Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

mercoledì 23 aprile 2008

Diario politico Italiano, pagina 5

23/04/2008
Italia:

Alitalia: prestito ponte varato dal Governo di 300 milioni di euro da restituire entro il 31 Dicembre 2008. il valore iniziale del prestito era di 100 milioni di euro ma su richiesta di Silvio Berlusconi sono stati aumentati a 300 per avere più tempo per risolvere la vicenda Alitalia. Il prestito ha «caratteristiche di mercato a brevissimo termine» maggiorato «di un tasso di interesse nella misura prevista dalla specifica disciplina comunitaria». Berlusconi assicura che “ci saranno meccanismi di assistenza da parte dello Stato per chi perderà il lavoro”
L’azione criminale di Berlusconi e dei sindacati hanno fatto ritirare Air-France dal tavolo delle trattative e ora sono cazzi amari. Siamo sempre piu’ vicini al commissariamento e alla liquidazione, in ogni caso i licenziamenti saranno inevitabili. Comunque complimenti a Padoa-Schioppa per l’ottima operazione di cosmesi per mascherare un aiuto di stato in un “prestito di ultima istanza”.

Wind-Telecomunicazioni: Naguib Sawiris il padrone egiziano di Wind e’ pressato da 11 miliardi di euro di debiti e deve pagare a breve un miliardo di euro all'Enel (come saldo per l'acquisto del 26% di Weather, la holding che ha il 100% di Wind) che prendera’ dalla liquidita’ di cassa di ORASCOM. Sawiris sta recuperando liquidita’ dal buy back e ai dividendi di Orascom e dalla trattativa coi fondi (private equity) per la vendita di un pacchetto di Weather, vendita aperta da tempo e "congelata" dopo la bufera giudiziaria scoppiata sulla vendita di Wind (per la quale Sawiris è indagato dalla magistratura di Roma) e l'attacco legale sferrato dal finanziere Alessandro Benedetti (anch'egli finito sotto indagine). Dalle due operazioni Sawiris potrebbe complessivamente incassare oltre un miliardo di euro, una cifra tale da mettere al sicuro Sawiris dall'impegno verso l'Enel (che vendendo a fine 2006 la quota che possedeva in Weather è uscita del tutto dalle tlc). Attualmente Orascom ha un eccesso di liquidità, spiegano alcune fonti societarie, dovuta alla cessione del 3% in Hutchison Asia (joint-venture con Li Ka-shing) e alla compagnia che gestiva le licenze mobili in Irak. Così la compagnia ha deciso di avviare un piano di buy back da 1,6 miliardi di dollari sul 10% del capitale, tramite un'offerta sul mercato. Ieri Weather ha annunciato di voler cedere un pacchetto in offerta e, poiché l'acquisto di titoli avverrà pro-quota, Sawiris (che detiene il 50% più un azione di Orascom) potrebbe incassare circa 800 milioni di dollari e non si diluirà. Tecnicamente l'incasso del buy back finirà nella lussemburghese Weather Capital, ossia due livelli più sotto della Weather Investment II, la società che fisicamente ha contratto il debito con l'Enel. Ma far risalire liquidità ai piani alti non sarebbe difficile. Agli introiti del buy back, per l'imprenditore si aggiungono poi anche i dividendi di Orascom, rimpolpati quest'anno a 19 centesimi di dollaro (+33%). fondi sono interessati a una quota di minoranza di Weather e secondo indiscrezioni non confermate, la cessione interesserebbe il 15% di Weather a un valore di circa 800 milioni di euro. In pista ci sono Apax Partners, il fondo guidato da Giancarlo Aliberti, e il private equity americano Ta Associates: quest'ultimo, specializzato in partecipazioni di minoranza, viene descritto in pole position. Il condizionale è però d'obbligo visto che Sawiris ha intavolato colloqui fin dallo scorso agosto e più volte la trattativa si è arenata. conti fatti, se tutto andrà in porto, la doppia partita potrebbe fruttare a Sawiris 1,1 miliardi di euro (circa 350 milioni, al cambio attuale euro-dollaro, dal buy back di Orascom, più altri 800 dall'eventuale vendita al private equity).
Come al solito fanno acquisti oltre le loro possibilita’ e poi per ripagare i debiti rivendono a pezzi quello che hanno acquistato. Semplice epura speculazione sulle spalle dei lavoratori.

