Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

lunedì 21 aprile 2008

Diario politico Italiano, pagina 3

21/04/2008

Italia:

Aumentano le bollette di luce e Gas e le aste di BOT fanno il pieno con una domanda di buoni del Tesoro che ammontava a oltre 26 miliardi, a fronte dei 12 miliardi offerti dal Ministero dell'Economia. L'avversione al rischio, la fuga dalla Borsa e dunque l'aumento di appeal nei confronti di BoT, BTp e verso le altre tipologie di emissioni governative a brevissima scadenza sono tendenze che hanno caratterizzato quasi tutto lo scorso anno, grazie ai rendimenti che erano tornati a gravitare al di sopra del 4%. E’ da considerarsi un'iniezione di fiducia che assume un doppio significato, dato quanto accaduto invece in febbraio, vale a dire la fuga degli investitori internazionali dai titoli del debito pubblico, resa palese dall'allargamento a oltre 70 punti dello spread (differenziale di rendimento) tra il BTp, decennale del Tesoro italiano e il Bund, cioè il corrispettivo del governo tedesco (l'ampliamento dello spread implica un aumento del "rischio Paese"). Ora lo spread sembra essere tornato su livelli più accettabili e viaggia intorno ai 50/53 punti. Ci sono particolari segnali da cogliere, anche alla luce del fatto che questi risultati sono emersi a ridosso (cioè immediatamente prima e immediatamente dopo) del risultato elettorale?
Aspettative internazionali sulla nuova conduzione di governo. Ma mentre si decidono ancora la squadra di governo pressioni dall’alto arrivano sulla scricchiolante struttura europea.

Comunita’ Europea:
Rincaro petrolio e alimentari aumentano l’inflazione tale aumento condiziona la domanda sia interna che esterna compromettendo la crescita del PIL. Sulla crescita pesano anche le turbolenze dei mercati finanziari. Frenano i consumi e gli investimenti e si affacciano spinte protezionistiche legate agli squilibri mondiali. E’ necessario il consolidamento dei conti pubblici in quei paesi che presentano squilibri.

FMI outlook 2008:
La crisi dei mutui subprime Usa secondo il Fondo Monetario Internazionale portera’ perdite per 43 miliardi di dollari alle istituzioni finanziarie europee. l'Fmi suggerisce alla Bce di abbassare il livello dei tassi di interesse alla luce del deterioramento dell'outlook economico. Il sistema finanziario cosi’ fiaccato sara’ la causa di una crescita del PIL rachitica, un rallentamento globale. C’e’ la minaccia di un ulteriore apprezzamento dell’euro e dell’effetto “credit crunch” che potrebbe diventare una assenza globale di liquidita’.
Il Fondo suggerisce anche un metodo per ripristinare la fiducia nel sistema finanziario e minimizzare l'impatto della crisi sull'economia reale, mantenendo credibilità anche sul fronte dell'inflazione e delle politiche di sostenibilità di bilancio. Secondo il Fondo se da una parte le banche centrali hanno il compito di prevenire l'insorgere dell'inflazione e degli effetti secondari sui salari, i governi devono invece agire sulla politica fiscale.
Pressioni sui tassi di interessi e sulla politica fiscale dei governi abbastanza inquietanti, invece di promuovere l’austerita’ favoriscono l’espansione monetaria per attenuare la bolla finanziaria.

Crisi Finanziaria:

Utili in calo del 77% per Bank of America, la seconda banca statunitense, che ha registrato un netto calo dei profitti nel primo trimestre dell'anno a causa delle perdite e svalutazioni legate alla crisi dei mutui subprime. Gli utili netti sono scesi a 1,21 miliardi di dollari, corrispondenti a 23 centesimi per azione, contro i 5,26 miliardi (1,16 dollari per azione) del medesimo periodo del 2007. La performance è peggiore delle stime degli analisti, secondo cui gli utili sarebbero stati pari a 45 cent per azione. Lo stato di salute dei consumatori e’ pessimo a causa della prolungata crisi immobiliare, delle problematiche relative ai mutui subprime, dello stato dell'occupazione e dell'incremento dei prezzi degli alimenti e della benzina.
In questa situazione l’abolizione dell’ICI diventa assai problematica. In ogni caso viste la maggior parte delle rendite catastali che non rispettano il vero valore dell’immobile e le case non dichiarate al catasto per abuso edilizio l’abolizione dell’ICI non comportera’ grossi stravolgimenti perche’ attualmente non pesa affatto sulle tasche degli italiani.

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