossimo al livello di sussistenza, l’aumento dei prezzi crea problemi di sopravvivenza e, con essi, problemi di stabilità sociale. Sembra la profezia di Malthus che si avvera. Alle industrie conviene di piu’ produrre beni industriali piuttosto che agricoli e quindi il mercato non è in condizioni di scegliere la composizione dell’offerta sulla base delle necessità delle popolazioni, ma dei vantaggi di impresa, del profitto. Sono le autorità che devono governare la distribuzione della produzione e del reddito in funzione del benessere sociale, mentre il compito del mercato è guidare l’uso più efficiente delle risorse, ossia produrre a costi minimi. Ecco perche’ in Europa l’agricoltura e’ stata protetta con i sussidi, questo ha generato delle rendite pero’ l’offerta ha sempre soddisfatto la domanda. Il problema oggi e’ la Cina che dovrebbe cambiare oggi la struttura della produzione per avere una maggiore offerta di beni alimentari e questo richiede tempo e impegno politico e non puo’ essere fatta improvvisamente perche’ si tratta di spostare parti intere del PIL nazionale. Non e’ sicuramente il mercato che puo’ aggiustare l’offerta alimentare riducendo i prezzi.
Mi chiedo se sia in atto un sottile programma di sterminio di massa delle popolazioni povere.
Petrolio: L’Eni firma un accordo per la fornitura di petrolio e gas con il Quatar e pensa all’Iraq.
Probabilmente sta finendo il picco del prezzo del petrolio, si apriranno le concessioni in Iraq e l’obiettivo finale della guerra in Iraq verra’ raggiunto.
Cina: Mentre in Italia c'è chi invoca un nuovo protezionismo fuori tempo massimo contro "l'invasione" cinese, l'Africa ha deciso che sarà proprio la Cina a risolvere una volta per tutte i suoi problemi. Pechino ha deciso ormai da anni di fare dell'Africa il suo continente di riferimento. Ha deciso che per sostenere la sua crescita vorticosa, e per soddisfare la sua "fame" spropositata di materie prime - non solo petrolio e gas, ma anche grano e frumento - l'Africa è il partner ideale. Loro ci mettono i capitali, le tecnologie e il know how, gli africani un costo del lavoro ancora più basso di quello asiatico, immense risorse minerarie, petrolifere ed agrarie, e un mercato potenzialmente sterminato. Colossi industriali cinesi come la Sinopec ha in Sudan una joint-venture, la Greater Nile Petroleum Operating Company, che garantira’ il 9% dell’intero import petrolifero cinese. I minerali verranno da Algeria, Angola, Nigeria e Sudan. Le materie prime agricole dalla Guinea dove la Cina sta finanziando una seria riforma agricola. Investimenti in infrastrutture come la rete ferroviaria in Botswana, il tessile in Zambia, il cemento in Zimbawe. Inoltre lo Zimbawe non ricorrera’ piu’ agli aiuti del FMI ma direttamente alla Banca Centrale Cinese, che ha anche azzerato il debito con molti paesi africani. Pechino e’ diventata l’autorita’ “prestatrice di ultima istanza” scalzando FMI e Banca Mondiale.
Stiamo per essere tagliati fuori dal grande deflattore Cina-Africa che innondera’ il mercato mondiale senza controllo perche’ anche le nostre autorita’ sovranazionali mondiali stanno uscendo dalla scena finanziaria e politica. Queste sovrastrutture mondiali, come l’FMI e la Banca Mondiale, hanno tenuto per le palle i paesi emergenti e diretto l’economia mondiale, ora e’ un po’ di tempo che incontrano ostacoli difficili da superare come per esempio le restituzioni dei debiti contratti dai paesi emergenti e come gli aiuti cinesi in africa, tutto questo li destituisce completamente lasciando mano libera alla globalizzazione e al mercato folle.
La Cina completera' nel 2009 una nuova stazione di ricerca per analizzare i ghiacci in Antartide risalenti a 1,2 milioni di anni fa. L'Antartide e' protetta da un trattato che ne impedisce lo sfruttamento, ma alcuni stati vorrebbero rivedere quel trattato.
Si conferma la strategia e la eccezionale dinamicita' della vorace Cina nel procacciarsi risorse in tutto il mondo.

