Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

martedì 15 aprile 2008

Rialzati Italia: vi traccio il nostro futuro

Qualcuno ha detto che la storia e' fatta di corsi e ricorsi e le cose si ripetono. In Italia questo e' sicuramente vero. Soren Kierkegaard ha detto "la vita la si comprende guardando all'indietro ma la si vive guardando in avanti". In Italia invece di guardare in avanti ci affanniamo a ripercorrere la storia all'incontrario senza la pretesa di comprenderne i profondi significati. Il nostro non e' un "ritorno al futuro" ma un' "avanzata nel passato". Le ultime elezione hanno dimostrato che l'Italia si e' divisa in tre pezzi, nord, centro e sud. La Lega propone gia' insieme al federalismo fiscale anche un'Italia divisa in tre Euroregioni. I cambiamenti internazionali, i poteri centrali sempre piu' anonimi e globalizzati hanno inevitabilmente portato come avevo gia' dichiarato a un ritorno alla realta' locale, alle piccole identita' e comunita' a un potere piu' vicino ai cittadini, identificabile e non anonimo e che risolve i problemi di tutti i giorni e che allontana dalla vita di tutti i giorni gli effetti della globalizzazione e della circolazione delle genti e dei capitali. Garantire un lavoro sicuro, piu' ricchezza e una vita tranquilla non e' un compito che un governo centrale o peggio un governo europeo, globale, sovranazionale puo' affrontare. La nuova politica deve delimitare il suo spazio d'azione tenendosi lontana dalle tempeste della globalizzazione. Nuove identita' di territori, di provincia, di campanile di quartiere si moltiplicano portando al radicamento della propria identita' contro tutto quello che e' "straniero". Non ha senso piu' neanche l'identita' nazionale che e' troppo lontana dalla necessita' del momento. In estremo si sta realizzando la "rete" di piccole realta' autodeterminate, un po' un ritorno a un nuovo feudalesimo, come scrivevo tempo addietro.
Ora giustifichiamo storicamente il percorso politico che ci apprestiamo a intraprendere.
Oggi 16 Aprile 2008 abbiamo falto un balzo di circa 150 anni e siamo atterrati nel 1860.
Partiamo dal 1860 e andiamo a ritroso nel tempo fino a toccare le soglie del medioevo, vedremo risorgere i ducati, i baronati, fino ai feudi. Ecco la nuda cronaca circostanziata del nostro futuro percorso politico.
  • Vittorio Emanuele II di Savoia viene proclamato Vittorio Emanuele II Re Eletto perche' il suo regno, che andra' dal 1859 al 1861, verra' proclamato con votazione plebiscitaria Regno d'Italia (affluenza alle urne nel 2008, quasi l'80%). Infatti, nel 1860 il Ducato di Parma, il Ducato di Modena ed il Granducato di Toscana votano dei plebisciti per l'unione con il Regno. Nello stesso anno vengono conquistati dai piemontesi il Regno delle Due Sicilie, tramite la Spedizione dei Mille (Garibaldi), e la Romagna, le Marche e l'Umbria, tolte allo Stato della Chiesa. Tutti questi territori vengono annessi ufficialmente al regno tramite plebisciti. La prima convocazione del Parlamento italiano del 18 febbraio 1861, Vittorio Emanuele II è il primo re d'Italia nel periodo 1861-1878.
Salto all'indietro e passando il rinascimento italiano ripercorriamo le guerre d'indipendenza fino alla prima del 1848.