Gabbie Salariali: Scrive Fabrizio Galimberti sul Sole24ore: “L'abolizione delle gabbie salariali creò le gabbie salariali. Non è un gioco di parole ma il significato profondo di quella "grande vittoria" del movimento operaio che in quel convulso 1969 portò all'abolizione dei differenziali salariali fra Nord e Sud.”
E’ un fatto che c’e’ un diverso livello del costo della vita nelle diverse regioni e bisogna tenerne conto quando si parla di salari. Il potere d’acquisto dei salari dipende dalla zona geografica perche’ il costo della vita cambia nelle diverse aree del paese. Infatti l’Istat pubblica oggi delle statistiche a riguardo in una ricerca fatta in ambito nazionale su 1737 prodotti tra alimentari, arredamento, abbigliamento e calzature di cui 1337 sono alimentari. Carne e frutta a Milano costano il 50% in piu’ che a Napoli ed e’ la citta’ piu’ cara in Italia insieme a Bolzano per gli alimentari con prezzi superiori alla media nazionale del 10%. Napoli e Bari sono le meno care sugli alimentari, in generale da Roma in giu’ si spende di meno sugli alimentari. Le variazioni maggiori si hanno su carne e pesce fresco e sugli ortaggi e la frutta. Invece sui cibi confezionati la forbice si restringe. Per quanto riguarda poi i prezzi delle case e degli affitti, aumentano man mano che si va a Nord con la sola eccezione della Capitale. Se l’affitto di una casa costa il 10% del reddito di una famiglia tipo in media, a Milano costa il 43%, mentre a Roma arriva a pesare il 53% sul reddito. Aumentano quindi i morosi e gli sfratti per morosita’, aumentano le aste immobiliari. Anche in fatto di costo della vita non esiste piu’ un parametro medio globale che ci da il polso della situazione ma le differenze e le forbici si fanno sempre piu’ ampie in ambito locale, a dimostrazione che pensare che vi sia uniformita’ nei territori e a livello europeo e’ una semplificazione fantastica e anche pretendere che un controllo centrale dell’inflazione possa essere efficace su realta’ che cambiano drasticamente spostandoci da un luogo ad un altro. Ci sono divari quasi incolmabili che richiedono politiche di intervento specifiche e localizzate, le autorita’ centrali di monitoraggio e di intervento sono completamente inefficaci e inefficienti.
Anche un programma nazionale di recupero di competitivita’ e di produttivita’ per intraprendere un sentiero di crescita economica e’ un’impresa titanica. Anche il mantenimento della retta via sui conti pubblici non e’ un obiettivo realizzabile vista la frammentazione delle realta’ locali e infatti le spinte federaliste trovano uno sbocco naturale e fisiologico nell’azione politica. Scrive a riguardo Galimberti: “i dati territoriali sul costo della vita forniscono una importante base conoscitiva per la riforma della contrattazione. Anche se è vero che il salario deve per prima cosa corrispondere alla produttività, è anche vero che, in un sistema a contrattazione fortemente centralizzata come quello italiano, questi dati sono un elemento utile. E sono ancora più utili per la contrattazione pubblica, dove il concetto di produttività è più sfumato e le mansioni più omogenee: dare lo stesso stipendio a un postino a Milano e a Potenza rappresenta davvero una gabbia salariale.”Se questi dati rilevati dall’Istat mostrano questa disparita’ di fenomenologie geografiche figuriamoco cosa possono aver capito i soggetti internazionali che utilizzano metodologie di confronti completamente starate dalla realta’. In ogni caso proporre le gabbie salariali e’ una follia, per evitare la spirale prezzi-salari che probabilmente si innescherebbe e’ necessario invece agire sui prezzi magari razionalizzando la catena di distribuzione tra produttore e consumatore che e’ troppo lunga e parassitaria.
Mercato Immobiliare: L'influsso della crisi estiva dei mutui subprime americani, il caro-mutui degli ultimi mesi e i prezzi delle case sempre alle stelle stanno mettendo alla prova il mercato immobiliare, anche italiano. Non si può parlare ancora di crollo ma certo di un deciso ridimensionamento.A fare una fotografia alla situazione del settore è oggi l'Agenzia del Territorio, che nell'Osservatorio 2007 registra compravendite totali in calo del 7,1% (contro il +1,3% del 2006 e l'aumento del 5,4% registrato nel 2005). Dall'Agenzia fanno notare che sul comparto pesano «fattori strutturali legati al ciclo immobiliare, che è evidentemente arrivato alla sua fase conclusiva. Tra questi i tassi di interesse per i mutui, passati mediamente dal 3,5% del 2003 al 5,3% del 2007, e il livello raggiunto dal prezzo degli immobili». Su quest'ultimo punto dall'Agenzia sottolineano che i prezzi del residenziale sono saliti nei grandi Comuni in media del 35% negli ultimi tre anni.Il consuntivo dell'anno 2007 evidenzia che nel segmento residenziale le compravendite sono scese del 4,6% e la discesa è più marcata nell'ultima parte dell'anno con un -5,8%. Il calo più consistente si è registrato al Sud (-5,2%), seguito dal Nord (-4,7%) mentre la discesa è stata più contenuta al Centro (-3,5%). «Negli ultimi anni si è assistito a un sensibile spostamento delle compravendite dalle città maggiori ai Comuni minori - recita l'Osservatorio -. Nel 2007, invece, pur confermandosi una miglior tenuta del mercato nei Comuni minori, si verifica, per la prima volta dal 2001, un sensibile calo delle compravendite, pari al -5,8%, anche nei Comuni non capoluogo».
Nomisma prevedeva solo una leggera discesa rispetto ai livelli record raggiunti nel 2006.I cali più consistenti nel numero di compravendite si sono registrati a Napoli (-16,2%), Milano (-11,8% a livello annuale, con una discesa ridimensionata rispetto al -13,5% del primo semestre dell'anno) e Palermo (-12,4%). Secondo l'Agenzia del Territorio il prezzo medio al mq è pari a 1.557 euro (+2,6% rispetto al semestre precedente e +5,5% su base annua), con una crescita però dei prezzi rallentata rispetto a quella registrata nel semestre precedente.
A mio modesto parere c’e’ ancora spazio per ulteriori cali. Gia’ sulle nuove costruzioni si registrano cali dei prezzi dovuti al fatto che molti appartamenti rimangono per molto tempo invenduti. Inoltre la situazione inflazione e tassi di riferimento portera’ a una restrizione di credito con conseguenze anche sul mercato immobiliare.