Iran: Mahmoud Ahmadinejad non e’ soddisfatto dell'attuale prezzo-record del barile di petrolioche supera quota 115 dollari presso la borsa di New York, e dice che neppure la soglia dei 115 dollari rispecchia quello che lui considera essere «il prezzo reale» dell'oro nero. Il presidente iraniano e’ contro «l'arroganza e l'egoismo» dei Paesi occidentali che intascano sul petrolio profitti maggiori di quelli dei Paesi produttori e contro la debolezza ormai cronica della valuta americana propone, esercitando pressioni sugli altri Paesi esportatori (OPEC), l'abbandono, come fatto da Teheran dalla fine del 2007, del dollaro a favore dell'euro nelle proprie transazioni petrolifere internazionali. L'Iran attualmente non è in grado di raffinare la totalità del combustibile necessario per i consumi interni, un fatto che ha costretto il governo di Teheran a introdurre il razionamento della benzina l'estate scorsa, ma si sta attrezzando per raggiungere l’autonomia.Le dichiarazioni infuocate di Ahmadinejad saranno probabilmente al centro dell'attenzione dei lavori dell'International Energy Forum 2008, il più importante convegno del settore su scala mondiale dove si incontrano i capi dei dicasteri energetici dei principali produttori, incluso il ministro del Petrolio iraniano Nozari, e i massimi dirigenti delle società petrolifere occidentali, e sono chiamati a far fronte a un aumento senza sosta dei prezzi al consumo dei prodotti da loro importati o raffinati. Da tempo l'Iran fa parte dello schieramento dei "falchi" all'interno dell'Opec, il cartello che raggruppa la maggior parte dei principali produttori di petrolio al mondo e che ha il compito di sancire in maniera collegiale le quantità di greggio prodotta da ogni membro. Facendo tesoro della stretta alleanza politica con il Venezuela di Hugo Chavez, Ahmadinejad ha ripetutamente tentato, sinora senza successo, di annullare il veto del blocco capeggiato dall'Arabia Saudita sulla diminuzione della produzione complessiva di petrolio, il cui recente modesto aumento ha contributo a evitare un ulteriore incremento esorbitante del prezzo del greggio.
Credo che siamo in vista di una guerra.
Crisi Finanziaria: La Gran Bretagna è sempre più stretta nella morsa della crisi economica e la Bank of England vara un intervento straordinario per cercare di salvare i mercati dalla paventata recessione. Come annunciato ieri dalla Bbc la prossima settimana la banca centrale immetterà liquidità nel sistema bancario scambiando 50 miliardi di sterline (63 miliardi di euro) in titoli di stato a un anno (rinnovabili fino a 3) con crediti immobiliari (sub-prime). Un’operazione che è stata definita «la più grande iniziativa in campo monetario mai presa nel Paese» e che punta a vivacizzare i mercati agonizzanti e ad allentare le condizioni per le concessioni dei mutui che stanno strangolando migliaia di famiglie. Secondo Jp Morgan quarantamila posti di lavoro saranno tagliati entro l’anno (duemila si sono già dissolti). E per le famiglie inglesi il Daily Telegraph parla di «austerity». I costi sono aumentati di 1.800 sterline all’anno (2.300 euro) per un nucleo medio, i consumi sono scivolati dell’1,6% e sono crollati soprattutto i comparti dell’abbigliamento, dei mobili per la casa e dei gadget elettronici. Ma anche il cibo fa la sua parte. Soffrono i negozi da gourmet e fanno affari soprattutto le catene di supermercati spartani e ultra economici. E molti inglesi questa estate, vista anche la forza dell’euro, rinunceranno alle vacanze. UBS banca svizzera, prima banca europea per asset, scrive Bloomberg, è una delle grandi banche più colpite dalla crisi dei mutui americani, che finora ha provocato perdite complessive per 100 miliardi di dollari, di cui 18,4 solo a Ubs. La Federal Reserve intanto cura il proprio circuito bancario all’asciutto con iniezioni di miliardi di dollari e abbassando i tassi di interesse.
E’ una crisi finanziaria che sta colpendo indirettamente anche l’economia reale e nessuno ne e’ immune.

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