  • I moti popolari del 1848 sollevano il popolo nel Regno Lombardo-Veneto, il 18 marzo di quell'anno la città di Milano si ribella. Fu questo il primo episodio a testimonianza dell'efficacia dell'iniziativa popolare che, guidata da uomini consapevoli degli obbiettivi della lotta (la Lega nel 2008 guadagna il consenso delle classi operaie), poteva rivelarsi in grado di influenzare le decisioni di altri regni d'Italia. Il presidio dell'Impero austriaco a Milano era munitissimo e comandato da un generale di lungo corso, Josef Radetzky. In quel periodo Antonio Stoppani partecipò attivamente alla rivolta antiaustriaca delle Cinque Giornate di Milano, costruendo piccole mongolfiere (che probabilmente partirono da un luogo che dopo verra' chiamato Malpensa), che volando fuori dalla città accerchiata, portavano messaggi di rivolta nelle campagne milanesi. Il 1848 registrò una serie di moti insurrezionali contro il potere borbonico nel Regno delle due Sicilie ma anche lo Stato Pontificio subì un duro colpo nel 1848-1849, quando il Pio IX fu temporaneamente privato della sovranità su Roma dagli insorti che proclamarono la Repubblica Romana.
Sempre a ritrosto passiamo il 1848 e vediamo che
  • la Repubblica Cisalpina (rinominata regno d'Italia) comprende la Gorizia, la provincia Veneta, Trieste, l'Istria, la Dalmazia, la Lombardia, l'Emilia-Romagna e marginalmentela Toscanala. Nell'anno 1805 data della sua formazione il regno d'Italia avra' come presidente e Re d'Italia Napoleone Bonaparte. Poteva coniare moneta, aveva un esercito con la coscrizione obbligatoria e una lingua comune ed era uno stato monarchico. Lo Stato Pontificio (o Stato della Chiesa) comprendeva i territori sottoposti al potere temporale dei papi. Questo termine originariamente si riferiva alle terre che facevano capo al Patrimonio di San Pietro, cioè alla proprietà privata della Chiesa e comprendeva piu' o meno l'Italia centrale. Nasce il Regno delle Due Sicilie sotto re Ferdinando IV di Borbone allorché, dopo il Congresso di Vienna, soppresse il Regno di Sicilia citeriore e il Regno di Sicilia ulteriore e la relativa costituzione del 1812 unendoli in un'unica entità statale. Precedentemente Gioacchino Murat, dopo l'acquisizione del regno di Napoli, riprendendo il titolo di Alfonso V d'Aragona, era stato nominato da Napoleone re delle Due Sicilie, rivendicando il controllo del governo parlamentare che Ferdinando IV di Borbone istituì a Palermo dopo che nel 1806 Napoleone invase Napoli. Il regno rimase in isolamento politico ed economico. Tra le realizzazioni del regno, principalmente in ambito scientifico e tecnologico, vanno certamente ricordate, tra le altre, la prima nave a vapore nel Mediterraneo (1818) e, nel 1839, la prima linea ferroviaria italiana (ecco le infrastrutture), tra Napoli e Portici, il primo ponte sospeso in ferro realizzato nell'Europa continentale (1832) il ponte borbonico "Real Ferdinando" sul Garigliano, che è un ponte sospeso a una campata situato nei pressi dell'area archeologica di Minturno (ecco il nosto ponte sullo stretto di Messina) Ref.[1]. Perduta l'indipendenza, entrarono in crisi proprio quei settori industriali che avevano visto il Regno primeggiare (sopratutto l'industria manifatturiera), fu la fine delle piccole e non più "protette" imprese meridionali rispetto alla concorrenza britannica e francese (il passato spettro cinese), in una competizione che si svolgeva sostanzialmente sul mercato interno.
Se andiamo ancora indietro possiamo arrivare alle soglie del medioevo e del feudalesimo, ma non mi spingo oltre nel tracciare questa rotta politica.
Riferimenti:

2 commenti:

FR4NZ15C0 ha detto...

Rimango sempre più tramortito dalla tua capacità di raccogliere pensieri con così tanta energia e frequenza.
Sarà che con due figli adesso devo pensare al doppio dei pannolini. Come si dice; credo di aver sottodimensionato il mio APZ.

Un Saluto

Lorenzo Prosperi ha detto...

Sono un pazzo visionario Fancesco :-) Se e quando diventero' anche logorroico allora spero che non ci sia nessuna donna accanto a me costretta a sopportarmi.
Tieniti stretto i bimbi che sono una fonte inesauribile di soddisfazioni e di energia, se avessi moglie ne vorrei subito tanti, ma questa e' un'altra storia.