Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

domenica 2 settembre 2007

I costi della vita: come non fare Economia


Anche quest'anno come negli anni passati sono annunciati aumenti di luce, gas, e degli alimenti come latte, pane, semola, pasta, burro e in generale i derivati dal latte. Ogni anno i nostri soldi perdono di valore, e in un mondo dove dipendiamo da quello che possiamo acquistare in tutto anche dai bisogni primari, questo e' deprimente. Ma e' un'inevitabile legge economica. Gioisca chi ha veramente capito il significato di Economia, al di la' dei vari cavilli e mirabolanti strumenti finanziari e delle moltiplicazioni dei soldi, perche' l'economia studia come vengono ripartite le "scarse" risorse esistenti nel modo piu' efficiente. La nostra societa' e' lontana anni luce dall'applicare una rigorosa politica economica: siamo nell'era dello spreco senza fine.

Abbiamo deciso che le materie prime costavano poco e che il vero costo stava nel prodotto finito e cosi' c'e' stato un moltiplicarsi di prodotti finiti e un utilizzo smodato, industriale, di materie prime. Ma prima o poi le miniere si esauriscono, i giacimenti si prosciugano e i campi coltivati in maniera intensiva si inaridiscono. E allora sale il prezzo del gas, dell'energia e per fare il pane la semola la devi pagare di piu' perche' ce ne sta sempre di meno rispetto all'anno precedente. E' inevitabile che i prezzi salgano, e' inevitabile che le materie prime diventino sempre piu' scarse. Se ogni comunita' pensasse alle sue esigenze forse ci sarebbe meno spreco, ma questo significherebbe ripensare a tutta la struttura organizzativa dell'Italia, un federalismo estremo fatto di piccole comunita'. A questo punto forse e' eticamente giusto pagare sempre di piu' per consumare le risorse di madre natura. Siamo troppo abituati al benessere e allo spreco che non ne possiamo piu' fare a meno, sono rinunce impraticabili. E' tempo che l'austerita' faccia di nuovo capolino in questo mondo disperato e stupido. Possiamo solo sperare nella tecnologia e nei suoi futuri sviluppi. Ma anche qui la ricerca dovra' combattare con gli interessi delle grandi aziende che frenano l'innovazione. Che vantaggio c'e' a sovvenzionare invenzioni che facciano risparmiare costi sul consumo energetico quando sei una societa' che campa sui consumi di energia? E' evidente che ci sono interessi contrastanti in ballo e che la forza d'urto delle multinazionali con le loro risorse finanziarie e' travolgente. Si parla sempre piu' spesso di solare. In un articolo si parla dell'Italia e delle sua aspirazioni a diventare Top 3 nel campo della produzione di energia solare. Il vantaggio dell'Italia e' la sua posizione geografica e quindi la possibilita' di sfruttare il fatto di essere baciata dal sole praticamente tutto l'anno. Godiamo di un'alta radiazione solare e grazie a un decreto ministeriale approvato il 19 febbraio si prevede un accesso piu' semplice alle tariffe stesse e al tetto di produzione. La parola chiave e' "Conto Energia" (http://www.contoenergia.biz/) ed e' un incentivo statale nato per diffondere l'uso di impianti fotovoltaici. L'energia prodotta da questi impianti casalinghi verra' misurata da un contatore e remunerata da un incentivo per recuperare l'investimento iniziale. Questa energia puo' essere utilizzata per la produzione di acqua calda a usi domestici o industriali. Bisogna pubblicizzare nelle coscienze della gente la catena del valore del solare. Consumare piu' del necessario e' anche una questione morale, e' una imposizione alla liberta' degli altri perche' a qualcuno toglieremo risorse per poterle utilizzare per noi stessi. Diventa anche una questione di coscienza e consapevolezza di ogni nostro gesto quotidiano. Una volta da piccolo mia madre mi diceva "mangia tutto perche' lasciare le cose nel piatto non e' bene, c'e' un bambino da qualche parte in Africa che ha fame e non puo' mangiare quello che te stai mangiando ora". E' cosi' ancora oggi, se non peggio. Quando prendo la macchina per andare al supermercato che mi sta a due passi invece di andarci a piedi (che tra l'altro sto 20 minuti a girare in tondo per trovare parcheggio perche' non sono stato l'unico genio ad avere l'idea di prendere la macchina) sto consumando benzina, che e' stata prodotta con il petrolio che e' stato estratto a due lire da qualche pozzo svenduto alle multinazionali occidentali e le popolazioni locali se ne stanno privando a fronte di niente e continuano a vivere la vita miserevole che hanno sempre vissuto fatta di stenti e nuove malattie che l'uomo occidentali con i suoi macchinari di estrazione ha introdotto. Stiamo socializzando i costi dei nostri sprechi sul terzo mondo, e' meglio che paghino loro i nostri costi e i nostri sprechi. Intanto la semola aumentera' del 20%, la pasta del 10-20%, la farina del 20-30%, il burro del 20%, il latte e i dericati del 10-20% e lo yogurt del 5%. Mentre le tariffe elettriche italiane saliranno del 1,9% a ottobre e il metano aumentera' del 1,7%. Ma tanto questi annunci di rincari non fanno piu' scalpore siamo abituati a subirli passivamente e a dimenticare in fretta, anche perche' non abbiamo alcuna possibilita' di reagire. Come possiamo contrastare fattivamente questo andamento delle cose se siamo sempre piu' legati al nostro standard di vita e se siamo soli nella lotta? Non si puo' chiedere che un singolo faccia delle rinuncie quando tutti gli altri non ci pensano neanche lontanamente. L'importante e' fare soldi per comprarsi la comodita' e l'inutile. Quando i soldi avranno sempre meno valore e le risorse saranno sempre piu' scarse forse allora dovremo ridimensionare le nostre esigenze, ma forse per quel tempo saro' gia' morto e il problema ricadra' su un'altra generazione. E' forse questa la scappatoia che ci rasserena e ci fa fare pace con la nostra coscienza: non abbiamo nessuna responsabilita' su quello che lasceremo in eredita' ai nostri figli.

Nessun commento: