Chi sono?

Nasco primogenito in quel di Roma nel 1969 in una via foriera di mirabilanti e inimmaginabili prosperi futuri: via Lorenzo il Magnifico. Ancora attendo l'avverarsi di questa profezia. Per sommo errore una volta giudicato maturo dall'istituzione scolastica scelgo di fare Ingegneria. Questa scelta cambiera' drasticamente il mio destino e le mie inclinazioni mortificando inconsapevolmente ogni mia aspirazione e interesse. Dopo aver pagato a suon di stempiatura e diradamento di capelli la mia scelta vengo fagocitato dalla triste e mediocre realta' del lavoro da cui ancora oggi provo a stento di liberarmi con tutte le mie forze, ma oramai la routine ha fiaccato ogni mia velleita'.

lunedì 10 settembre 2007

Siccita' nel sud del paese

La siccita' e' ormai un fatto noto e presente anche in Italia. Cresce l'allarme acqua anche in Italia e minaccia sopratutto le regione del meridione. Le previsioni per il nostro paese come per alcune zone dell'Europa e' di una diminuzione delle risorse idriche del 20-25% entro il 2100. Le analisi svolte dall'Ipcc 2007, dall'Agenzia europea dell'Ambiente (Eea 2005) e dal CNr e dall'Enea saranno presentate a Roma il 12 e il 13 Settebre per la conferenza nazionale sui cambiamenti climatici. Secondo il dossier l'andamento della temperatura, delle precipitazioni, degli eventi metereologici estremi, delle evoluzione dei ghiacciai e delle portate dei fiumi tendera' a ridurre la disponibilita' d'acqua in tutta Italia. La questione avra' grossi impatti e implicazioni sulle attivita' economiche come l'agricoltura, il turismo, produzione industriale, urbanizzazione e settore assicurativo. Le probabili cause della siccita' nel sud dell'Italia pare siano da attribuire principalmente alle scarse piogge, alla evapotraspirazione e ai prelievi idrici per le varie attivita' locali industriali e agricole. Secondo l'attuale studio della Conferenza Nazionale delle Acque forniti dal CNr-ISAC (Istituto per lo studio dell'Atmosfera e del Clima) le risorse idriche complessive dell'Italia sono distribuite in modo non uniforme con la presenza del 41% al Nord, il 26% al Centro, il 20% al Sud e il 6% alle Isole. Nessuno pero' ci parla di un'ulteriore effetto che la siccita' provoca inevitabilmente e cioe' quello delle migrazioni. Presto masse di gente si spostera' verso aree piu' ricche di risorse andando a congestionare il territorio creando situazioni non sostenibili di sfruttamento estremo. Forse per cause naturali la nostra densita' demografica incomincera' a ridursi sensibilmente.

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