BCE: La BCE annuncia che se sara’ necessario per imbrigliare l'inflazione, che galoppa ben oltre il limite fissato del 2% a causa dei prezzi del greggio e dei cereali, sara’ disposta ad aumentare i tassi di interesse. Prospettiva che non può che spaventare milioni di famiglie impegnate in onerosi piani di ammortamento dei mutui casa. E l'euro fisiologicamente hainfranto la barriera psicologica degli 1,60 dollari, forte anche di un mercato della case Usa sempre più fiacco, con le vendite dell'esistente in calo del 2% a marzo. Il biglietto verde invece ha perso terreno su tutti i fronti, a 102,79 yen (103,37), a 1,0009 franchi (1,0116) e a 1,9979 per una sterlina (1,9801). La BCE inoltre suggerisce alle parti sociali di intraprendere la moderazione salariale, ma ha anche lanciato un monito alle imprese affinché dimostrino altrettanta moderazione sui prezzi. «Avvertiamo tutti i capi d'azienda che non devono far evolvere i salari, i margini come se l'inflazione dovesse restare al 3,5% bisogna allinearsi al nostro obiettivo, che è inferiore al 2%».

Berlino: da una statistica in germania dell’est il 56% dei tedeschi non si riconosce nei valori della democrazia e solo il 30% di loro crede nell’economia di mercato.
A dimostrazione che chi e’ venuto dal regime “comunista” dirigista e pianificatore ha trovato un universo consumistico e libertario che li ha fatti sprofondare nell’incertezza e nell’insicurezza. Dovremmo imparare da loro per capire in che incubo stiamo vivendo. E’ per questo che sostengo che presto o tardi ritorneremo sotto un regime anche noi.

WWF: da un’anticipazione del Living Planet Report del WWF scopriamo che la Terra e’ un pianeta in affanno. Il 20-30% delle specie sono a rischio di estinzione a causa del cambiamento climatico, inoltre le emissioni di CO2 stanno avendo impatti pesanti anche sull’uomo. Le grandi emergenze di questo secolo sono l’ENERGIA, il CIBO e l’ACQUA. Putroppo non c’e’ ancora entrata nella menta l’idea della buona gestione del pianeta che per noi e’ la principale risorsa a disposizione. Entro il 2050 la popolazione umana raggiungera’ un ritmo di consumi paria due volte la capacita’ del pianeta, e cio’ sara’ insostenibile visto che la Terra e’ un sistema biologico chiuso. Nel rapporto si misura la nostra Impronta Ecologica e cioe’ la nostra pressione sulle risorse naturali, il peso dell’impatto umano sulla terra che e’ piu’ che triplicato nel periodo tra il 1961 e il 2003. Consumiamo risorse piu’ velocemente di quanto la Terra sia capacie di rigenerarle e di metabolizzare i nostri scarti. Inoltre le ultime evoluzioni sui biocarburanti per cui intere coltivazioni di cereali e canna da zucchero sono state dedicate alla produzione di bioetanolo non fanno altro che impoverire il terzo mondo perche’ diminuiscono le risorse alimentari disponibili aumentandone il costo, ma di contro ingrassano le tasche degli azionisti che investono in queste aziende e aumentano i profitti di chi vende questi carburanti. Gia’ ci sono state rivolte nei Caraibi, in Asia e in Africa per un pezzo di pane, la prosperita’ del mondo e’ minacciata da rivolte sociali e dalla morte per fame o per guerre. D’altra parte l’aumento degli alimentari e’ anche causato dalla crescita del prezzo del petrolio e dei carburanti il che crea un cortocircuito davvero perverso.
Intanto il clima diventa sempre piu’ bizzarro e in India un’ondata di caldo improvviso ha causato 25 morti con temperature che hanno sfiorato i 44 gradi, a Roma ci sono state scosse di terremoto del terzo grado e la temperatura ogni giorno compie degli sbalzi impressionanti passando da autunno a primavera anche nell’arco della stessa giornata.

Agridecalogo: Scegliere prodotti locali per non far viaggiare i prodotti da un continente a un altro riducendo cosi’ l’emissione di CO2 e lo spreco di carburanti, ridurre al minimo gli imballaggi, riciclare le buste della spesa con quelle biodegradaili, ottimizzare il consumo di energia conservando e preparando i cibi, fare la raccolta differenziata
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Austerity: perche' nessuno pronuncia piu' questa parola?

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